Final Fantasy VII Remake, la parte 2 è già in lavorazione
Square Enix si è già messa all'opera sulla seconda parte dell'attesissimo remake.
Fra i titoli più attesi del prossimo anno videoludico spicca sicuramente Final Fantasy VII Remake, in arrivo su PlayStation 4 il 3 marzo 2020. L’opera, al contrario dell’originale, andrà a dividersi in più parti costituite da una durata comunque paragonabile a quella di un gioco retail odierno.
Tetsuya Nomura – che svolge il ruolo di director per il remake – ha spiegato come però Square Enix non si sia limitata alla lavorazione della prima parte del Remake, ma sia già al lavoro sulla parte 2 del celebre RPG. Nomura ha inoltre voluto rassicurare i fan spaventati in un certo senso dal fattore longevità del gioco.
Il game director ha spiegato: “Abbiamo già cominciato a lavorare anche alla prossima parte, ma sono fiducioso che giocare questo titolo aumenterà le aspettative di tutti, che saranno ansiosi di vedere cosa c’è nel mondo di gioco oltre Midgar. Non abbiamo molte opportunità per spiegare le nostre vere intenzioni, ma riguardo alla dimensione delle varie parti di Final Fantasy VII Remake che tutti continuano a chiederci, non c’è ragione di essere spaventati. La sola parte di Midgar – ad esempio – è così grande e densa di contenuti che spesso sono dovuto intervenire per far risaltare alcuni elementi“.
“Riguardo ai nuovi personaggi” ha proseguito Nomura “Inizialmente avevo detto che non ce ne sarebbero stati, ma col tempo è sorta la necessità di creare un ricco approfondimento di Midgar. Quando si pensa al boss finale della regione, si crede possa essere M.O.T.O.R., ma in questo Final Fantasy VII Remake ci saranno nuovi boss che daranno nuova linfa alla storia e non solo“.
Aspettative importanti insomma, accompagnate allo stesso tempo da paure, come spiega lo story and scenario writer Kazushige Nojima: “Il titolo originale usava una grafica cartoonesca e la storia era completata dall’immaginazione dei giocatori. Ora, anche se vedranno le stesse scene, le sensazioni saranno differenti e l’interpretazione cambierà in base al giocatore, che è quello che può essere il modo di raccontare una storia al giorno d’oggi. Ci sarà meno spazio per l’immaginazione e questo influirà sui giocatori che hanno provato l’originale, ed è una cosa di cui ho paura. Ma allo stesso tempo sono convinto che sia possibile percepire una connessione più forte con Cloud non appena si comincia a giocare“.