Final Fantasy 7 Rebirth, renderlo esclusiva ha migliorato il processo produttivo
Stando a Yoshinori Kitase, Final Fantasy 7 Rebirth ha beneficiato di essere un'esclusiva durante il processo di sviluppo, agevolando quest'ultimo
Di Final Fantasy 7 Rebirth si può ben dire che rappresenti il titolo che occupa il centro dell’attenzione del mondo videoludico, e almeno sino all’arrivo di Dragon’s Dogma 2, lo occuperà ancora. Lo si può amare o lo si può odiare, ma questo titolo è decisamente un’evoluzione del precedente, specialmente per quanto riguarda la gestione dell’open world.
Non è uno spoiler affermare che l’open world di Final Fantasy 7 Rebirth sia seamless, ovvero conceda al giocatore di poter percorrere la mappa intera senza alcun genere di caricamento fra le varie zone, tranne se si sceglie di usare il viaggio rapido. Una miglioria non poco gradita rispetto al primo capitolo di questo progetto remake di FF7.
Questo vantaggio che conferisce un’esperienza alla Tears of the Kingdom, Elden Ring o The Witcher 3, non è da considerarsi qualcosa di “garantito”, anzi, secondo Yoshinori Kitase, director e creativo conosciuto principalmente per aver lavorato a Final Fantasy VI, Final Fantasy VII e Chrono Trigger, questa gestione dell’open world è stata possibile grazie all’esclusività di FF7 Rebirth.
Intervistato da The Washington Post, Kitase ha dichiarato come il fatto di poter sviluppare Final Fantasy 7 Rebirth solo per una piattaforma, ovvero la PS5, e dedicare l’intero processo di creazione soltanto a quest’ultima, ha snellito e agevolato notevolmente l’intero sviluppo del prodotto.
Final Fantasy 7 Rebirth non avrebbe avuto l’open world seamless senza essere esclusiva
“Se non fosse stato prodotto per una singola piattaforma, la mappa di gioco non sarebbe visitabile in quel modo, e il game design del titolo sarebbe decisamente regresso”, ha commentato Kitase a riguardo dello sviluppo di Final Fantasy VII Rebirth.
Queste dichiarazioni fanno certamente domandare quanto lavoro sarà ulteriormente necessario per rendere disponibile tale titolo anche su PC, visto che come accaduto per il primo capitolo della trilogia remake, prima o poi anche Rebirth sarà disponibile su PC, ma è troppo presto per domandarsi quando.
Di Final Fantasy VII Rebirth abbiamo discusso in questa recensione, è certamente si sta rivelando un titolo più che divisivo, non tanto per le componenti tecniche, di game design o level design, ma per lo più a causa delle scelte di trama, e della presentazione di determinati eventi che non riescono ad essere ben realizzati quanto nell’originale.
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