EDGE Magazine stila una lista dei 100 migliori videogiochi
Il famoso EDGE Magazine, rivista britannica a tema videoludico, in occasione del suo trentennale ha stilato la lista coi migliori 100 videogiochi.
La ben nota EDGE Magazine ha di recente proposto una lista con i migliori titoli degli ultimi 30 anni. Un periodo non scelto casualmente, perché coincide con l’intera esistenza della rivista, che quest’anno festeggia il suo trentennale. Un traguardo davvero importante.
Nel numero 390, pubblicato il 5 ottobre, fra i vari consueti inserti che vedono fra l’altro le recensioni di Cocoon, Starfield, Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, Lies of P, Sea of Stars e vari altri, c’è anche uno speciale con i 100 migliori videogiochi rilasciati dal giorno della fondazione della rivista ad oggi.
La lista è stata realizzata tramite la più grande votazione mai fatta nell’intera storia di EDGE. Si sono ottenuti voti dai lettori, dallo staff odierno e passato, e anche da varie personalità importanti dell’industria videoludica odierna. Fra queste, hanno contribuito Sam Barlow (Immortality), Ilari Kuittinen (Returnal), Harvey Smith (Deus Ex) e Lena Raine (Celeste).
Fare una selezione del genere fra l’intero pool di videogiochi di quel periodo è qualcosa di veramente impegnativo, e a tratti impossibile. Non tanto per raggiungere utopici e ridicoli criteri di “obbiettività”, ma per dover classificare titoli estremamente diversi fra di loro per forza di cose. Vediamo di vedere a cosa ha dato vita questa votazione.
EDGE Magazine stila la lista dei migliori 100 titoli degli ultimi 30 anni
Chiaramente non ci interessa discutere o mostrare tutti i titoli inclusi nella lista di EDGE Magazine, e se magari volete possedere questo numero davvero speciale della rivista potete comodamente acquistarlo qui. Ci limiteremo a evidenziare la top 20, e magari anche alcuni particolari titoli che “c’è l’hanno fatta” ad apparire nella Top 100.
Secondo EDGE, i migliori 20 titoli pubblicati negli ultimi 30 anni sono:
- The Legend of Zelda: Breath of the Wild
- Dark Souls
- Super Mario 64
- The Legend of Zelda: Ocarina of Time
- Resident Evil 4
- Halo: Combat Evolved
- Half-Life 2
- Portal
- Elden Ring
- Doom
- Super Mario Galaxy
- Bloodborne
- Minecraft
- Final Fantasy VII
- The Last of Us
- Deus Ex
- Shadow of the Colossus
- Grand Theft Auto III
- Outer Wilds
- The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom
Partiamo con l’evidenziare l’ovvio. Per EDGE Magazine, il miglior titolo degli ultimi trent’anni è nientemeno che The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Una posizione giustamente ricoperta, visto il successo e la qualità di quest’opera incredibile, ma possiamo dire con certezza che si tratta di una nominee che farà sicuramente discutere.
Una Top 20 che si apre e si chiude con uno Zelda, di cui uno vincitore del GotY 2017 e l’altro candidato quest’anno in varie categorie ai Golden Joystick Awards (e sicuramente anche ai TGA). Una Top 20 contenente ben 3 titoli di From Software, e che vede in Top 10 capolavori quali Doom e Super Mario 64.
Fra l’altro, piccola curiosità, in tutta la lista dei 100 migliori videogiochi pubblicata da EDGE Magazine, Final Fantasy VII è l’unico della serie a fare la sua comparsa, anche se in posizione estremamente alta. Per quanto riguarda invece i Metal Gear Solid, ne compaiono tre che sono MGS 3, MGS, e MGS V.
Anche particolarmente interessante notare la 100° posizione di questa lista, che viene ricoperta da Kentucky Route Zero. Un’opera decisamente di nicchia, molto criptica e densa di citazioni ad opere letterarie, e probabilmente adatta per pochi del massiccio pubblico, giusto per fare un esempio, di Fortnite, che compare anch’esso in Top 100.
Nella lista completa compaiono titoli quali Quake, The Witness, The Last of Us Parte II, Papers Please, ma anche Sekiro: Shadows die Twice, Silent Hill 2, Metroid Prime, Hades, Hollow Knight, God of War (2018), Persona 5 e moltissimi altri. Da notare che nessun Diablo è riuscito ad apparire in Top 100.
Edge Magazine ha sicuramente creato uno speciale particolarmente intrigante per festeggiare il lungo lavoro fatto negli ultimi trent’anni, e questa lista farà probabilmente discutere una grossa fetta del pubblico, puntando il dito verso mancanze, titoli che avrebbero potuto prendere il posto di altri, e via dicendo.