Dying Light 2 ci regalerà un sandbox tutto nostro
Ogni nostra azione cambierà il mondo attorno a noi
Dying Light 2 sembra voler prendere molti dei già ottimi elementi del primo capitolo e migliorarli, primo fra tutti la narrazione (ecco la nostra prima anteprima allo scorso E3).
Chris Avellone e il resto del team di scrittori vogliono che sia il giocatore il centro della storia e le sue scelte il motore delle vicende, in un mondo costantemente plasmato dalle conseguenze di queste decisioni.
In una recente intervista, Tymon Smektala, lead designer per Dying Light 2, ha confessato che l’obbiettivo finale del gioco è permettere al player di “avere” un sandbox tutto suo. Una parte del team di Avellone si sta occupando proprio di delineare caratterialmente i comprimari e le loro relazioni, ancorate e immerse in tutto quell’insieme di piccole e grandi scelte che vanno a definire l’intero mondo in-game. Smektala ha poi voluto citare il Medioevo come fonte d’ispirazione del feel generico del titolo, che vuole restituire la sensazione di una realtà infangata in cui intrigo, infedeltà, leggi dure e pene severe sono uniche impronte latenti e nuovo status quo. Gli archetipi di riferimento sono anche le relazioni che in quei tempi oscuri si creavano fra le persone al potere e quelle che non ne avevano, quegli equilibri sociali così drammaticamente inevitabili da ripercorrere.
Dying Light 2, la legge del taglione…un DLC che si scrive da solo.