Death Stranding: ecco perché Kojima crea giochi strani
Solo la sperimentazione può permetterci di imparare.
Death Stranding è l’esempio più eclatante di quanto Hideo Kojima ami sperimentare e spingersi sempre oltre i propri limiti nell’ideazione delle sue opere. Il suo obiettivo è sfidare le convenzioni e proprio di questo ha parlato durante il World Stranding.
Il creatore di Metal Gear Solid sostiene che ogni gioco da lui creato deve essere in grado di distinguersi dai precedenti e rimanere attaccati alla memoria del giocatore. Ciò, secondo Kojima, non potrà mai avvenire per i prodotti più semplici e convenzionali. Kojima, tuttavia, non disprezza la semplicità, ma ritiene che essa possa essere consumata molto – e fin troppo – velocemente. Il valore di qualcosa di complesso, di “poco digeribile” consiste nell’avere una lentezza insita in sé stesso.
Un’opera complessa impiega molto tempo per essere compresa, ma è solo questa caratteristica che le consente di restare attaccata alla memoria di chi ne fruisce. Il fatto che giochi di Kojima come Death Stranding siano considerati strani, quindi, secondo l’autore, è assolutamente normale e non ha una accezione negativa, poiché solo la sperimentazione e la stimolazione permettono di crescere, di imparare sempre cose nuove. Ricordiamo che Death Stranding uscirà anche su PC, tramite 505 Games, a partire dal 2020.