Death Stranding: “Director’s Cut” non va a Kojima
L'autore giapponese ha commentato la nomenclatura usata per la nuova versione del gioco.
A pochi giorni dalla presentazione ufficiale di Death Stranding: Director’s Cut, Hideo Kojima in persona ha commentato la scelta del nome usato per questa nuova versione del gioco.
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A director's cut in a movie is an additional edit to a shortened version that was either released reluctantly because the director did not have the right to edit it, or because the running time had to be shortened. pic.twitter.com/nqih9BQ6wm— HIDEO_KOJIMA (@HIDEO_KOJIMA_EN) July 12, 2021
Svelata nel corso della Summer Game Fest 2021, la Director’s Cut di Death Stranding è tornata protagonista durante lo State of Play dello scorso giovedì. Attraverso il suo account Twitter, Kojima ha voluto condividere una riflessione proprio sul termine “Director’s Cut”. A questo proposito ha infatti affermato che “Un Director’s Cut di un film è un’ulteriore versione modificata di una edizione più breve che è stata pubblicata a malincuore perché il regista non aveva voce in capitolo in ambito di montaggio, o perché la durata della pellicola doveva essere ridotta”.
Una situazione, prosegue il papà di Metal Gear, che non si addice affatto a quella interessata. Prosegue infatti il suo messaggio: “Nel gioco, non si parla di elementi tagliati dall’originale, ma di contenuti che sono stati appositamente prodotti per essere aggiunti a questo. Director’s Plus? Insomma, per quanto mi riguarda, non mi piace chiamarla Director’s Cut”. I contenuti di Death Stranding: Director’s Cut sono stati prodotti dopo la pubblicazione del titolo. Ecco il motivo per cui Kojima preferirebbe un’espressione più accurata, come “Director’s Cut”.