Death Stranding 2: “non è un sequel classico”
Alla fine stiamo parlando di Kojima, no?
Aspettarsi l’inaspettato è sempre una buona regola quando si parla di Hideo Kojima, e Death Stranding è sicuramente stato l’ennesima prova di questo mantra. Beh, non sembra che Death Stranding 2 sarà da meno, e a dirlo è Kojima stesso.
Death Stranding 2 sarà inaspettato e inusuale esattamente quanto il primo capitolo, un sequel che tenterà in ogni cosa di sorprendere chi gioca; per capirlo basta ascoltare le parole di Hideo Kojima nel suo “Brain Structure Podcast” (che ti consiglio).
È la seconda volta che lavoro con Norman Reedus e la tecnologia ha fatto grandi passi avanti negli ultimi 3 anni. Cose che prima erano impossibili ora sono fattibili, ed è anche per questo che abbiamo cercato e stiamo cercando costantemente di spostare più in alto l’asticella della qualità e dell’innovazione. Continuiamo a porci sfide, quindi Death Stranding 2 non sarà un sequel tradizionale, in questo senso.
In un altro spezzone dell’episodio del podcast, Kojima ha confessato di voler raggiungere una sorta di punto d’equilibrio fra nostalgia e novità, un tentativo sfacciato di piacere sia a chi si avvicina solo ora al titolo, sia invece a chi ci torna dopo Death Stranding 1.
Non posso dire molto, ma a molte persone è piaciuto il personaggio di Sam, e spero che quelle persone tornino su DS2.
Death Stranding 2 è in sviluppo per PlayStation 5, e di recente è arrivato l’annuncio che un film, preso dal gioco, è in lavorazione, e che purtroppo, da questo sequel, mancherà il buon Heartman.