Dark Souls II – Hands-on di Sony

Sid Shuman, Social Media Manager di SCEA, ha provato in anteprima Dark Souls II. Ecco il suo racconto al PlayStation Blog!

Non abbiate paura! Dalle prime impressioni, Dark Souls II si sta dimostrando ancora più diabolico del suo già difficile predecessore. E la cosa è stata chiara sin da quando il primo nemico del gioco, una mostruosa creatura simile ad un orco con una pancia penzolante, mi ha alzato in aria e mi ha rosicchiato la testa come un lecca-lecca. Sono morto scalciando e urlando.

Tornato in vita, ho scelto di stare alla larga dal mostro e mi sono messo in cerca di un’arma migliore. Ma non è andata meglio: sono stato sommerso da uno sciame di piccole e lamentose creature canine. Dopodiché, ho affrontato dei cavalieri non-morti in sequenza, ognuno potente abbastanza da dividermi in due con una spada gigantesca.

Sono morto a ripetizione prima di riuscire ad evitarli zigzagando, prima di entrare in una porta nelle vicinanze. Grave errore: in equilibrio precario su una piattaforma pericolante, ho dovuto affrontare un boss gigante dotato di un’alabarda utilizzata con letale precisione. Non ci crederete mai, ma sì, sono morto.

Anche se Dark Souls II impiega pochissimo tempo a far sprofondare il giocatore nella sua spirale punitiva, il fulcro del suo gameplay ha subito tanti piccoli aggiustamenti che contribuiscono ad aumentare il livello di difficoltà delle serie. Un esempio è la barra della salute che diminuisce pian piano ad ogni morte.

Questo vuol dire che sarete sempre più deboli ogni qualvolta che sbaglierete, a meno che non deciderete di usare le vostre preziose Human Effigies (che hanno preso il posto delle Humanity di Dark Souls) per ristabilire la vostra forma umana completa. Le Estus Flasks, utili per ripristinare la vostra salute e così importanti in Dark Souls, sembrano essere state sostituite dai cristalli della vita, oggetti consumabili che vi curano pian piano e che non si ripristinano quando vi riposerete nei pressi di un falò.

Tuttavia, ho notato anche una serie di graditi miglioramenti che rendono l’esperienza di gioco Dark Souls II più amichevole. L’interfaccia utente è notevolmente più facile da utilizzare: il cambio di armi e la gestione dell’inventario è molto più veloce rispetto a quella di Dark Souls, caratterizzata da linee di testo fittissime. Il salto, una manovra minuziosa in Dark Souls, è ora legato ad un piccolo movimento di L3 che farà piangere di gioia i veterani delle battaglie. Ma soprattutto, forse la cosa migliore di tutte, ora potrete viaggiare velocemente tra i differenti falò sin dall’inizio del gioco, evitando la monotonia di tornare costantemente sui propri passi.

Nella build pre-release di Dark Souls II a cui ho giocato, le classi di personaggi sono state ridotte da dieci a otto. Non ci sono più la classi Pyromancer, Thief, Hunter e Wanderer: sono state rimpiazzate da categorie più circoscritte e specifiche. I principianti si affideranno probabilmente alla nuova classe Explorer, caratterizzata personaggi ben bilanciati che iniziano il gioco con oggetti ed equipaggiamenti particolarmente validi. I giocatori più esperti sacrificheranno la difesa prediligendo l’attacco scegliendo lo Swordsman e i suoi attacchi con un’arma in ciascuna mano.

Una cosa che non è cambiata è la tipica atmosfera “tormentata” della serie. La stellare sequenza di apertura di Dark Souls II è ricca di immagini disturbanti: un albero morto che pullula di lucciole, un antico regno in decadenza, un gruppo di sghignazzanti monaci. E voi siete condannati a nutrirvi delle anime dei vivi. Ma questo lo sapevate già, giusto?

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