Cory Barlog: “L’accessibilità non è assenza di sfida”
Il creatore di God of War ci parla del suo concetto di gioco e di come l'accessibilità non sia per forza di cose una semplificazione del gioco.
Il mondo dei videogame è da tempo dominato da due correnti ben distinte e separate: l’una, tesa a rendere il ludo un prodotto accessibile e divertente, magari tralasciando in parte il livello di sfida. L’altra corrente, al contempo, predilige un alto livello di difficoltà ed un sistema meccanico impostato per rendere la vita difficile ai giocatori.
In queste settimane, si è parlato tanto di Sekiro: Shadows Die Twice e di come l’ultima fatica FromSoftware dovrebbe supportare una modalità “Easy”. La modalità facilitata sarebbe dedicata a coloro intenzionati più a godersi l’esperienza ludica in se, ovvero ambientazione, personaggi e trama, e non concentrarsi nel battere le sue meccaniche difficili.
Accessibility has never and will never be a compromise to my vision.
— cory barlog (@corybarlog) April 7, 2019
Sull’argomento è intervenuto la mente dietro la saga di God of War, Cory Barlog, il quale ha confermato che “l’accessibilità non è stata e non sarà mai un compromesso per la mia visione“. In sostanza, lo sviluppatore sostiene che un gioco moderno dovrebbe in teoria possedere elementi sia dell’una che dell’altra corrente. Voi cosa pensate della questione?