Bungie aveva sopravvalutato i propri progetti, forzando i licenziamenti

Bungie aveva sopravvalutato le proprie prospettive finanziarie, e questo ha condotto al recente licenziamento di oltre 200 persone.

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Bungie non aveva correttamente interpretato il valore dei loro progetti, e questa è stata una causa dei licenziamenti

Dei licenziamenti di Bungie avete sicuramente sentito parlare. Circa il 17% della forza lavoro di questo studio Sony è stato licenziato in tronco. Sappiamo inoltre che circa 155 persone (oltre ai 220 già licenziati) andranno a ricoprire altri ruoli presso Sony, principalmente in un nuovo studio separato da Bungie.

Ricordiamo come, ad Ottobre, questo studio Sony avesse già licenziato oltre 100 persone, e il CEO Pete Parsons aveva assicurato che il successo dell’ultima espansione di Destiny 2, The Final Shape, sarebbe bastato ad evitare ulteriori tagli al personale. Parole che purtroppo si sono rivelate completamente false.

In questo momento l’account Twitter di Parsons è stato reso privato considerando come i dipendenti, licenziati e non, si stiano rivoltando contro le decisioni prese da lui. Il CEO aveva attribuito queste misure drastiche ad una mossa per “avvicinarsi maggiormente” a Sony, riferendosi ai 155 dipendenti che adesso lavorano altrove presso Sony.

Parsons ha anche parlato di come questa gestione dei dipendenti sia stata forzata dal perseguimento da parte dell’azienda di un “modello” di produzione non realistico. Vi erano diversi progetti in corso d’opera, ognuno con un senior development al comando; questa disposizione del personale ha surclassato le concrete capacità di supporto dell’azienda, portando infine a questi licenziamenti.

Infatti, è anche per questo motivo che, fra gli oltre 200 dipendenti licenziati, vi sono anche figure manageriali e dei “piani alti”, dato che Sony vuole forzare un maggiore controllo sull’azienda, costringendola insomma a perdere parte di quella autonomia che le era stata garantita al momento dell’acquisizione, e di cui ancora godeva.

Bungie non era profittevole sin dal lancio di Destiny 2: Lightfall

Ma come svelato da un report di Stephen Totilo, Bungie in realtà navigava in cattive acque da diverso tempo, molto prima che si giungesse ai licenziamenti recenti. Secondo Totilo, l’azienda aveva sopravvalutato le proprie prospettive finanziarie, portando alcune fonti citate nell’articolo a sostenere che “Sony abbia pagato più del dovuto per Bungie”.

Nell’articolo, si parla anche di come Bungie “abbia promesso cose che non erano pronti a creare” mentre l’acquisizione con Sony procedeva. Inoltre, i creatori di Destiny hanno mancato di ottenere i profitti richiesti da Sony diverse volte, e già dal lancio di Destiny 2 Lightfall nel 2023, l’azienda non era affatto profittevole.

La prima ondata di licenziamenti citata in precedenza serviva proprio a dimostrare come Bungie fosse “sulla strada corretta” per ristrutturarsi e mettere fine alla situazione finanziaria non rosea, quanto per assicurare a Sony la loro serietà e dedizione nel miglioramento sul fronte interno, ma questi licenziamenti non sono stati sufficienti per rimediare alla situazione raggiunta.

Non scordiamo inoltre come la chiusura del multiplayer di The Last of Us Parte 2 è stata in parte dovuta proprio a questo studio, che Sony aveva acquistato anche per valutare i progetti GaaS, e sebbene non ci siano prove concrete, Bungie potrebbe aver fornito qualche feedback anche su Concord, titolo che non sta attirando molto le attenzioni del pubblico.

Sempre secondo Totilo, il successo di The Final Shape sarebbe comunque da ridimensionare poiché avrebbe venduto meno di Lightfall. Ma a prescindere da quanto venduto realmente questo DLC, Bungie era già pronta da inizio 2024 a licenziare un certo numero di persone, e solo recentemente si è premuto il grilletto per farlo davvero.

La situazione di questo studio insomma non è delle più ottimali nonostante Destiny 2 continui a rivelarsi un gioco di successo, ma evidentemente ben lontano dai fasti raggiunti in passato, dato che non consente a Bungie di ottenere i risultati previsti lato finanziario. Va anche notato come, secondo il ben noto Jason Schreier, Destiny 3 sarebbe stato, ad un certo punto, in sviluppo, ma i lavori non sono proseguiti.

Secondo il giornalista, Bungie avrebbe iniziato a lavorare sul progetto, il cui nome in codice era Payback, ma questo è stato cancellato tempo fa. Schreirer ha anche promesso nuove informazioni a riguardo di questo argomento, per cui sicuramente ci saranno novità a breve.

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