Borderlands 3: presenti le microtransazioni
Le microtransazioni nel terzo capitolo ibrido di Gearbox ci saranno, ma saranno solo cosmetiche.
La serie di Borderlands non è nuova a contenuti a pagamento. In questi giorni, a seguito del reveal del gameplay il 1 maggio, c’è stata parecchia confusione sulla questione microtransazioni, se il gioco ne avrebbe avuti e come.
Randy Pitchford (che ricordiamo intanto di essere impelagato nell’accusa di furto e pedopornografia) aveva annunciato che il gioco ne sarebbe stato privo, ma sembrerebbe non sia vero.
Pitchford si sarebbe espresso male quando ha detto che non ci sarebbero state piccole aggiunte a pagamento “come nei free-to-play”. Le microtransazioni farebbero parte di Borderlands 3, ma riguarderebbero solo cambiamenti estetici.
Queste le parole del creative director Paul Sage a Game Informer, che ha scatenato l’ira di Pitchford su Twitter, scrivendo al sito d’informazione di aver scelto volutamente di piazzare un titolo clickbait e di averne travisato le parole.
https://twitter.com/DuvalMagic/status/1123659538392014849
Il CEO di Gearbox Software ha confermato che il gioco avrà almeno un DLC corposo che si collegherà alla campagna principale, ma ha smentito categoricamente microtransazioni riguardanti lootbox et similia. Oggetti estetici come skin per personaggi, veicoli e armi, saranno però presenti, sebbene non impatteranno sul gameplay in stile pay-to-win.
Speriamo di non arrivare ai livelli di Borderlands 2, che ridendo e scherzando, tra teste e skin varie può contare su una cinquantina di contenuti a pagamento.