Activision e le altre controversie del 2021

Il 2021 è stato un anno difficile per molti e per molte ragioni, e nemmeno il mondo del videogioco è stato esente da... scivoloni.

Activision Blizzard è solo un esempio di un anno particolarmente intenso anche per quei particolari dell’industria videoludica ai quali normalmente, da utenti, pensiamo meno: un aspetto “positivo” (le virgolette sono d’obbligo) dell’aver messo al centro dell’attenzione il benessere, mentale e fisico, di chi i giochi LI FA, è che ora abbiamo modo, tutti noi, di fare scelte ancora più ragionate sui giochi che acquistiamo.

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Vediamo allora una manciata di eventi che, in qualche modo, hanno creato attenzioni e controversie nei giorni di questo 2021 videoludico.

La questione Gamestop

Sembrano vicende di millenni fa, ma la storyline dei “piccoli” che si uniscono per abbattere le grandi corporazioni “cattive” non può non suscitare qualche déjà vu, in molti di voi. Tutto è iniziato con Roaring Kitty, youtuber che consigliò di investire in azioni Gamestop nel subreddit r/wallstreetbets.

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L’ìdea fu accolta favorevolmente, tanto che le azioni passarono da 4$ a 325$ nel giro di 6 mesi, situazione che ha messo molto velocemente alle strette tutti quei fund managers che avevano venduto le loro azioni sperando di poterle ricomprare ad un prezzo minore. Come si è risolto tutto? Un po’ in fumo, dalle app di trading che hanno interrotto l’acquisto di azioni Gamestop, al ban operato da Discord verso il canale “WallStreetBets” per presupposto linguaggio d’odio.

Gli scheletri nell’armadio di Activision Blizzard

È di Luglio la prima notizia della denuncia di molestie sessuali e discriminazioni redatta da parte di uno studio legale californiano verso Activision Blizzard.

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Da lì la valanga è stata inarrestabile, con una prima risposta sulla difensiva da parte della compagnia, poi seguita da un accordo economico fra le parti che hanno visto Activision pagare 18 milioni di dollari alle parti offese, oltre ad un taglio dello stipendio per il CEO Bobby Kotick, il licenziamento del capo dell’ufficio personale e del presidente di Blizzard J. Allen Brack.

Il buco nero degli NFT

Prima della metà del 2021 quasi nessuno poteva dire di aver mai sentito l’acronimo NFT, ancora meno potevano dire di capirne il significato, ma ora, all’ingresso del 2022, forse ne sappiamo anche troppo.

Cosa sono gli NFT? Essenzialmente sono ricevute uniche e univoche per un bene digitale, ma possono anche essere acquistate in-game. La questione ci ha messo poco a diventare assurda, aiutata sicuramente da affermazioni come quelle del CEO di Ubisoft Yves Guillemot e Andrew Wilson di EA che hanno definito gli NFT rispettivamente “una rivoluzione” e “il futuro”: non deve sorprendere, allora, che un utente abbia speso 600mila dollari per uno yatch in un gioco che nemmeno esiste.

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Per ora la community non sembra molto incline all’integrazione degli NFT nei videogiochi e dilaga la convinzione che sia solo uno specchio per allodole che in realtà nasconde un qualche tipo di schema piramidale ai limiti della legalità; molte compagnie stanno addirittura tornando indietro nelle loro affermazioni di voler iniziare a “lavorare” con gli NFT in qualche forma o contesto.

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