Neuralink: la FDA approva la sperimentazione umana
L'annuncio arriva direttamente dall'account Twitter ufficiale della società capitanata ancora una volta da Elon Musk.
Neuralink, società gestita da Elon Musk dedita allo sviluppo di interfacce cervello-computer, ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration (FDA, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione di farmaci, trattamenti sanitari e prodotti alimentari) per iniziare a sperimentare i propri dispositivi sugli esseri umani.
I reclutamenti per i test clinici non sono ancora stati avviati ma il via libera da parte della FDA significa che molto presto delle persone avranno un chip informatico impiantato nel proprio cervello, esattamente come in qualsiasi storia fantascientifica di stampo cyberpunk.
La comunicazione ufficiale di Neuralink:
Siamo felici di comunicare che Neuralink ha ricevuto l’approvazione della FDA per avviare i primi test clinici sugli esseri umani. La notizia è il risultato dell’incredibile lavoro portato avanti dal nostro team in stretta collaborazione con la FDA e rappresenta un primo importante passo per lo sviluppo di una tecnologia che aiuterà moltissime persone.
Il reclutamento per i test clinici non è ancora stato avviato, arriveranno presto ulteriori comunicazioni.
Solamente a novembre Elon Musk aveva rivelato che i primi test sulle persone sarebbero iniziati nel giro di sei mesi, l’approvazione da parte della FDA ricade quindi perfettamente, o quasi, all’interno della finestra di tempo preventivata dall’imprenditore.
In cosa consiste la tecnologia sviluppata da Neuralink?
Dopo esser stata accusata di maltrattamento sugli animali, Neuralink si avvia quindi verso la sperimentazione dei propri dispositivi anche sugli esseri umani; lo scopo è quello di sviluppare tecnologie di connessione cervello-computer che possano migliorare l’esperienza di vita dell’uomo. Ma di cosa stiamo parlando con precisione?
L’idea alla base della società di Elon Musk, tutt’altro che unica compagnia al lavoro su tecnologie di questo tipo, è quella di sviluppare un chip che possa essere impiantato direttamente nel cervello dell’essere umano, così da consentirgli di interfacciarsi con un computer.
Una tecnologia di questo genere potrebbe in effetti avere ripercussioni enormi sulla vita delle persone; lasciando perdere per un attimo la sconfinata fantasia nutrita dalle opere di William Gibson o Ridley Scott, le creazioni di Neuralink potrebbero migliorare la qualità della vita di migliaia di esseri umani, per esempio restituendo l’uso degli arti o, in combinazione con ulteriori dispositivi, la vista e l’udito.
La società ha battezzato questa tecnologia Brain Machine Interface (BMI), un sistema di interfaccia neurale in grado di bypassare il sistema nervoso dell’organismo ed entrare in connessione diretta con il cervello.
Certamente è impossibile negare quanto risvolti tecnologici di questo calibro gettino allo stesso tempo anche un’aura di oscurità su quello che potrebbe essere il futuro ruolo dell’essere umano nel mondo, non dimentichiamo infatti anche quanto le intelligenze artificiali stiano già iniziando a dominare la vita di tutti i giorni, a casa ma soprattutto al lavoro.