SAG-AFTRA, attori e scrittori uniti in sciopero
Gli attori e gli artisti della SAG-AFTRA si sono uniti definitivamente allo sciopero portato avanti da maggio dalla WGA contro l'AMPTP.
La SAG-AFTRA ha annunciato di essere entrata in sciopero contro le società di produzione televisive e cinematografiche di Hollywood. Decine di migliaia di artisti si sono quindi uniti agli scrittori in uno sciopero massiccio in corso ormai da alcuni mesi. Si tratta del primo caso dai lontani anni ’60 in cui attori e scrittori arrivano a unire le forze in protesta per una migliore situazione lavorativa.
L’associazione ha confermato l’avvio dello sciopero in seguito al mancato raggiungimento di un accordo equo in relazione ai contratti tra gli studios e migliaia di attori che ogni giorno lavorano in decine di importanti produzioni televisive e cinematografiche.
Non abbiamo avuto alternative, tutti i membri dovrebbero smettere di lavorare fino a quando non sarà raggiunto un accordo che possa garantire contratti equi.
Queste le parole rilasciate a una platea di giornalisti da parte di un rappresentate della SAG-AFTRA.
I membri dell’associazione non solo cesseranno di lavorare ma non presenzieranno nemmeno ad anteprime, interviste e tour promozionali di opere già completate, come nel caso di Oppenheimer, i cui protagonisti hanno lasciato il red carpet della première londinese nel corso dell’evento. Notizia confermata dallo stesso Christopher Nolan.
SAG-AFTRA e WGA, gli attori si uniscono agli scrittori per scioperare contro i produttori
Siamo vittime di un business spietato. Siamo arrivati al punto di dire “No, non siamo più disposti ad accettare queste condizioni. Siete impazziti? Perché lo state facendo?”
Se non ci ribelliamo in questo momento saremo tutti in grave pericolo. Non si può tentare di cambiare così tanto il modello di business senza che anche i contratti vengano modificati. Gli studios piangono miseria lamentando enormi perdite economiche mentre i loro CEO continuano a guadagnare milioni di dollari, è semplicemente vergognoso.
Queste le dichiarazioni ufficiali di Fran Drescher, presidente della SAG-AFTRA, determinata a sfidare l’AMPTP, l’associazione dei produttori televisivi e cinematografici di Hollywood, al fine di evitare un futuro indegno per i migliaia di attori rappresentati, tra cui non figurano solamente grandi nomi ma soprattutto moltissimi professionisti spesso sconosciuti al pubblico.
L’AMPTP e la proposta d’uso dell’intelligenza artificiale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso
Una delle proposte più incredibili che ci sono state avanzate, continua Drescher, riguarda l’uso delle intelligenze artificiali in sostituzione degli attori:
L’assurda proposta relativa all’uso delle IA è quella di poter digitalizzare le nostre comparse, pagargli il solo giorno di lavoro per la scansione e utilizzare per sempre la loro immagine a piacimento come parte di un archivio, senza che sia necessario alcun consenso o compenso. Se pensano che si tratti di una proposta logica gli suggerisco di pensarci meglio.
Uno scenario a dir poco mostruoso che sembra più vicino alla sceneggiatura di una puntata di Black Mirror che a una trattativa tra parti di professionisti, figure che dovrebbero collaborare con buon senso e logica al fine di regalare al pubblico prodotti d’intrattenimento sviluppati con passione e competenza.
Lo sciopero, portato avanti da maggio 2023 da parte degli sceneggiatori della WGA per motivi del tutto simili (uso delle IA e compensi sulla messa in onda nel tempo), non farà che inferocirsi sempre di più, obbligando gli studios a confrontarsi con enormi problemi logistici e con lo stop alle riprese di moltissime produzioni in corso.
Sciopero SAG-AFTRA e WGA, molte grandi produzioni si sono fermate (in aggiornamento)
Ecco una lista delle prime produzioni che sono state impattate dal rinnovato sciopero:
- Beetlejouice 2
- Deadpool 3
- Il gladiatore 2
- Juror #2
- Lilo & Stitch
- Minecraft: il film
- Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Due
- Mortal Kombat 2
- Venom 3
Una situazione di rara complessità che potrebbe avere ripercussioni enormi e a lungo termine sull’intera industria cinematografica statunitense.