La WGA è pronta per un nuovo sciopero
Il 97,85% dei membri della WGA (Writers Guild of America) è favorevole alla possibilità di scioperare per contratti migliori.
La stragrande maggioranza dei membri della WGA, la Writers Guild of America, ha risposto positivamente alla possibilità di uno sciopero in caso il nuovo contratto con la AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), che dovrà essere rinnovato a partire dal primo maggio, non preveda condizioni economiche migliori. I voti a favore sono stati 9.020 su un totale di 9.218 membri, traducendosi nel 97,85% di membri pronti a fermare il proprio lavoro per gli Studios. Nel 2007 e nel 2017 la WGA aveva già indetto importanti scioperi che comportarono problemi nello sviluppo di diversi film e serie televisive, in quei casi i voti a favore di un blocco dei lavori furono addirittura inferiori rispetto a oggi, con un 90% di sì nel primo caso e il 96,3% nel secondo.
Le parole dei rappresentati della WGA:
I nostri membri hanno parlato chiaramente esprimendo collettivamente forza e solidarietà. I numeri parlano da soli e chiedono un cambiamento importante nelle condizioni contrattuali. Armati di questa unità e risoluzione proseguiremo con i negoziati per ottenere condizioni più eque per tutti gli scrittori.
Non vi è certezza che lo sciopero venga effettivamente messo in atto ma nel frattempo, secondo alcune fonti, gli Studios e i produttori avrebbero già iniziato a velocizzare l’approvazione di molti script, portandosi avanti con le future produzioni in modo da contenere gli eventuali danni causati da un blocco dei lavori da parte degli sceneggiatori.
L’AMPTP ha riferito di esser rimasta colpita da un tale coinvolgimento da parte dei membri della gilda pur lasciando intendere di avere tutta la volontà di trovare un accordo sostanziale che possa risolvere eventuali problemi:
Il nostro obiettivo è, ed è sempre stato, quello di trovare accordi ragionevoli ed equi, ma questo sarà possibile solamente se anche la WGA avrà intenzione di scendere a compromessi negoziando con comprensione nei confronti delle società di produzione.
I membri della WGA avevano già espresso la volontà di trovare nuove soluzioni in merito a minimi salariali più alti, royalties più consistenti sulla messa in onda di programmi – come nel caso dei Talk Show, prodotti che vengono spesso registrati come contenuti promozionali e che non prevedono pagamenti residui se trasmessi su altre piattaforme – e una regolamentazione dei contratti dedicati a progetti direct-to-video e streaming. Tra le questioni sollevate dai membri dell’associazione figura anche la sempre più ingombrante presenza di algoritmi guidati da Intelligenze Artificiali, già utilizzati per la produzione di sezioni di script e rimaneggiamenti.
Restiamo in attesa di capire come evolverà la situazione da qui alla scadenza dei contratti della WGA l’1 maggio.