The tunnel to summer, the exit of goodbyes – Recensione
The tunnel to Summer, the exit of goodbyes: una storia d'amore che trascende il tempo. Riusciranno a far avverare i loro desideri più profondi?
Tomohisa Taguchi, regista di vari film di Persona, si ispira e adatta la light novel di Mei Hachimoku, per dirigere “The tunnel to summer, the exit of goodbyes”. Il titolo ci fa immergere nel racconto adolescenziale di Kaoru Tono e Anzu Hashiro, e del loro legame con la leggenda metropolitana del “Tunnel di Urashima“.
Il tunnel di Ushirama consente, attraversandolo, di ottenere ciò che si desidera nel profondo, ma a quale prezzo? Kaoru, in un paesino rurale del Giappone, si imbatte nel tunnel della leggenda e forma un alleanza con Anzu. Insieme cercheranno di realizzare i loro sogni, andando a scavare dentro loro stessi e sul loro futuro.
“The Tunnel to summer, the exit of goodbyes” ha conquistato il favore di pubblico e critica aggiudicandosi alcuni tra i premi più prestigiosi dedicati al mondo dell’animazione, come il Paul Grimault Award al Festival di Annecy 2023 e il riconoscimento come miglior film agli Anime Trending Awards 2024.
I punti di Forza
Il film riesce ad essere coerente dall’inizio alla fine, ciò rende la visione molto più facile da seguire e comprendere. Infatti il “funzionamento” del tunnel a livello temporale, viene spiegato senza troppi sproloqui tecnici. Nella sua semplicità funziona.
C’è un buon ritmo narrativo che permette allo spettatore di conoscere i protagonisti mano a mano, in modo da immedesimarsi al meglio. Solo in alcuni momenti sembra che il film rallenti, ma in generale è ben bilanciato.
Dei messaggi che prova a veicolare il film è quello di buttarsi e non aspettare che le occasioni appaiano magicamente. C’è da avere fiducia nelle proprie capacità e non avere paura di fare quel passo in avanti. Oltre a trasmettere coraggio e a non rimpiangere il passato.
Comparto Tecnico
Musiche originali di Harumi Fuuki: compositrice con oltre 12 anni di esperienza, che possiamo ascoltare anche nel film “Il Castello Invisibile” e che ha già lavorato con Taguchi, nel lungometraggio “Digimon Adventure: Lasr Evolution Kizuna”. Non è mai fuori posto o inadatta, accompagna dolcemente lo spettatore durante la visione del film.
Animazione realizzata bene dallo Studio CLAP, con uno stile che rimanda agli ultimi lavori di Makoto Shinkai. Lo studio, rispetto ad altre pietre miliari nel mercato dell’animazione, si difende molto bene, ma senza rischiare troppo. Non per forza un punto a sfavore perché si è voluto puntare su un film semplice, ma realizzato bene.
Adattamento giapponese nella norma, anche se si può notare la giovane età del doppiatore protagonista. Nella versione sottotitolata dell’anteprima ho trovato solo alcuni punti in cui la traduzione ha fatto cadere un po’ le braccia.
La leggenda dietro all’ Urashima Tunnel
In analogia alla “Città Incantata” dello Studio Ghibli, e in molti altri lungometraggi giapponesi, il tunnel è quell’elemento che rappresenta il tempo e ne distorce la percezione. Ma perché proprio Urashima? Cosa si cela dietro questo nome?
Una fiaba giapponese narra della storia di Urashima Tarō: pescatore ricompensato per aver salvato una tartaruga, e portato in spalla al Palazzo del Drago, sotto il mare. Lì, viene intrattenuto dalla principessa Otohime come ricompensa. Trascorre quelli che crede siano diversi giorni con la principessa.
Ma quando torna al suo villaggio natale, scopre di essere scomparso da almeno 100 anni. Quindi proprio come Tarō, i protagonisti Kaoru e Anzu dovranno scontrarsi con lo strano scorrere del tempo del Tunnel, per cercare di far avverare i loro desideri.
Differenze con la light Novel
Una delle differenze è proprio la rappresentazione del Tunnel di Urashima. Infatti nella light novel, viene rappresentato dai tipici assi in legno come nel tempio di Fushimi. Invece nel film sono stati sostituiti con gli alberi di acero, in giapponese momiji. Molto conosciuto è il Momijigari ovvero “caccia alle foglie rosso”, periodo altrettanto importante alla fioritura dei ciliegi.
Si è andati molti meno in profondità sui personaggi secondari, rendendoli un po’ più superficiali, come il compagno di banco di Kaouru. Mentre per altri personaggi c’è una caratterizzazione, anche se minima. Infatti le relazione protagonisti-personaggi secondaria è ridotta all’osso ed è quasi solo da riempimento.
È stata data molto meno importanza al il cambiamento interiore di Anzu, e lasciato molto più spazio al capitolo 4 della light novel. Se volete approfondire capitolo, per capitolo, ho trovato questo video molto dettagliato nell’analizzare le varie differenze con il film. Vi invito inoltre a leggere la light novel.
The tunnel to summer, the exit of goodbyes | Conclusione
Una storia adolescenziale, che va ad approfondire la ricerca di se stessi e della paura di non essere abbastanza per il futuro. Con un buon livello di animazioni e una colonna sonora che va a cullare lo spettatore, “The Tunnel to Summer, the exit of Goodbyes” è un rifugio sicuro per gli amanti del genere.
Grazie al ritmo narrativo, ci si immedesima molto con i protagonisti. Infatti, se siete in quella fase della vita in cui siete incerti della strada da percorrere, questo film può diventare un vostro comport movie.
Sfrutta un po’ troppo i clichè narrativi, che possiamo trovare in ogni anime con una storia romantica. Anche se, ha quel tipo di atmosfera che ha fatto innamorare del Giappone e del mondo anime, migliaia di appassionati. Semplicemente potevano renderlo un più interessante e meno banale.
Il film evento sarà disponibile dal 10 al 12 Giugno in tutti i cinema italiani. Lo potrete vedere sulle varie piattaforme di streaming tra cui Youtube, Prima Video come rent, Get on Google Play, HiDrive e Apple TV. Altro film d’animazione al cinema da non perdere è Haikyuu – The dumpster battle.
Trailer Italiano Ufficiale
Se la recensione non vi è bastata e volete anticiparvi qualche scena del film, vi lascio alla visone del Trailer Italiano pubblicato da Anime Factory