THE MARVELS Recensione
Nell'attesissimo sequel di Captain Marvel, diretto dalla trentaquattrenne Nia DaCosta, le tre eroine intrecciano i loro poteri e i loro destini.
The Marvels è a tutti gli effetti un film importantissimo per il Marvel Cinematic Universe. Trovandosi sostanzialmente a metà strada tra il primo film della Fase 4 e la release dei film corali conclusivi della Saga del Multiverso, Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars, il sequel di Captain Marvel rappresenta un vero e proprio giro di boa.
Ma non solo. The Marvels è anche un film fondamentale per capire dove andrà a parare l’MCU, che da qualche anno a questa parte sta dando l’impressione di non avere più ben chiara la direzione da intraprendere.
Dopo l’epica conclusione della Saga dell’Infinito con Avengers: Endgame, infatti, in cui tutto si può dire ai Marvel Studios ma non che non abbiano ben pianificato l’arco narrativo dei protagonisti per farli arrivare esattamente dove volevano, a regnare è sembrata essere la confusione.
Di 10 film, 12 serie tv e 2 speciali di Natale usciti dall’inizio della Fase 4 a oggi, si salvano una manciata di progetti. Purtroppo, The Marvels non è tra quelli.
Un intreccio di poteri
Il film, diretto dall’appena trentaquattrenne regista Nia DaCosta (8 novembre 1989), è formalmente il sequel del film uscito nel 2019 con protagonista Brie Larson, ma intreccia le vicende raccontate nelle serie tv WandaVision e Ms. Marvel.
Abbiamo, infatti, ben tre protagoniste: Carol Danvers alias Captain Marvel, Kamala Khan alias Ms. Marvel e Monica Rambeau, figlia dell’amica e collega di Carol, Maria Rambeau.
Carol Danvers non ha bisogno di presentazioni: inserita nel MCU qualche mese prima della resa dei conti finale di Avengers: Endgame, è stato un vero e proprio deus ex machina, intervenuto in modo repentino per risolvere i problemi della macro-storia.
Kamala Khan (interpretata da Iman Vellani) stata introdotta, invece, con la serie originale Ms. Marvel. La ragazza è una mutante, il cui gene è stato attivato da un bracciale magico di proprietà della sua famiglia.
Per finire, Monica Rambeau (interpretata da Teyonah Parris), è stato presentato come un personaggio secondario in WandaVision, che è diventato sempre più protagonista nelle ultime puntate della serie.
Che cos’hanno in comune questi tre personaggi? Apparentemente nulla, se non che Carol può assorbire energia luminosa, Monica riesce a controllarla e Kamala a trasformarla in materia fisica.
Per questo motivo, all’inizio del film le tre iniziano a scambiarsi letteralmente di posto quando attivano i propri poteri. Tutto ha inizio quando Monica va a contatto con un punto di salto difettoso nello spazio.
Nel cercare di capire cosa stia succedendo, le tre eroine devono al contempo unire le forze per combattere una nuova minaccia. I continui switch tra le protagoniste, e la loro alchimia sullo schermo è il vero punto di forza del film. In particolare, spicca Iman Vellani che si dimostra la vera anima del trio.
Il solito problema dei rapporti di forza tra i personaggi
Il problema relativo ai livelli di forza, in verità, era stato riscontrato anche nella prima maxi saga del MCU.
Visione che annienta Ultron (in Avengers: Age of Ultron), ma che si fa sconfiggere facilmente da uno sgherro di Thanos (in Avengers: Infinity War) a sua volta sopraffatto dalla Vedova Nera (in Avengers: Endgame) è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare.
In The Marvels il villain principale è Dar-Benn (interpretata da Zawe Ashton), una guerriera Kree che brandisce il martello di un accusatore. Ma come possiamo noi, fan Marvel di vecchia data, credere che una Kree possa rappresentare una minaccia per chi ha tenuto testa a Thanos?
Sul ruolo del villain di The Marvels ci sarebbe poi da aprire un discorso a parte.
Dar-Benn e tutti i Kree nutrono un profondo risentimento nei confronti di Carol Danvers: il loro pianeta d’origine, Hala, era sotto il dominio dell’Intelligenza Suprema, che la supereroina, nel tentativo di agire per il bene collettivo, ha ben pensato di far collassare, scatenando una sanguinosa guerra civile tra le diverse specie Kree.
Questo conflitto ha reso Hala un luogo sterile, privato degli elementi essenziali per la vita, come aria, acqua e luce solare. Per questo motivo Carol viene chiamata “la devastatrice” dai Kree. Nel frattempo, Dar-Benn si impegna attivamente nella ricerca di tali elementi, esplorando i pianeti significativi per la protagonista.
La villain non esita a compiere azioni spregiudicate, come sottrarre l’atmosfera al pianeta Tarnax, dimora degli Skrull, o l’acqua al pianeta Aladna creando dei punti di salto, gli stessi esagoni introdotti in Guardiani della Galassia Vol.2, che consentono di viaggiare istantaneamente da un punto all’altro dello spazio.
Tuttavia, questo processo porta inevitabilmente alla devastazione e alla fine della vita nei pianeti collegati. Nonostante sia difficile giustificare le sue azioni, è altrettanto complicato non condannare Carol Danvers, che ha deciso autonomamente cosa fosse meglio per qualcun altro.
La sua smania di protagonismo, di fatto, l’ha spinta a provocare il collasso di un intero pianeta, condannando irrimediabilmente tutti i suoi abitanti.
Questa dinamica aggiunge uno strato di tensione e moralità al contesto, fornendo spunti interessanti per una riflessione approfondita sulle conseguenze delle azioni, ma è spiazzante trovarsi a dover patteggiare per una protagonista che così buona non è.
The Marvels è l’ennesimo ingrediente per un pasticcio chiamato Saga del Multiverso MCU
Sebbene l’incipit funzioni, caratterizzato da un’estetica molto fumettosa, e un’idea alla base del film – lo switch tra le tre protagoniste – che lo rende dinamico e molto fluido, The Marvels alla lunga gira a vuoto, si incarta e annoia nonostante duri poco più di un’ora e mezza.
Un finale che ritrova smalto e sicurezza purtroppo non basta, perché tutto il blocco centrale della storia rischia di far uscire lo spettatore dal film.
Il film si conclude, infine, con una scena che poteva essere post credits ma che viene mostrata prima dei titoli di coda (abbastanza telefonata per chi è “in pari”), e una scena a metà dei titoli di coda che butta ancor più carne al fuoco di quella che c’è già andando a rimpolpare ancora di più l’MCU.
Tralasciando il terzo e conclusivo volume dei Guardiani della Galassia, The Marvels ha confermato le sensazioni negative provate con Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La crisi creativa e di programmazione dei Marvel Studios è evidente, il momento di difficoltà è reale.
Se non siete fan dell'universo creato dai Marvel Studios, The Marvels è un film decisamente evitabile.
Pro
- L'intesa tra le tre protagoniste
- La prova della giovane Iman Vellani, promossa anche sul grande schermo
Contro
- I livelli di forza che non tornano.
- La parte centrale della storia, che si incarta su sé stessa e annoia