Biancaneve Recensione

A quasi 90 anni dall'uscita del capolavoro senza tempo Disney Biancaneve e i sette nani (1937), torna sul grande schermo la famosa fiaba dei fratelli Grimm, in una nuova versione live action dell'opera.

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A quasi 90 anni dall’uscita del capolavoro senza tempo Disney Biancaneve e i sette nani (1937), torna sul grande schermo la famosa fiaba dei fratelli Grimm, in una nuova versione live action dell’opera. Seguitemi quindi in questa recensione di Biancaneve, un remake che, nonostante abbia fatto parlare di sé ben prima della sua uscita, potrebbe in realtà rivelarsi meno deludente del previsto.

Biancaneve | Un’icona classica reinventata per un nuovo pubblico

Il 20 marzo 2025 segna un appuntamento quasi imperdibile per tutti gli amanti del cinema e delle fiabe Disney: l’uscita nelle sale di Biancaneve, la nuova trasposizione live action del capolavoro d’animazione Disney. Questo film rappresenta un’operazione di grande portata, volta a riproporre una delle storie più amate di sempre, adattandola al gusto e alle sensibilità del pubblico contemporaneo.

La produzione, affidata come sempre alla Walt Disney Pictures, ha coinvolto un team di professionisti di alto livello, con l’obiettivo di creare un’opera che sapesse coniugare la magia dell’originale con una visione più moderna e inclusiva, come abbiamo già visto nelle più recenti riproposizioni di altre opere classiche dello studio come Aladdin (2019) o La sirenetta (2023).

Una storia di coraggio, speranza e riscatto personale

La trama del film ripercorre le tappe fondamentali della fiaba dei fratelli Grimm, narrando la storia di Biancaneve, una giovane principessa perseguitata dalla sua malvagia matrigna, la Regina Cattiva, ossessionata dalla sua bellezza. Non riuscendo più a sopportare la malvagità della Regina dopo l’incontro con un ladro in cerca di viveri per sfamare la sua gente, Biancaneve decide di cercare suo padre per riconquistare il trono e fugge dal castello.

Non spendo dove andare trova così rifugio nella foresta, dove stringe amicizia con i sette nani, abili minatori che lavorano instancabilmente ogni giorno per estrarre pietre preziose ed ogni genere di gioiello che la terra ha da offrire. La loro convivenza idilliaca viene però interrotta dal ritorno della Regina Cattiva, che, con l’inganno, avvelena Biancaneve con una mela stregata.

Solo il bacio del vero amore potrà spezzare l’incantesimo e riportare la principessa alla vita, con il ladro gentiluomo Jonathan che farà quindi la parte del “principe azzurro”, unendosi alla lotta di Biancaneve e i sette nani per riportare il regno ai fasti e alla spensieratezza di un tempo. Fin qui quindi nulla di nuovo, con la nuova produzione Disney che rispetta abbastanza fedelmente gli aspetti principali dell’opera originale.

Tuttavia, questa nuova versione del film si discosta dal classico d’animazione per alcuni elementi significativi. Biancaneve è ritratta come una figura più forte e indipendente, capace di prendere in mano il proprio destino e di non farsi sopraffare dalle avversità. La sua lotta contro la Regina Cattiva assume una valenza simbolica, rappresentando la ribellione contro gli stereotipi di genere e l’affermazione della propria individualità.

Inoltre, come già accennato, non ci sarà il principe azzurro questa volta, che viene sostituito invece da un ladro scaltro e un po’ scorretto ma dal cuore gentile, e che ricorda sotto certi aspetti il personaggio di Flynn Rider (Rapunzel). Jonathan riesce così a creare una buona chimica con la nuova versione della principessa e a giustificare anche l’avvicinamento dei due personaggi rispetto a quanto mostrato nella pellicola animata.

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Fuggita dal castello, Biancaneve si ritrova nella foresta.

Un cast stellare e una regia di grande talento

Il film vanta un cast di eccezione, guidato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap, che ricoprono il ruolo dei protagonisti dell’opera. Rachel Zegler, giovane attrice di origini latinoamericane, interpreta Biancaneve con grazia e determinazione, conferendo al personaggio una nuova profondità emotiva, pur mantenendo allo stesso tempo quei tratti un po’ ingenui della versione originale del personaggio.

Gal Gadot, nota al grande pubblico per i suoi ruoli da eroina (Wonder Woman), veste qui invece i panni della Regina Cattiva, offrendo un’interpretazione intensa e sfaccettata della famosa antagonista Disney. Sue sono a mio avviso alcune delle scene meglio riuscite della pellicola, che pur non prendendosi mai troppo sul serio risultano di assoluto impatto all’interno dell’economia del film.

Andrew Burnap, invece, interpreta un nuovo personaggio, Jonathan, un ladro gentiluomo che si unisce alla protagonista nella sua lotta contro il male. Anche in questo caso si è cercato di modificare un po’ le carte in tavola per evitare lo stereotipo della principessa in pericolo che necessita di essere salvata dal principe azzurro, visione decisamente non in linea con la sensibilità moderna.

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Biancaneve e Jonathan.

La regia è stata affidata a Marc Webb, direttore di grande talento, capace di spaziare tra generi molto diversi, dal dramma alla commedia, dal musical al film di supereroi. Webb ha saputo infondere al film un ritmo incalzante e una grandissima cura è stata riposta all’immaginario, creando un’atmosfera magica e coinvolgente grazie ad uno studio attento della fotografia e ad effetti speciali ben realizzati.

Ovviamente gli stravolgimenti adottati in termini di casting e sviluppo della trama hanno portato Biancaneve ad essere oggetto di critiche fin dal suo annuncio, con la prima che è stata ovviamente rivolta alla sua protagonista per quello che viene solitamente definito “color-blind casting”, ovvero la scelta di un attore senza tenere in considerazione l’etnia o le caratteristiche fisiche del personaggio che sarà chiamato ad interpretare.

A mio parere la Zegler è stata in grado di donare un’interpretazione autentica del personaggio di Biancaneve, riuscendo a mostrare efficacemente entrambe le facce della medaglia: il carattere deciso della nuova versione della principessa unito a quello un po’ più ingenuo della sua controparte animata. E ho trovato sufficientemente azzeccato anche il resto del cast, con i sette nani che ricoprono sicuramente un ruolo fondamentale all’interno della vicenda.

Su questo specifico aspetto della produzione, una scelta che ho trovato un po’ controversa è stata quella dell’utilizzo massivo della CGI (computer grafica) nella realizzazione dei sette nani, che a mio avviso a livello visivo risulta eccessivamente artefatto e non si sposa bene con il resto dell’immaginario messo in scena dalla pellicola.

Una colonna sonora che incanta e emoziona

Biancaneve, prima ancora di essere un film, è un musical, e la sua colonna sonora riveste quindi un ruolo di primaria importanza all’interno della produzione, in grado di arricchire la narrazione e conferire al film un’atmosfera magica e coinvolgente. Al timone troviamo Benj Pasek e Justin Paul, autori di successi come “La La Land” e “The Greatest Showman”, e delle nuove tracce originali in Disney Aladdin (2019).

La colonna sonora di Biancaneve alterna i brani più iconici del film originale, opportunamente rivisitati ed adattati dove necessario, a nuove canzoni, che spaziano tra diversi generi musicali, dal pop al musical, dalla ballata romantica al brano epico. Le musiche accompagnano le scene clou del film, sottolineando le emozioni dei personaggi e creando un’esperienza immersiva per lo spettatore, come Disney ci ha abituato nel corso degli anni.

La colonna sonora è infatti a mio avviso uno degli elementi più riusciti dell’intera produzione, e insieme alla magica atmosfera creata dagli effetti visivi riesce a trasmettere in modo ancora più efficace e coinvolgente ciò che viene mostrato a schermo, donando quel sapore Disney che forse mancava da un po’ di tempo e che non era per nulla scontato.

E su questo punto è importante sottolineare anche l’importanza dell’adattamento nella nostra lingua, che risulta ottimamente realizzato con un ottima direzione e voci adatte ai nuovi personaggi introdotti in questa rivisitazione. Ascoltare le tracce della colonna sonora originale in italiano anche in questa nuova versione garantisce sicuramente un maggior coinvolgimento emotivo di quel che sarebbe stato ascoltandone solo la versione in lingua originale.

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La regina malvagia vuole uccidere Biancaneve per diventare la più bella del reame.

Biancaneve Recensione | Conclusione

Biancaneve è un film che vuole essere in grado di dialogare con un pubblico moderno, quello di oggi, affrontando quindi temi di attualità come l’emancipazione femminile, l’inclusività e la lotta contro le discriminazioni. Allo stesso tempo però il film vuole rendere omaggio al classico d’animazione del 1937, senza distaccarsi troppo dalle sue origini e ne ripropone quindi le musiche indimenticabili e le atmosfere fiabesche.

Se da una parte quindi è impossibile negare come alcune scelte stilistiche volte a promuovere l’inclusività e il “politically correct” a tutti costi stridano forse un po’ con l’anima originale dell’opera, dall’altra parte il risultato finale risulta più a fuoco del previsto, presentando al pubblico un ottima versione live action del classico senza tempo del 1937.

In conclusione, Biancaneve si rivela una buona rivisitazione in chiave moderna del classico Disney, capace di emozionare e divertire il pubblico di tutte le età. Un’opera che, pur rinnovandosi ed adattandosi all’era moderna, conserva intatto il fascino della fiaba originale, offrendo al contempo una riflessione sui valori e le sfide del nostro tempo.

Non perdete l’occasione di rivivere la magia di Biancaneve in una veste completamente nuova. Biancaneve vi aspetta al cinema dal 20 marzo 2025 in tutte le sale italiane.

7
Un buon remake live action del classico senza tempo del 1937.

Pro

  • Direzione artistica di alto livello
  • Ottima colonna sonora tra vecchie e nuove tracce
  • Cast e performance attoriali convincenti

Contro

  • Eccessivo uso delle CGI per la realizzazione dei sette nani
  • Alcune forzature a livello di trama potevano essere evitate
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