Agatha All Along RECENSIONE
Finalmente Agatha All Along arriva alla fine della strada delle streghe
Mentre scrivo Agatha All Along recensione mi viene in mente quando, al momento del suo annuncio, non aveva incuriosito nessuno…tranne me.
Ai tempi, molti fan del Marvel Cinematic Universe trovarono la scelta di incentrare una serie tv su un cattivo di “poco conto” come Agatha Harkness, fosse una perdita di tempo e, complice anche le serie Tv su Disney Plus non proprio ottime, le aspettative erano basse.
Ma come la storia ci insegna, è proprio con i personaggi la quale storia editoriale non è brillante che i Marvel Studios fanno brillare i loro diamanti grezzi, l’esempio lampante sono i Guardiani della Galassia di James Gunn, personaggi poco conosciuti alla massa, son diventati amati da tutti grazie anche a tre pellicole di prim’ordine.
Agatha All Along è il seguito diretto di Wandavision entrambe creazioni di Jac Shaeffer. Uno dei tanti difetti degli ultimi prodotti MCU era proprio la poca coerenza narrativa tra un prodotto e l’altro come, ad esempio, Wandavision e Doctor Strange nel Multiverso della follia che aveva solo pochi riferimenti alla serie tv di Disney Plus, rendendo il personaggio di Scarlet Witch un personaggio che non aveva imparato molto dall’esperienza della serie madre.
Con Shaeffer alla regia e alla sceneggiatura, invece, si è realizzato un prodotto sopra ogni aspettativa con un cast strepitoso che ha saputo dare vita a personaggi memorabili, nel bene e nel male.
Cercherò di ridurre al minimo gli spoiler, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi episodi in quanto sono la ciliegina di una torta fatta a strati non perfettamente bilanciati, ma molto gustosi.
Agatha All Along RECENSIONE | Down the Witches Road
Agatha All Along si divide in nove episodi dove viene raccontato il ritorno di Agatha Harkness dopo l’incanto lanciato da Scarlett Witch alla fine di Wandavision.
Dopo tre anni ritroviamo la nostra ex strega alle prese di un caso di omicidio a Westview. Il tutto sembra uscito da una puntata di True Detective, ma qualcosa non torna, a partire dalla presenza di un ragazzo misterioso che sembra conoscere la vera identità dell’agente Agnes e cerca in tutti i modi di portarla alla realtà.
Fa la sua comparsa un’agente dell’FBI, Rio Vidal, che sembra anche lei sapere dell’incanto lanciato sulla nostra protagonista. Dopo aver capito che il cadavere è quello di Wanda Maximoff l’incanto si spezza e Agatha Harkness torna a essere se stessa ma senza alcun potere.
Rio è anche lei una strega che, nonostante i loro trascorsi, cerca di uccidere Agatha. Quest’ultima riesce a far desistere la sua nemica promettendole uno scontro una volta riavuti i propri poteri.
Il ragazzino misterioso propone ad Agatha di percorrere “La Strada delle Streghe” insieme visto che lei è stata l’unica a uscirne viva, a detta delle varie leggende sulle sue straordinarie gesta. Ma per farlo c’è bisogno di radunare una congrega.
La coppia recluta Lilia Calderu, strega in divinazione, Jennifer Kale, esperta in pozioni e Alice Wu-Gulliver, strega protettrice, infine per evitare che Rio Vidal potesse interferire alla riunione delle streghe, viene chiamata Sharon Davis, vicina di casa di Agatha.
Le streghe eseguono un rituale cantando “La ballata della Strada delle Streghe” per aprire le sue porte giusto in tempo per scappare dalle Sette di Salem, una congrega di sette streghe in cerca di Agatha. La strada e aperta e il bello inizia proprio adesso.
Con l’inizio del cammino, nella Strada delle Streghe, il tono della serie inizia a ingranare e trovare una sua dimensione. Ogni puntata mette alla prova una strega del gruppo, con un colpo di scena già a partire dal terzo episodio, e misteri che fanno venire voglia di proseguire con il successivo la narrazione sembra procedere lentamente fino ai veri plot twist come l’identità del ragazzo misterioso nel quinto episodio e di Rio Vidal nel settimo.
Nulla e lasciato al caso, anche quando alcune scene e avvenimenti possono sembrare sconnessi al ritmo della narrazione, come per esempio alcuni dialoghi di Lilia che troveranno una quadra nel settimo episodio che, a mio parere, è il migliore di tutta la serie.
So bene che volete sapere di più degli ultimi episodi che chiudono la serie, ma non è questa la sede adatta, scopritelo guardandola. Vi dico solo che è uno dei finali meglio scritti e coerenti partoriti dalla Marvel per una serie tv di Disney Plus, può essere visto come un punto definitivo per quanto riguarda il racconto di questi nove episodi, ma anche un nuovo inizio per il personaggio di Joe Locke nel MCU.
Circle sewn with fate
Il cuore della serie è proprio il gruppo di protagoniste, ovviamente il perno centrale è il personaggio di Kathrtyn Hahn. La sua Agatha è si sopra le righe e a volte può risultare addirittura troppo in certi momenti, ma il suo sviluppo ed evoluzione, nel finale della serie, sottolineano quanto quegli atteggiamenti così esagerati nascondono qualcosa di più.
Agatha è in realtà una donna spezzata, disillusa nei confronti delle altre persone, non si fa scrupoli a usare ogni mezzo necessario per arrivare al suo scopo, anche prendere in giro chi ama. Un personaggio davvero stratificato che grazie alla prova attoriale della Hahn, va osservato con attenzione anche solo un gesto, una smorfia possono raccontare molto.
Anche l’alchimia con Aubrey Palza è magistrale. le loro scene sono cariche di passione e sentimento, mai stucchevoli e lo show don’t tell che si crea in alcune puntate è fenomenale.
Anche gli altri personaggi son bene o male gestiti bene, anche se alcuni meno esplorati di altri. Ne escono vincenti il personaggio di Lilia Claderu interpretata dall’immensa Patti LuPone, che con il suo settimo episodio ha fatto emozionare tutti i fan con una prova sublime. Jon Locke ha anche lui una buona scrittura anche se valorizzato dalla vicinanza della Hahn, Agatha e il suo “Famiglio” sono una coppia che funziona benissimo.
Male invece per quanto riguarda i personaggi di Alice e Jen, troppo poco esplorati per restare nei cuori degli spettatori. La prima sembra aver raggiunto il suo climax dopo appena due episodi, ma la narrazione in questo senso doveva correre e, in un batter d’occhio, ci si dimentica della povera strega che è riuscita a far pace con i propri demoni.
Stesso trattamento per quanto riguarda Jen che, nonostante abbia più tempo su schermo, non si riesce a capire il suo passato restando ancora un punto di domanda, nonostante la risoluzione finale, risulta poco approfondito, succede…e poi?
If one be gone, we carry on
Il lavoro di Jac Shaeffer è stato sublime nel mettere in scena una storia che parlasse di diversi temi senza scendere nel banale. Agatha All Along è una serie colorata, divertente ma anche a tratti horror, si canta e si balla, ci si emoziona e si prova empatia con personaggi che sembrano umani, prima di essere streghe che fanno magie.
Da apprezzare le citazioni alle streghe nella cultura pop, a partire dalla sigla di chiusura della serie, all’inserimento di elementi esoterici inseriti. Partiamo dalla composizione della congrega e al tipo di strega come, ad esempio, la strega verde, la strega veggente ecc. I famigli, animai sempre associati alle streghe i quali assistono quest’ultime.
Le carte dei tarocchi hanno un ruolo quasi centrale nella narrazione e spiegazione del ruolo delle singole streghe. Insomma, sembra che gli sceneggiatori abbiano voluto fare un tributo speciale al folklore magico e questo rende la serie molto verosimile, nonostante la presenza di effetti creati con la computer grafica.
Fortunatamente Agatha All Along non soffre del difetto più grande delle produzioni Marvel su Disney Plus iniziando bene calando a metà, riprendendosi poi nel finale, anche se il formato di serie con nove episodi mi sembra troppo poco per raccontare alcuni personaggi ed eventi, è normale sacrificare personaggi e situazioni a favore di altri, ma così si va a spezzare il ritmo generale.
Al netto di qualche episodio più debole rispetto ad altri, è solo un ascesa verso un finale davvero soddisfacente e completo, rispetto al finale di Wandavision che sembrava montato lasciandosi dietro alcuni elementi importanti.
Follow me my friends, to glory at the end
Agatha All Along è un prodotto da guardare? Assolutamente si. La serie è un continuo trasformarsi con momenti Camp, horror, ironici e magici con un cast di prim’ordine che trova nell’interpretazione di Kathryn Hahn la sua punta di diamante, un talento unico.
Ovviamente bisogna fare a patti con una narrazione che non osa ma fa il suo, arrivando ad un finale con dei plot twist ben studiati e ben scritti. Tecnicamente sublime con coreografie e costumi unici, nonostante il poco budget, e una colonna sonora memorabile.
Se amate serie come Charmed, Buffy L’ammazza vampiri o Sabrina vita da strega, incamminatevi nella Strada delle Streghe. La porta è aperta.