L’ESA va a parlare di videogiochi con Donald Trump
L'appuntamento avverrà giovedì alla Casa Bianca
L’ESA, non la nostra Agezia Spaziare Europea, ma Entertainment Software Association americana (associazione che rappresenta oltre i 2300 sviluppatori e distributori di videogiochi sul territorio degli USA), alla fine ha confermato, dopo le smentite della settimana scorsa, che giovedì ci sarà un incontro alla Casa Bianca dove spera di avere una conversazione razionale basata su fatti.
<<I videogiochi sono distribuiti in tutto il mondo e molti studi scientifici affermano che non c’è alcuna relazione tra videogiochi e violenza reale. Come tutti gli Americani siamo molto preoccupati riguardo alla violenza armata nel territorio degli USA, ma i videogiochi non sono il problema, questi sono distribuiti globalmente ma solo negli USA si ha violenza da armi da fuoco esponenialmente più elevata di quella delle altre Nazioni>> ha dichiarato l’ESA.
La settimana scorsa, poco dopo i fatti della sparatoria nella scuola di Parkland in Florida, il segretario per la stampa della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, aveva annunciato che il Presidente Trump avrebbe incontrato rappresentati dell’industria del videogioco per discutere sulla violenza nei videogiochi, ma al tempo l’ESA aveva smentito, affermando che non era stata contattata per alcun colloquio alla Casa Bianca.
Nel 2012, successivamente alla sparatoria nella scuola di Sandy Hook, il vice Presidente Americano Biden aveva incontrato il presidente della EA John Riccitiello per discutere sulla violenza legata ai videogiochi come parte di un discorso più ampio legato a misure sul controllo delle armi. A tale incontro partecipò anche il presidente dell’ESA Gallangher.
Nel frattempo, un politico americano, tale Robert Nardolillo III, per cavalcare l’onda, ha proposto un incremento del 10% sul prezzo dei giochi “violenti” e, con il ricavato, finanziare consulenze speciali per studenti che hanno tentenze isolazioniste e pericolose.