Italiano, una localizzazione sempre meno frequente

No, il Coronavirus non c'entra

A confermarlo è LocalizeDirect, un’azienda specializzata nella localizzazione dei prodotti d’intrattenimento: in calo le richieste per Italiano e Cinese.

Localizzazione

In un report che si basa su più di 14000 ordini ricevuti dall’azienda l’anno scorso, si nota un certo trend a livello di richieste di localizzazione da parte dei vari developer, un trend che vede la nostra lingua e il Cinese come decisamente in calo.

È stato il Tedesco la lingua più richiesta, una mole di lavoro che arriva al 10,3% del totale; a seguire troviamo il Francese Europeo (9,8%), il Giapponese (9,7%), il Russo (9%) e il Coreano (8,9%).

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Il calo non è certo focalizzato solo su Italiano e Cinese, colpendo anche lo Spagnolo Europeo, anche se per quest’ultima lingua LocalizeDirect non riesce a offrire spiegazioni: sull’Italia ha invece da dire, a quanto pare, additando la colpa del calo di richieste di localizzazioni al ristagno economico di cui il paese soffre. Il drop del Cinese è stato un po’ più drastico, passando dal 9% del 2018 al 6% dell’anno scorso, una caduta pesante e apparentemente dovuta, secondo LocalizeDirect, agli ulteriori “bastoni fra le ruote” applicati nel 2018 alla pubblicazione di giochi nel “Regno di Mezzo”.

A dar ragione a questa teoria l’analisi dei dati effettuata in collaborazione con Niko Partners: i giochi approvati per la pubblicazione in Cina nel 2017 sono stati 467, poi 55 nel 2018 e infine 185 nel 2019, a difficoltà legali superate.

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Le lingue che invece hanno visto un picco di richieste di localizzazione sono state il Thailandese (con un volume di lavoro quadruplicato negli ultimi 4 anni), il Polacco, il Turco e il Vietnamita; solo il Polacco è però riuscito a classificarsi nella top 10 personale dell’azienda, raggiungendo il 3,4% del “peso in parole tradotte”.

LocalizeDirect ci permette anche un rapido sguardo nel mondo della localizzazione videoludica:

Quando un progetto ha meno di 50000 parole, solitamente riusciamo a sostenere la traduzione verso 7-10 lingue; per titoli più intensi, di solito scegliamo di focalizzarci su 2-4 lingue, eventualmente rilasciando nuove lingue nel corso degli anni successivi.

Curioso anche che si tocchi l’argomento dell’Inglese come lingua di “transizione” nel muoversi verso altre lingue:

Traducendo dalla lingua originale a quella di destinazione, la qualità sicuramente aumenta ed è una localizzazione più accurata, però diventa più difficile tenere “in-house” il lavoro di traduzione. Saltare l’Inglese come step intermedio può anche aumentare il costo della traduzione stessa, dato che è sicuramente più facile trovare qualcuno capace del passaggio Russo-Inglese e poi qualcuno che operi lo step Inglese-Tedesco, piuttosto che trovare un singolo traduttore in grado di effettuare l’enorme passo Russo-Tedesco.

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Il videogioco parla molte lingue, metaforicamente o meno, e per ampliare il lessico non avete che da buttarvi su articoli che vi mostrino come nuove piattaforme, remake e next-gen siano tutti elementi di questa grammatica videoludica in continua evoluzione.

Vai alla scheda di Final Fantasy VII Remake
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