Hackstation: PS3 e i trofei regalo
Sembra proprio che, sulla rete, questo tema continui a tenere banco. Di cosa stiamo parlando? Dell’ennesimo capitolo della storia "Sony vs. Hackers" naturalmente; un conflitto che sta assumendo sempre più le proporzioni di una gigantesca burla (ai danni della società giapponese). Chi si tiene informato in merito a questa vicenda, incredibilmente tragi-comica, si sarà accorto che ogni giorno se ne sente una nuova.
Inutile dire che ogni episodio si conclude più o meno alla stessa maniera, ovvero con ripetuti e gloriosi colpi della pirateria, tutti andati a segno. Oggi parliamo di PS3 jailbreak, in particolare di una recente applicazione che permetterebbe a tutti i possessori della PS3, con modifica di questo tipo, di ottenere tutti i trofei di un gioco senza muovere un dito (o meglio, solo qualcuno, dato che è sufficiente inserire il disco nella console). In altre parole, da oggi è possibile sedersi di fronte al nostro black toy e restare comodamente seduti in poltrona mentre quei trofei inarrivabili, i più inespugnabili, si uniscono alla nostra collezione senza battere click.
Sony si dichiara informata degli ultimi sviluppi e, oltre a tornare sulla promessa di una contromossa dalla più che dubbia efficacia (la modifica del firmware), cita in tribunale George Hotz, meglio conosciuto in questi giorni come Gehot. I giapponesi accusano Hotz e il suo gruppo di pirati informatici, Fail0verflow, di essere la causa dell’inizio di questa guerra sleale e chiedono che il codice per il jailbreak venga rimosso dal loro sito.
In attesa del verdetto non possiamo che riflettere su quest’ulteriore falla, aperta in quella che, ormai, sarebbe più corretto definire Hackstation 3 (o 3). Certo ottenere trofei in questo modo non è sportivo, non è divertente e ha dell’incredibile; d’altra parte lo slogan Sony non è forse make believe? Vi terremo aggiornati.