World of Warcraft – Aspettando Shadowlands
L'aldilà ci attende.
Sono passati ben sedici anni da quando World of Warcraft ha debuttato sul mercato, con una brusca virata da parte di Blizzard Entertainment, spostando il futuro della saga dal genere RTS che aveva caratterizzato fino a quel momento i primi tre capitoli del franchise e finendo per abbracciare e promuovere gli orizzonti del MMORPG.
Durante la seconda metà del mese di Novembre vedremo comparire nel mondo di gioco i primi contenuti relativi alla prossima espansione, Shadowlands. Per l’ottava volta World of Warcraft si rinnova, portandoci ad esplorare niente meno che i regni dell’aldilà. Se vi state domandando come si sia arrivati a questo punto nella trama, è bene fare un passo indietro.
Come sempre Orda e Alleanza, le due principali fazioni di World of Warcraft, sono in conflitto. Questa volta, tuttavia, la terribile Capoguerra dell’Orda, Sylvanas Ventolesto, si è rivelata troppo crudele perfino per le barbare tradizioni delle tribù militanti sotto il suo dominio. I separatisti dell’Orda, guidati da Faucisauree e Thrall e spalleggiati dalle forze dell’Alleanza, sono decisi a muovere guerra contro la banshee per detronizzarla.
È proprio durante la singolar tenzone (il tradizionale Mak’Gora) tra Varok Faucisauree e Sylvanas Ventolesto alle porte di Orgrimmar, che la banshee si tradirà, manifestando il suo disprezzo per l’Orda e per tutte le creature, un attimo prima di dileguarsi, lasciando alle forze alleate il tempo di piangere la morte dell’Orco Varok. La regina banshee è tutto fuorché sconfitta, poiché di lì a breve si recherà ad affrontare il nuovo Re dei Lich spezzandone la corona e aprendo così un varco per l’oltretomba.
Se i mefistofelici piani di dama Sylvanas appaiono ancora misteriosi, è certo che nei prossimi giorni, grazie a Shadowlands ci troveremo a viaggiare per le terre del regno dei morti, suddivise in quattro fazioni, per mettere ordine ancora una volta nel mondo di Azeroth. Sappiamo già che molti personaggi iconici della serie usciti di scena ci attendono nell’oltretomba pronti ancora una volta a dar vita a delle epiche saghe: il paladino Uther, mentore del folle Arthas, è asceso nel Bastione, così come la fiera orchessa Draka ci attende nel reame di Maldraxxus.
Sul versante gameplay, Blizzard ce l’ha messa tutta per rendere appetibile un nuovo viaggio in World of Warcraft ai nuovi giocatori o a coloro che non si avvicinano al suo immenso MMO da anni. In passato dover creare un personaggio da zero e farlo crescere per 120 livelli poteva rappresentare un muro decisamente troppo alto per i non appassionati, costringendo il giocatore a un assaggio confusionario dei contenuti e della storia, saltando di storyline in storyline, inseguendo ricompense adeguate alla crescita del proprio avatar.
La riduzione del level cap al livello 50, raggiungibile in un paio di giorni di gioco è la prima degli accorgimenti pensati per inserire in maniera naturale un nuovo arrivato nell’ecosistema di gioco in tempo per l’arrivo di Shadowlands. Inoltre, tutti i mostri che incontreremo durante questa fase saranno sempre al nostro livello, rendendo qualsiasi area e qualsiasi missione idonea al progresso dell’esperienza.
A tutto ciò va aggiunta la presenza della gnoma Chromie, che ci permetterà di visitare la nostra espansione preferita grazie a un viaggio temporale e completare l’intera storia dell’espansione desiderata dall’inizio alla fine. Un’esperienza narrativa e progressiva lineare rende decisamente molto più godibile l’esplorazione delle storie proposte e del mondo di gioco, ma la trappola è dietro l’angolo.
Il level cap è solo un’illusione, visto che il cuore pulsante della potenza del nostro personaggio è sancita dal livello dell’equipaggiamento che indossa, così come dall’esistenza di gear essenziali come il Cuore di Azeroth, che ci impongono in ogni caso di terminare l’espansione “Battle for Azeroth” al fine di essere anche minimamente competitivi. Alla luce di ciò, un nuovo giocatore non trarrà alcun vantaggio (se non meramente narrativo) dal livellare in Legion o in Myst of Pandaria, trovandosi successivamente costretto a passare all’ultima espansione.
L’item level è ancora altissimo e l’innalzamento del suo valore è fondamentale per affrontare la maggior parte dei contenuti proposti in World of Warcraft. Tanto fondamentale da invadere anche il campo del PvP, che si vede depauperato del suo Gear dedicato, in vista di una soluzione in favore di un Gear unificato tra PvE e PvP. È naturalmente ancora possibile ottenere pezzi d’equipaggiamento tramite i vari battleground proposti, tuttavia un soft cap giornaliero relativi ai guadagni ne rende la progressione decisamente lenta, ammiccando a contenuti d’avanzamento PvE.
Al momento, il contenuto endgame per l’aggiornamento di livello del proprio equip si divide tra spedizioni di livello mitico (con difficoltà incrementale come visto in Diablo 3) e il potenziamento delle relative chiavi e il farm delle Visioni di N’Zoth, malefico dio antico ispirato ai miti di Cthulhu. In ogni caso non appena uscirà Shadowlands, i nostri equipaggiamenti mitici risulteranno immediatamente obsoleti, indirizzandoci verso l’ottenimento di 10 livelli del personaggio aggiuntivi legati alla nuova espansione e del nuovo gear proposto.
Crediamo che questo sia un momento eccellente per tornare a giocare a World of Warcraft, in quanto la facilità di raggiungimento del cap ci permette di sperimentare felicemente tutte le classi disponibili e portarle al livello massimo in un baleno, senza curarci dell’equipaggiamento che risulterà obsoleto in pochissimi giorni, così da creare il personaggio perfetto per le nostre esigenze. Consigliamo quindi di ignorare del tutto il discorso relativo al Gear e di esplorare le storie delle diverse espansioni, pronti a cominciare una nuova avventura nell’aldilà di Shadowlands.