Tutti i giochi che avremmo voluto su PlayStation Classic

Sulla scia della recente corsa al revival che ha visto l’uscita delle mini versioni post moderne di Nes, Snes e (notizia di pochi giorni fa) Intellivison, anche Sony ha deciso di buttarsi in partita con una versione mini della console che a suo tempo ha spostato gli equilibri di un mercato videoludico allora dominato dai due immensi Sega e Nintendo.

La Playstation Classic altro non è che una mini versione della prima PlayStation, la grigia console dalle linee tondeggianti con la quale molti di noi hanno passato i loro pomeriggi da teenager.

Fin qui tutto bene: un po’ di nostalgia ogni tanto fa anche bene arrivati all’attuale generazione di macchine da gioco e con lo sguardo puntato sul futuro – dove in lontananza si vedono già le sagome luccicanti delle nuove console – anche la PSOne può considerarsi retrogaming, e per noi “vecchi” (il virgolettato è d’obbligo) videogiocatori è sempre bello rituffarsi in uno dei giochi con cui siamo cresciuti. Sarebbe bello per lo meno, perché il problema della PlayStation Classic non sono i giochi inclusi, ma quelli esclusi. Così, dopo avervi parlato dei titoli presenti all’interno della memoria della console, vi diciamo la nostra su quali (e quanti!) altri altisonanti nomi sarebbero stati a nostro avviso fondamentali per la riuscita di un’operazione commerciale come questa.

Eccovi quindi la nostra lista sui grandi esclusi, che chissà che non possano essere resi disponibili in futuro per questa piccola versione di una grande console.

PlayStation Classic

1 – Tomb Raider 1 e 2
Lara Croft. Potremmo fermarci qui e aver detto tutto: la formosa (anche se ai tempi un po’ squadrata) tombarola è stata per il marchio PlayStation non l’unica mascotte, ma sicuramente una portabandiera importantissima. A fronte della nuova trilogia recentemente conclusasi, è incomprensibile come Sony non abbia pensato di includere Lara nel parco giochi di PlayStation Classic: le prime arrampicate e l’incontro con il T-Rex del primo capitolo, per non dire la splendida Venezia, il teatro dell’opera e le altre evocative ambientazioni che facevano da sfondo alla ricerca del pugnale di Xian in Tomb Raider II sono dei ricordi indelebili nella nostra memoria di videogiocatori.

PlayStation Classic

2 – Silent Hill
Ok, avete messo Resident Evil. Ed è anche comprensibile che abbiate optato per il primo iconico capitolo, dal momento che l’immenso Resident Evil 2 sarà presto oggetto di un remake che già fa gridare al miracolo e non avrebbe senso smontare l’hype riportando l’attenzione del pubblico sulla versione originale. Ma nell’era PlayStation One, se Resident Evil rappresentava il survival horror più tendente al b-movie, a fargli da contraltare c’era un gioco che faceva paura per davvero: Silent Hill, con le sue strade immerse nella nebbia, i suoi tormentati personaggi e il suo modo di spaventare più psicologico e profondo, è un altro di quei giochi che meriterebbero di essere celebrati come punti fermi che hanno contribuito al successo della console.

PlayStation Classic

3 – Dino Crisis
Torniamo ancora una volta alla Capcom degli anni d’oro: Dino Crisis è stato forse un titolo più di nicchia o comunque meno conosciuto di Resident Evil ma, condividendone le meccaniche e in buona parte lo stile della regia virtuale (ai tempi tanto innovativa quanto funzionale per creare capolavori aggirando i limiti hardware dell’epoca), ha il merito di aver offerto quell’esperienza in bilico tra Jurassic Park e il film horror, il tutto condito da qualche interessante sparatoria. Come dimenticare poi Regina: una protagonista che, povera lei, pur non potendo competere con il dirompente fascino della Lara Croft dell’epoca, è caduta forse troppo presto nel dimenticatoio.

PlayStation Classic

4 – Gran Turismo
È vero, PlayStation Classic offre Destruction Derby e Twisted Metal, sicuramente due iconici titoli di corse fuori dal comune che ai tempi erano osannati da critica e pubblico. È anche vero però che nonostante tutto Gran Turismo è stato il titolo che più di tutti ha contribuito allo sviluppo negli anni successivi di tutti quei titoli più fedeli alla realtà: corse della durata di ore, ricerca del realismo e tante opzioni per gli appassionati delle quattro ruote. Il GT di allora è probabilmente fra tutti il gioco che le nuove generazioni, tutte lì a sbavare davanti al 4k a 60 FPS, snobberebbero dopo una semplice occhiata. Resta il fatto che se PlayStation Classic vuole essere un vero monumento alla PSOne dovrebbe considerare anche la riproposizione di questo gioco.

PlayStation Classic

5 – Spyro the Dragon
Ai tempi in cui c’erano ancora i platform belli, il piccolo draghetto viola diventava un’icona che sarebbe rimasta per sempre nel cuore degli appassionati. Qui si potrebbe fare lo stesso discorso di Resident Evil 2: anche Spyro dovrebbe avere presto il suo remake infatti, e decidere di non riproporre il gioco originale potrebbe essere una semplice mossa di marketing per spingere di più sul mercato il suo rifacimento. Resta il fatto che Spyro ci manca, e lo vorremo tanto controllare ancora con il grigio pad della prima PlayStation tra le mani.

PlayStation Classic

6 – Crash Bandicoot
Eccolo: probabilmente la mancanza più grave di PlayStation Classic. Con Lara Croft e Spyro, Crash è stato per il marchio PlayStation quello che Mario è stato per Nintendo negli anni d’oro dello Snes. In questo caso non c’è neppure la scusa del remake, perché la Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è ormai sugli scaffali da tempo e non c’era nessun rischio di cannibalismo che potesse affossare le vendite di uno o dell’altro prodotto. E allora, dov’è Crash? Diamine, pure i Naughty Dog sono riusciti a omaggiarlo inserendone qualche minuto di gameplay in Uncharted 4, possibile che Sony si sia dimenticata di quanto deve a questo personaggio?

PlayStation Classic

7 – Tony Hawk
Perché andare su uno snowboard quando si può scendere in strada ed eseguire decine di trick fichissimi su uno skateboard? La serie Tony Hawk è ben più conosciuta di Cool Boarders, e nonostante ciò si è preferito inserire quest’ultimo nella lista di giochi disponibili per PlayStation Classic al lancio. Anche in questo caso siamo certi che più di un fan la prenderà male quanto noi, ricordando le ore passate in compagnia del campione di skateboard più famoso di tutti.

PlayStation Classic

8 – PaRappa the Rapper
Uno dei primi veri rhythm game diventato mainstream: al momento dell’uscita tutti i possessori di PlayStation ne parlavano, e con il senno di poi possiamo ammettere che avevano ragione a sollevare tanto polverone per un gioco che a prima vista sembrava dopotutto avere poco da offrire. E invece PaRappa è passato alla storia (meritandosi soltanto un’edizione remaster nel 2017) e ha lasciato dopo di sé un bel buco, colmato forse soltanto dai due Patapon, usciti millenni dopo su PSP. Tra l’altro, la particolare grafica e il suo essere un gioco perfetto per farsi quattro risate durante una serata tra amici avrebbero reso Parrapa the Rapper perfetto per essere apprezzato su PlayStation Classic anche ai giorni nostri.

PlayStation Classic

9 – Legacy of Kain: Soul Reaver
Va bene, anche i possessori di Dreamcast hanno potuto avventurarsi nella terra di Nosgoth e, se come sembra abbia intenzione di fare, Sega inizierà a riproporre il catalogo della console dei sogni sotto forma di contenuto scaricabile per Nintendo Switch forse avremo la fortuna di rivivere le avventure della stirpe di Kain anche sulle attuali console. Anche per Legacy of Kain vale comunque lo stesso discorso fatto per tutti gli altri titoli citati in questa lista: stiamo parlando di giochi che hanno letteralmente fatto la storia e proprio non riusciamo a comprendere come nomi di questa caratura non siano presenti nella riedizione della console.

PlayStation Classic

10 – Un bel GDR che non sia Final Fantasy VII
Per molti il FF incluso in PlayStation Classic potrebbe valere da solo l’acquisto della console, ma gli appassionati di giochi di ruolo sanno bene che su PlayStation non ci sono stati soltanto i Final Fantasy. Anzi, l’era PSOne è stata florida di titoli ruolistici interessanti, tanto che in questa sede non siamo in grado di sceglierne uno che faccia da contraltare allo strapotere di FF VII. Per citarne alcuni, vogliamo giusto ricordarvi di Grandia, Chrono Trigger, Chrono Cross e Breath of Fire, tutti giochi da pole position che sarebbe bello riprendere ancora una volta, in questo mondo moderno dove i giochi di ruolo sono sempre più action e dove bisogna finire un Dragon Quest e affrontare il post game per poter finalmente rivivere l’esperienza di un JRPG come dovrebbe essere.

PlayStation Classic

Ci fermiamo qui perché altrimenti andremmo avanti all’infinito. Se guardiamo oltre alle esclusive, il parco titoli di PlayStation Classic potrebbe (dovrebbe?) offrire un elenco di giochi per cui all’interno della console dovrebbe esserci un hard disk da qualche Terabyte: Metal Slug, MediEvil, Time Crisis, Bloody Roar, Bushido Blade, Tombi, Parasite Eve (questo almeno nella versione giapponese della console l’hanno incluso) e così via discorrendo. Insomma, tutto sta nel capire cosa Sony vuole fare con PlayStation Classic: se si tratta di una mera operazione commerciale sulla scia dello Snes mini allora ok, incassiamo il colpo e prendiamo quanto di buono la console può offrire. Dopotutto non è che Tekken 3, Metal Gear Solid e Oddworld siano piatti in cui sputare, anzi.


Resta il fatto che per superare la banale logica di marketing che punta sul prodotto da collezione (che poi chi possiede la console originale difficilmente acquisterà) ed elevare PlayStation Classic a oggetto celebrativo di una console che ha fatto per i videogiochi quello che Eddie Van Halen ha fatto per la chitarra elettrica, allora ci spiace ma proprio non ci siamo: vogliamo i nostri giochi, quelli che se potessimo tornare indietro nel tempo porteremmo con fierezza nello zaino per mostrarli al compagno invidioso, quelli che ci permettono di dire che sì, noi c’eravamo e abbiamo assistito alla storia.

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