Tomb Raider – Provate le prime ore

Agli appuntamenti importanti ci si reca sempre con un misto di curiosità, paura e aspettative. Quando poi l’appuntamento in questione è con una vecchia fiamma come Lara Croft, la tensione non può che essere alle stelle: da quando è stato annunciato che il nuovo Tomb Raider sarebbe stato un reboot della serie, i fan del brand si sono divisi tra sostenitori e detrattori della – comunque coraggiosa e secondo noi doverosa – scelta degli sviluppatori. Noi di Gamesource siamo stati invitati a Milano per una prova di gameplay di circa tre ore, durante la quale abbiamo testato la bontà del lavoro svolto da Crystal Dynamics finora. Ancora entusiasti e con gli occhi lucidi per l’emozione, eccoci quindi a raccontarvi per filo e per segno il resoconto del nostro appuntamento con la ritrovata sexy tombarola più famosa del mondo dei videogiochi.


Il reboot porterà anche un restyling grafico di Lara, comunque sempre sexy come non mai

A survivor is born

Lo avevamo già visto nei video di gameplay diffusi nei mesi scorsi, e abbiamo avuto la conferma provando la beta: la nuova Lara è giovane e inesperta e, quando il mondo le crolla addosso, si deve presto adattare per non soccombere. Lo sgomento e le emozioni della protagonista sono trasmesse al giocatore in maniera superba, con una regia virtuale davvero degna di nota, in grado di gestire alla perfezione tanto i claustrofobici i spazi chiusi quando gli sconfinati spazi aperti che caratterizzano il mondo di gioco. Ogni ambiente è ricco di pericoli e ben presto, dopo essere miracolosamente scampata a ben più di un incidente mortale, Lara scoprirà che le insidie che si celano all’aperto sono forse ancora più pericolose delle insidie nel profondo delle grotte in cui si è risvegliata all’inizio dell’avventura: lupi, trappole e altri personaggi non proprio amichevoli cercheranno in ogni modo di ostacolare il ricongiungimento dell’eroina con il resto dell’equipaggio della nave con la quale è naufragata.

È davvero incredibile – riprendiamo il discorso lasciato in sospeso poc’anzi – come le sensazioni della protagonista vengano trasmesse al giocatore attraverso i movimenti della telecamera: dapprima incerta e traballante, questa si farà sempre più sicura seguendo il risveglio dell’avventuriera nella giovane Lara, che per cause di forza maggiore dovrà imparare a difendersi, a maneggiare delle armi e, seppur con iniziale riluttanza, ad uccidere per sopravvivere.

La sopravvivenza, in particolar modo, sarà uno dei temi portanti del nuovo Tomb Raider: all’inizio dell’avventura Lara dovrà cercare un riparo, accendere un fuoco, trovare un’arma e cacciare per sfamarsi. Ma il termine survival, nei videogiochi, si adatta a molteplici sottogeneri, che in questa avventura sembrano miscelati con sapiente maestria: survival horror in alcuni punti, survival adventure in altri, durante le nostre tre ore di gioco abbiamo davvero vissuto al fianco di Lara, condividendo – già dai primi minuti – il terrore del naufragio, la claustrofobia dell’essere legati e rinchiusi, le palpitazioni di una pericolosa arrampicata dal profondo della terra verso la luce del sole. Molto interessante, sotto il profilo emozionale, anche la trasformazione della protagonista dal punto di vista etico: se all’inizio vi sarà relativamente facile – seppur condividendo la tristezza di Lara nel compiere il gesto – uccidere un cervo per sfamarvi, poco più avanti nell’avventura sarà ben più difficile decidere di uccidere a sangue freddo un nemico agonizzante, dopo averlo sconfitto facendo esplodere una tubatura del gas. Siamo naturalmente certi che i meno deboli di stomaco non si faranno impressionare e proseguiranno nell’avventura collezionando headshot, ma siamo altrettanto sicuri che se la resa della componente emozionale sarà questa per tutta la durata dell’avventura il personaggio di Lara acquisterà finalmente una profondità tale da convincere anche chi inizialmente non ha digerito la notizia del reboot.


La componente survival di questo nuovo Tomb Raider è decisamente accentuata

Tra leve e arrampicate

Tomb Raider però, si sa, è decisamente più famoso per altri aspetti: no, non stiamo parlando delle grazie della bella Lara – che vi assicuriamo essere ancora più attraente di quando l’avevamo lasciata  – ma del level design fatto di piattaforme, salti e pericolose arrampicate. Tutti questi elementi la faranno naturalmente da padrone anche nel nuovo Tomb Raider, riveduti e corretti per essere al passo coi tempi. Lontano anni luce dalla gabbia virtuale che imprigionava i movimenti di Lara nei primi episodi della serie, abbiamo potuto constatare che le fasi di esplorazione hanno subito un netto miglioramento anche rispetto alle ultime apparizioni della bella archeologa sulle nostre console: ora Lara si muove con fluidità e cerca gli appigli in modo realistico, sia a mani nude che utilizzando un comodo rampino multiuso raccolto verso l’inizio dell’avventura. Cadere nel vuoto a causa di un salto male calcolato è ancora possibile ma, rispetto al passato, è davvero raro. Il design dei livelli è che abbiamo provato ci ha mostrato una grande cura per i particolari, per cui nei momenti di smarrimento nelle aree più vaste ci sono bastati pochi minuti di esplorazione per capire dove andare e cosa fare per proseguire nell’avventura. Insomma, un altro punto a favore del reboot, che ha dimostrato la volontà degli sviluppatori di svecchiare una formula collaudata negli anni strizzando comunque un occhio al glorioso passato di arrampicate e salti da guinnes di Lara Croft.

Passando agli enigmi e alle fasi di combattimento, dobbiamo per dovere di cronaca affrontare la spinosa questione delle similitudini tra Tomb Raider ed Uncharted. Tutti sanno chi ha copiato chi, ma è innegabile che la serie dedicata a Nathan Drake abbia contribuito a ridare vita al genere, offrendo spunti e ispirazione che certamente hanno influenzato lo sviluppo della nuova avventura di Lara. Le tre ore di gameplay da noi provate erano decisamente improntate sull’azione: escludendo un paio di enigmi (tutto sommato interessanti) basati sull’utilizzo della fisica e del fuoco per aprirsi la via e il classico “trova la chiave per aprire la porta”, a farla da padrone sono state fasi stealth e concitate sparatorie, dove abbiamo potuto sentirci a casa grazie ad un sistema di puntamento e coperture del tutto simile alle sezioni action di Uncharted. Lo stesso vale per le fasi di arrampicata, oggi più che mai ricche di script che faranno saltare i giocatori sulla sedia: frane, esplosioni e terreno instabile mentre si è appesi a un precipizio sono elementi che i fan di Uncharted conoscono bene, e che nel nuovo Tomb Raider accompagneranno Lara per tutta l’avventura. Differente in questo senso l’umanità dei protagonisti: se Nathan Drake, uomo tutto d’un pezzo, riesce a precipitare per svariati metri rimediando solamente qualche livido, la bella Lara uscirà decisamente più emaciata dalle rovinose cadute scriptate che incontrerà durante il gioco, ferendosi e riducendosi in alcuni casi ad una maschera di sangue (a volte non suo, non diciamo altro per non rovinarvi la sorpresa). Si tratta comunque dell’ennesima riprova di come gli sviluppatori intendano rendere più umana questa Lara Croft, per permettere ai giocatori di immedesimarsi nelle (dis)avventure della povera archeologa alle prime armi.

Un elemento di differenziazione dal citato Uncharted, invece, è il sistema di sviluppo del personaggio in stile RPG: durante l’avventura sarà possibile, in determinati punti della mappa, spendere gli xp raccolti per potenziare determinate caratteristiche del personaggio in base al proprio stile di gioco. Sarà, ad esempio, possibile scegliere un potenziamento che permetterà di recuperare le frecce dai nemici uccisi con l’arco, oppure migliorare il proprio istinto di sopravvivenza (una sorta di realtà aumentata molto simile alla visione del detective vista in Batman: Arkham City) rendendo più semplici alcune azioni come l’individuazione dei nemici o della selvaggina da cacciare nei dintorni. Un secondo menu, poi, sarà dedicato alle armi, anch’esse da potenziare e migliorare a seconda delle proprie esigenze e preferenze di gioco. Ad oggi non sappiamo quanti diversi power-up siano disponibili, così come non possiamo dirvi quanto il potenziamento di questa o di quella caratteristiche possa effettivamente influire sull’esperienza generale di gioco; certo è che se gli sviluppatori lavoreranno con cognizione di causa su questo aspetto, soprattutto volgendo un occhio al multiplayer online, ne parleremo a fondo e con tono compiaciuto in sede di recensione.


Dal gameplay aspettatevi arrampicate, sparatorie, enigmi fisici ed elementali

Concludiamo con giusto due parole su grafica e sonoro, dal momento che tutti gli appassionati si saranno ormai già fatti un’idea dai numerosi video mostrati fino ad ora. Dal canto nostro possiamo assicurarvi che la realizzazione tecnica si sta dimostrando impeccabile: abbiamo assistito ad animazioni veramente ben fatte, scenari mozzafiato e sempre molto vari, azione fluida e cinematografica, più una realizzazione delle fiamme davvero convincente. Stesso discorso dal punto di vista sonoro, con delle musiche d’atmosfera in grado, nei momenti più concitati, di farsi piacevolmente notare accompagnando l’azione e favorendo il pathos del momento. In tre ore di gameplay abbiamo incontrato solamente un piccolo glitch, e questo ci fa ben sperare che la versione retail del gioco sarà curata nei più piccoli particolari.

Gradi di attesa: altissimo

Sperando di avervi interessato con questa preview, vi lasciamo annunciando (come se ce ne fosse bisogno) che la redazione di Gamesource attende con immensa trepidazione il ritorno in grande stile di Lara Croft, una pietra miliare del videogioco d’azione che meritava un nuovo prodotto videoludico di questo calibro. Certo, da quando l’eroina virtuale appariva anche al telegiornale e sulle pagine delle riviste il mondo è cambiato, e tanti altri archeologi e tombaroli hanno fatto capolino sulle nostre console. Tra questi, uno in particolare è entrato nel cuore di chi vi scrive regalando ore di divertimento nei tre capitoli apparsi in esclusiva su Playstation 3: dopo aver toccato l’apice con il secondo capitolo però, la serie di Uncharted ha forse cercato di strafare con il seguito, scontentando alcuni videogiocatori. Che sia quindi il momento perfetto per un ritorno in pompa magna di Tomb Raider sul podio? Stai attento Nathan Drake: Lara è di nuovo in pista, ed è più in forma che mai!

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