The Last of Us: Part II – Prime impressioni in attesa della recensione
Una preview per raccontarvi in anteprima tutte le nostre prime impressioni a caldo sull'attesissimo titolo di Naughty Dog.
Altro che spore, infetti e umani ostili: Sony ci mette davanti a un compito ben più arduo, concedendoci di raccontarvi in anteprima le nostre impressioni sul gioco atteso da praticamente tutti i possessori di PlayStation 4. E così, in attesa della recensione di The Last of Us Part II– che potrete leggere la prossima settimana – possiamo già parlarvi del titolo di Naughty Dog, limitatamente a quanto visto in una porzione di avventura di circa due ore situata più o meno a metà del gioco. Praticamente è come stare rinchiusi in una gabbia di paglia con in mano delle cosce di pollo, con voi lupi famelici tutti attorno mentre noi vi raccontiamo quanto sono saporite, ma allo stesso tempo vi diciamo che non potremo farvele assaggiare prima di un paio di settimane.
Ma dopotutto abbiamo appena affrontato The Last of Us part 2, un’esperienza dopo la quale ci sentiamo pronti a tutto.
Ellie è ormai grande. A guardarla si direbbe ancora una ragazzina, ma la trasformazione interiore iniziata con il primo The Last of Us è ormai completa: costretta a crescere troppo in fretta da un mondo tutt’altro che ospitale, la protagonista che ci ritroviamo a impersonare è una ragazza in grado di difendersi, di ricucirsi da sola le ferite e di rendere pan per focaccia chi gliele ha inferte.
Nella porzione di gioco di cui ci è permesso al momento parlarvi sono contenuti i capisaldi che, in maniera più o meno ricorrente, faranno da filo conduttore per tutta la durata dell’avventura principale: come nel primo TLOU, anche in The Last of Us part II il gioco vi chiederà sostanzialmente di spostarvi di volta in volta da un punto A a un punto B sulla mappa, costringendovi a spremere le meningi per trovare un sentiero, un pertugio o una strada alternativa dal momento che quella principale sarà praticamente sempre bloccata.
La differenza più grande – e decisamente più apprezzata – rispetto al primo The Last of Us, è la vastità delle aree che vi ritroverete ad attraversare: sebbene sia sempre chiaro dove dovete recarvi e quale direzione dovete prendere per arrivare a destinazione, in The Last of Us part II il percorso è sempre decisamente più frastagliato e ricco di cose da fare.
Nella parte di gioco oggetto di questa preview, ad esempio, è chiaro che una volta arrivati a destinazione dovremo scontrarci tanto con degli infetti quanto con gli umani appartenenti a una fazione rivale: questa triste sicurezza ci porta alla conclusione che, piuttosto che tirare dritti sull’autostrada che Ellie sta percorrendo – rigorosamente a piedi, dal momento che la natura ha preso il sopravvento sulla città distrutta e l’asfalto è ovunque coperto dall’erba alta – è molto più conveniente esplorare ogni singolo anfratto dell’area tra noi e il nostro obiettivo.
Questo ci porta a esaminare i vari edifici sul nostro cammino: in uno è possibile entrare rompendo una finestra, per un altro occorre sbloccare una porta, un altro è facilmente accessibile ma pullula di infetti. Ma non abbiamo scelta: nei negozi e nelle case possiamo raccogliere tantissimi oggetti utili, dalle munizioni per le armi ai materiali per il crafting. Per non parlare della soddisfazione che si prova quando si scopre la combinazione di una cassaforte, si aggancia una fune al cornicione per entrare in una stanza bloccata o si libera silenziosamente un palazzo dagli infetti, dimostrando tutta la propria abilità stealth.
Insomma, in queste due ore che ci è permesso raccontarvi è contenuta tutta l’essenza di TLOU: un more of the same del primo capitolo, diranno le malelingue, ma in cui tutti gli elementi caratteristici che abbiamo imparato a conoscere sono ancora più affinati e coesi che mai. La vera soddisfazione non è la meta, ma il viaggio, e bastano queste due ore per capire che The Last of Us part II sarà un viaggio meraviglioso: esplorare per la propria sopravvivenza e dimostrarsi ogni volta più furbi dei propri nemici è un modus operandi che regala sensazioni uniche, anche e soprattutto per il realismo con cui tutto questo si traduce in gameplay.
Rispetto al primo episodio si può saltare, ma non aspettatevi le assurde scalate e i salti nel vuoto di Uncharted: ogni passo va misurato ascoltando prima quello che ci sta attorno (la modalità ascolto è sempre utilissima per identificare la posizione dei nemici) e calcolando che il rumore prodotto dai nostri passi o dalle nostre azioni sarà sempre fonte di possibili problemi.
Stavolta, manco a dirlo, non saranno tanto runner, clicker, bloater e simili – che ormai sappiamo trattare – a darci gran filo da torcere, quanto piuttosto gli altri umani, molto più armati e organizzati rispetto al passato: l’IA è nettamente migliorata, tanto che nascondersi nell’erba vicino a un nemico non basterà a renderci sicuramente invisibili, così come aprire il menu per il crafting o utilizzare un tavolo per la modifica delle armi non metterà in pausa quello che accade attorno a noi, tanto che i nemici ci potranno attaccare in qualsiasi momento e non saremo certo noi a dirvi quando questo succeda, ma vi garantiamo che in questa sezione di gioco c’è una scena che vi lascerà di stucco da quanto è inaspettata.
Aggiungete l’inserimento del gameplay legato ai cani, che se non distratti o resi inoffensivi seguiranno il vostro odore fino a stanarvi accanendosi contro di voi nel momento in cui colpirete i loro padroni e potrete immaginarvi la sensazione di perenne pericolo che proverete muovendo ogni passo nel mondo di gioco di The Last of Us part II.
Ellie, come già detto, è perfettamente in grado di rispondere a tono ai suoi assalitori, umani, animali o mutanti che siano: all’arsenale di tutto rispetto (con qualche proiettile in più rispetto al primo TLOU) si affiancano ottime abilità stealth che permettono alla giovane ragazza (meno corpulenta di Joel) di sgattaiolare alle spalle dei nemici eseguendo uccisioni furtive degne del miglior agente segreto.
La crudezza di queste azioni è stata anche oggetto di discussione negli ultimi tempi, a seguito dei vari trailer mostrati, ma tutto è una conseguenza della narrazione e del realismo che permea l’intera esperienza: non possiamo (e non vorremmo) dirvi nulla sulla motivazione che scatena in Ellie la brama di vendetta, ma fidatevi quando vi diciamo che la ragazza è mossa da una rabbia che vi vedrà condividere con lei i suoi metodi decisamente poco gentili.
Del comparto tecnico di The Last of Us part II parleremo dettagliatamente in fase di recensione, ma le due ore di gioco che stiamo analizzando ora sono un ottimo biglietto da visita anche su questo fronte: ampi spazi aperti fanno da contraltare ad angusti passaggi tra i palazzi crollati, mentre il motore grafico di Naughty Dog non mostra mai il più piccolo segno di cedimento.
Quando inizia a piovere Ellie si alza il cappuccio e le si bagnano i vestiti. Tutto attorno il mondo cambia: non si vedono più scoiattoli o conigli nell’erba, il cielo si incupisce e le superfici più lucide riflettono la luce mentre le gocce di pioggia picchiettano incessantemente tutt’attorno. Le ventole della PlayStation 4 soffrono ma resistono stoicamente, ennesima dimostrazione di come per Naughty Dog la console Sony non abbia più segreti.
Avremmo ancora così tanto da dirvi: vorremmo parlarvi della fisica realistica delle corde, di tutte le strade alternative per raggiungere i diversi obiettivi, delle frecce che dovrete togliervi dal corpo per non morire dissanguati, delle reazioni dei nemici quando minacciate o uccidete un loro compagno e, soprattutto, della maniacale cura nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi che rende The Last of Us part II così unico. Solo giocando capirete come non fossero necessari stravolgimenti del gameplay che, di fatto, aggiunge poco e non innova, ma proprio per questo affina ogni singolo elemento per renderlo perfetto. Tutto questo, e molto altro – rigorosamente spoiler free – lo potrete leggere nella nostra recensione.
Per il momento, mentre siamo ancora nascosti nell’erba alta e silenziosamente intenti a scrivere questa preview, ci sentiamo semplicemente in dovere di rassicurare ogni singolo fan di TLOU: The Last of Us part II non vi deluderà e, sicuramente farà parlare di sé per molto tempo negli anni a venire.