The Last of Us: Part II – Analisi story trailer
Dopo il rilascio dello story trailer del capolavoro annunciato di Naughty Dog non potevamo certo esimerci dall'analizzarlo alla lente di ingrandimento. Eccovi tutte le nostre deduzioni.
Jacksonville non è più sicura. Dopo aver richiuso la mascella, rimasta spalancata sullo spiazzante finale del primo The Last of Us, c’era da aspettarsi che il rifugio in cui avevamo lasciato Joel ed Ellie sarebbe stato un luogo di riposo temporaneo, insidiato tanto dagli infetti quanto dagli umani sopravvissuti. Dall’analisi dello story trailer di The Last of Us Part II si possono intuire quelle che saranno le motivazioni che spingeranno Ellie a separarsi da Joel, gettandosi a capofitto nella mischia in cerca di vendetta. Ma andiamo con ordine.
“È difficle da accettare, ma è così”: è questa la lapidaria frase pronunciata da Joel all’inizio del trailer, che, con un sapiente montaggio empatico, ci scaraventa in faccia in pochi secondi una serie di emozioni fortissime e contrastanti. Se da una parte, infatti, assistiamo a un piccolo sprazzo di normalità, con Joel che cerca di suonare la chitarra di Ellie mentre lei gli sorride dolcemente, i frame successivi ci riportano nella cruda realtà di The Last of Us part II mostrandoci insidiosi mutanti infettati dalle spore del fungo e, soprattutto, uomini senza scrupoli che non si fanno problemi a picchiare una ragazzina per i loro interessi.
Lo stacco successivo ci mostra una Ellie con evidenti ferite sul corpo ma, allo stesso tempo, ci lascia intendere che ci sono ferite molto più dolorose e profonde nel suo orgoglio. Ferite talmente gravi che Joel non può sperare di curare da solo: per questo motivo il trailer ci lascia intendere che l’uomo svestirà il suo ruolo di padre per la (ormai non più) giovane Ellie, permettendole di armarsi e partire in cerca di vendetta contro quegli uomini che, ancora non sappiamo con quale gravità, hanno distrutto Jacksonville e i sogni della ragazza.
Il montaggio prosegue e ci mostra una Ellie sempre più letale e determinata: la ragazzina del primo The Last of Us non esiste più, sostituita da una macchina da guerra stealth che non si fa scrupoli nell’eliminare silenziosamente tanto gli infetti quanto gli umani ostili. In The Last of Us part II Ellie sarà costretta a crescere velocemente, senza mai piegarsi o esitare. Pochi scambi di battute ci fanno capire il carattere deciso della ragazza, determinata a non farla passare liscia agli aggressori, mentre le scene successive ci mostrano la protagonista utilizzare diversi tipi di armi da fuoco, esplosivi, coltelli e utensili di fortuna, probabilmente realizzati con gli oggetti raccolti durante l’esplorazione.
“C’è un prezzo” è la frase che le viene rivolta verso la fine del trailer, quando vediamo Ellie dare le spalle a Joel e andarsene stizzita, per ritrovarla nella scena successiva sporca di sangue (evidentemente non suo) mentre finisce un nemico. Il botta e risposta finale, con Ellie che colpisce con violenza una donna rispondendole “Forse avreste dovuto”, dopo che questa le ha appena detto che avrebbe potuto ucciderla ma non l’ha fatto, toglie ogni dubbio sulla crudezza della storia che The Last of Us part II ci porrà davanti.
Da un’analisi libera da leak e spoiler, che recentemente hanno solo rischiato di rovinare l’esperienza e di mettere il gioco di Naughty Dog al centro di critiche ancora tutte da provare, sembra proprio che The Last of Us part II proseguirà nel raccontarci un mondo post-apocalittico à la The Walking Dead, in cui il pericolo più grande non sono gli infetti – prevedibili e, con le dovute precauzioni, facili da gestire – quanto piuttosto gli umani sopravvissuti, che in un mondo senza regole riscoprono gradualmente la brama di potere e la legge di sopravvivenza del più forte. Un mondo in cui “giustizia” sarà sovente sinonimo di “vendetta” e, da quel poco che abbiamo visto, non vediamo l’ora di metterci nei panni di Ellie e dare il tutto e per tutto per aiutarla a dare una lezione ai suoi aguzzini.