Svilupparty 2015: i giochi
Non solo conferenze: Svilupparty 2015 è stata un ottima occasione per poter vedere e/o provare un sacco di giochi, la maggior parte dei quali ancora in fase di sviluppo. In questo articolo raccogliamo tutti i titoli che abbiamo scoperto nel corso dei tre giorni di evento.
Cast of the Seven Godsend è un platform a scorrimento laterale realizzato da Paolo Cattaneo e Vincenzo Cuzzola sotto l’etichetta Raven Travel Studios. Cast of the Seven Godsend riprende in tutto e per tutto gli stilemi dei classici da sala giochi più amati, sfruttando in particolare il sistema di drop degli equipaggiamenti popolarizzato dalla serie Ghost ‘n’ Goblins, ovvero mantenere fissi i punti in cui sia possibile trovarli ma facendo trovare al giocare un’arma sempre diversa. Un’altra caratteristica del gioco è il non rallentare la freneticità del gioco con schermate di punteggi alla fine di ogni boss ma lanciare il giocatore all’interno dell’area successiva senza alcuna esitazione, creando un flusso continuo che accompagna il giocatore dall’inizio alla fine della sua avventura.
Cast of the Seven Godsend è in sviluppo da oltre 3 anni, ne è prevista l’uscita tra il 2015 e il 2016 su piattaforma PC.
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Altro gioco che abbiamo potuto provare è stato Don’t Fall Behind, il gioiellino del team tutto romano Yonder. In Don’t Fall Behind i due giocatori dovranno collaborare per sconfiggere le ordate di nemici che appariranno nello schermo. L’unica arma a disposizione è il filo che collega i due personaggi: è necessario prima attraversare con essa il nemico, per poi catturarlo facendo un nodo attorno ad esso. La visuale è dall’alto, rendendo quindi possibile visualizzare l’intera mappa e la posizione di tutti e nemici la cui posizione viene decisa in maniera casuale all’inizio di ogni partita. Per ora sono disponibili 15 che vedono alternarsi 4 diversi scenari, uno per ogni stagione.
Dal punto di vista grafico il gioco è completamente in pixel art e mostra una cura minuziosa nella realizzazione dei fondali di gioco. Un paragone possibile è forse con i primi lavori del programmatore/sviluppatore Terry Canavagh e il suo Don’t Look Behind.
Don’t Fall Behind è stato realizzato durante la Global Game Jam 2015 in Unity ed è scaricabile gratuitamente qui. È prevista l’uscita di una versione a pagamento con tanto di modalità co-op locale e online su Steam nell’autunno 2015.
Sviluppato da Synthetica LAB, Heartbot – Escape è un titolo che avevamo già scoperto al precedente Svilupparty, ed è finalmente uscito. Heartbot è un gioco stealth ad ambientazione steampunk nel quale il protagonista impersona un robot dotato dal cuore umano e in grado di provare emozioni, in fuga da un castello volante in cui viene tenuto prigioniero da puzzle e ostacoli da aggirare, trappole da evitare, e robot nemici dall’aspetto animalesco dotati ognuno di proprie caratteristiche. Unico alleato: il buio.
Heartbot – Escape, per ora, è disponibile solo per Windows Phone, e al momento della pubblicazione di questo articolo è disponibile gratuitamente a tempo limitato. Se avete un dispositivo mobile con il sistema di Microsoft potete scaricarlo da questo link.
Ancient Tower è l’ultimo lavoro di MNZ Software, team di sviluppatori con una lunga esperienza alle spalle con oltre 50 prodotti di cui molti creati per terze parti non proprio irrelevanti (leggasi: Ubisoft).
Si tratta di un tower defense realizzato in Unity la cui grafica ricalca il classico stile fantasy a là Warcraft III, e prende differenti elementi dal genere rts: oltre le classiche torri statiche è possibile creare molti edifici che generano unità controllabili singolarmente, rendendo le battaglie meno statiche. Ogni edificio e personaggio ha inoltre possibilità di salire di livello ed evolvere le sue caratteristiche seguendo differenti rami evolutivi. Un altra peculiarità del titolo è la singolarità degli scenari: invece di limitarsi a offrire percorsi di volta in volta più complessi molti livelli disporanno di elementi unici che se sfruttati daranno grossi vantaggi al giocatore (o ai nemici). Sono presenti inoltre più fazioni utilizzabili e una modalità survival.
Francamente, trattandosi dell’ennesimo tower defense non siamo stati molto entusiasti del prodotto, tuttavia è innegabile che la cura del prodotto non manchi così come lo sforzo di rendere l’esperienza più variegata possibile, contrariamente a molti concorrenti.
L’uscita di Ancient Tower è prevista il prossimo settembre per PC, console e dispositivi mobile.
Passiamo a Mind Unleashed del Frost Earth Studio, fondato da Andrea Marinelli. Mind Unleashed, esattamente come il prodotto precedente dello studio, Rift’s Cave (già acquistabile su Steam), è stato realizzato esclusivamente per Oculus Rift. Il gioco, il cui development è iniziato nel marzo 2015, è un puzzle game esplorativo dal sapore squisitamente fantascientifico. ben diverso dunque dal suo predecessore.
Gli scenari in cui potrà trovarsi il giocatore saranno molteplici: dall’interno della base spaziale caratterizzata da colori freddi e giunture fosforescenti ad ambienti esterni, come deserti o una giungla. Nel prodotto finale, inoltre, sarà implementata anche un sistema di combattimento.
È prevista l’uscita di una demo per PC per luglio in occasione del New Game Designer 2015.
Fabio Mosca, programmatore per Frost Earth Studio, ci ha inoltre mostrato il suo YonEffect, gioco realizzato in occasione di un progetto universitario a cavallo tra il 2012 e il 2013 ma il cui sviluppo è ripreso solo nel 2014.
YonEffect è un puzzle game le cui ambientazioni sicuramente ricordano le camere di Portal. La gimmick di questo gioco è semplice quanto efficace: il giocatore sarà in possesso di un device capace di tornare indietro nel tempo e dovrà utilizzare la propria copia del passato per aiutarsi a progredire nel livello. Ciò a cui deve stare attento è che il vecchio se stesso ed il nuovo non vengano assolutamente ad incrociare il proprio sguardo, pena la creazione di un paradosso temporale ed eventuale game over.
Non vi è ancora una data di uscita per questo gioco.
Uno dei giochi più interessanti è sicuramente The Town of Light, il gioco di avventura ed esplorazione realizzato da LKA.it, presieduta dal professore presso l’ateneo di Firenze Luca Dalcò.
The Town of Light prende ispirazione da quella serie di giochi esplorativi ad enigmi come Dear Esther, Gone Home o Anna, riducendo all’osso l’elemento di gameplay per permettere al giocatore una immersione quanto più totale negli ambienti. In questo gioco vestiremo i panni di una paziente di un manicomio nella prima metà del ‘900. L’unica voce che ci sarà ad accompagnarci in posti lontani da qualunque forma di umanità sarà quella della mente della protagonista, che narrerà i propri pensieri.
È interessante notare come l’ambientazione sia la riproduzione fedele dell’ex ospedale psichiatrico di Volterra, comune in provincia di Pisa. Il manicomio viene rappresentato come malandato e lasciato a se stesso e il senso di ansia dell’essere rinchiusi in un posto simile viene bene amplificato dall’utilizzo di ombre e chiaroscuri all’interno delle stanze visitabili.
Il gioco, già premiato in occasione della Game Connection 2014 di Parigi per la categoria “StoryTelling”, vedrà la luce su piattaforma PC a settembre 2015.
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Sebbene non sia stato al centro di alcuna presentazione, RIOT è stato sicuramente uno dei titoli più chiaccherati dell’evento, grazie alla notorietà tristemente acquisita a causa dei mass media italiani. Come il nome stesso suggerisce, RIOT è un gioco incentrato sulle sommosse, e non sommosse di fantasia ma bensì quelle del mondo reale, comprese le nostrane riguardanti avvenimenti come le rivolte No TAV in Val di Susa.
Abbiamo potuto provare una versione prematura del gioco e fare molte chiacchere con il suo ideatore, Leonard Menchiari, italo-americano che vanta un curriculum di 6 anni in Valve, e le cose da dire sono talmente tante che verrà dedicato un articolo separato. Nel frattempo, potete scoprire di più sul gioco visitando il relativo sito web.
Ritorna anche quest’anno Inquisitor’s Heartbeat di Rising Pixel, gioco d’avventura roguelike per non vedenti da noi già recensito. La novità di quest’anno è l’annuncio della versione estesa del gioco, denominata Inquisitor’s Hearbeat Extended Play, che include molti aggiornamenti significativi.
L’aggiornamento più visibile (letteralmente) è l’inserimento di un menù testuale e di alcuni effetti grafici per rendere l’utilizzo del gioco più fruibile anche ai vedenti, al quale segue un’inserimento di funzioni social per condividere i propri punteggi. Più rilevanti i contenuti aggiunti al gioco, con nuovi dialoghi, nuovi livelli, ma soprattutto tanta interazione in più: nella nuova versione il giocatore potrà aprire porte, tirare leve e interagire con altri elementi usando controlli touch o fisici a seconda del dispositivo di gioco usato, potrà combattere con le guardie alternando colpi a schivate, e dovrà scassinare serrature attraverso un mini-gioco ed evitare trappole – tutto questo naturalmente condito da livelli aggiuntivi che allungano l’avventura originale.
L’uscita è prevista nel corso dell’estate per dispositivi mobile, a cui seguirà più avanti la release per PC e Mac.
BTSeven è il nome del team dietro Deep Flare Explorer, un’avventura di esplorazione spaziale parzialmente ispirato da titoli come FTL o Out There ma completamente diverso nelle meccaniche. Anzitutto non c’è alcun elemento roguelike: è un’esperienza single player fatta di livelli predefiniti con un numero limitato di possibilità, tuttavia i creatori promettono di non essere parsimoniosi nei contenuti. Detto questo, le caratteristiche principali di Deep Flare Explorer sono la grafica in pixel-art con personaggi il cui design è di ispirazione nipponica, la possibilità di “evolvere” la nave con vari upgrade da fabbricare raccogliendo elementi in giro per lo spazio, un sistema di controllo molto ostico incentrato sul rispetto delle leggi di gravità. La nostra prova conferma l’ultimo punto, specie data la velocità con cui le persone abbandonavano la postazione di prova, ma si tratta della tipica esperienza che, una volta superata la curva di apprendimento, è in grado di donare molta soddisfazione al giocatore.
Il progetto è in fase embrionale e forse un tantino di nicchia, ma auguriamo il meglio ai ragazzi di BTSeven e speriamo di poterlo vedere crescere bene.
Sviluppato da Michele Pirovano sotto il nome di Curiosity Killed the Cat, .Age è un gioco che combina gli elementi di un roguelike (nello specifico permadeath e partite con elementi random) a quelli di un gestionale, caratterizzandosi per una grafica in pixel-art e un’ambientazione medioevaleggiante.
Il giocatore controlla l’anziano di un villaggio isolato che deve far crescere e prosperare nel corso degli anni, sopravvivendo a intemperie, eventualità ed attacchi di ogni sorta (compresi quelli divini). Sull’ultima parentesi il sito del gioco stesso suggerisce come il gioco possa essere visto come un god-game al contrario: prendete Black & White e immaginate di dover controllare i popolani mentre una divinità vi scaglia contro di tutto solo per divertimento, ed ecco .Age. Per sopravvivere, il giocatore dovrà raccogliere risorse, produrne altre, costruire edifici, e soprattutto mantenere la popolazione sana, nutrita e felice, il tutto in uno spazio ristretto e non ampliabile.
Ciò che abbiamo visto è stata solo una presentazione ma pare molto promettente e in grado di diventare un classico: l’immediatezza dei roguelike combinata al gestionale fa sì che il giocatore possa godere dei tratti tipici di quest’ultimo genere senza essere costretto a partite lunghissime e interminabili.
Non sappiamo quando uscirà, ma sappiamo che .Age arriverà su Windows, Mac e Linux attraverso Steam.
È statisticamente provato che i giochi mobile di maggior successo sono casual, motivo per il quale buona parte dei videogiocatori appassionati si tiene distante da tale mondo. Molti sviluppatori hanno tentato di creare prodotti attraenti anche per loro, tuttavia la complicatezza di certi titoli si scontra con i limiti dei controlli touchscreen, snervanti per chi è da sempre abituato a gamepad o mouse e tastiera. Premesso questo, Mousegician è un ottimo compromesso per chi vorrebbe giocare in giro col proprio telefono senza essere costretto ai soliti “giochini”: un’avventura platform giocabile con un solo dito.
In Mousegician, gioco creato da Hypotermic Games, si controlla un topo-mago su scenari bidimensionali che, dal momento in cui la partita comincia, avanza continuamente, cambiando direzione solo quando trova di fronte a sé un muro. Il giocatore può intervenire solamente con un comando, ovvero il salto, premendo in qualsiasi punto dello schermo, e con esso dovrà guidare il topo attraverso vari livelli saltando su piattaforme con la giusta sequenza di salti, evitando ostacoli, raccogliendo oggetti, e così via. Chiaramente non si tratta di un gioco “hardcore”, tuttavia l’esperienza promette un coinvolgimento maggiore rispetto a ciò che l’utente è abituato a vedere tra i titoli così accessibili.
Mousegician uscirà “presto” su dispositivi mobile.
Tiny Pixel è uno studio nato tra le mura del Politecnico di Milano a seguito della volontà di trasformare un progetto universitario in un prodotto vendibile. Questo prodotto, si chiama Boss Defiance, un gioco multiplayer locale cooperativo-competitivo asincrono – un po’ come Evolve. Chiaramente il paragone tecnologico non sussiste e il gioco di Turtle Rock è basato sul multiplayer online, il concept è però molto simile: tre giocatori collaborano tra di loro per sconfiggere un quarto giocatore che impersona un boss all’interno di un’arena. Il gioco è in salsa fantasy e retrò, pertanto i giocatori sono rispettivamente un guerriero, un ladro e un mago che si scontrano contro demoni e mostri di sorta, e si controlla tutto con una grafica bidimensionale mono-schermata.
Il gioco è ancora un prototipo, possiamo però prevedere che se vi piace Evolve ma volete qualcosa di più accessibile da giocare con i vostri amici a casa Boss Defiance potrebbe far per voi.
Pentatonica è un altro progetto nato nel contesto del Politecnico di Milano. Si tratta di un gioco musicale pensato per smartphone e PC, caratterizzandosi per i controlli touch da una parte e per il supporto all’Oculus Rift dall’altra.
Nell’aspetto il gioco ricorda un po’ Audiosurf, anche se per ora non è chiaro se anche questo gioco genererà i livelli in base alla musica, e le dinamiche sono differenti: in Pentatonica l’utente controlla una navicella attraverso un percorso composto da quattro linee affacciate tra di loro in uno spazio tridimensionale, lo scopo è spostarsi da un all’altra e cercare di raccogliere il maggior numero possibile di punti, rappresentati da strisce colorate.
La sfida è data dalla coordinazione necessaria per spostarsi da una striscia all’altra al momento giusto, e se a livello base pare anche troppo facile, alla massima difficoltà il percorso assume una forma a spirale e continua a muoversi, e vi assicuriamo che un’esperienza del genere su Oculus Rift è veramente in grado di farvi stare male – fisicamente.
Per il momento Pentatonica è poco più di un progetto universitario, non sappiamo se e quando questo gioco vedrà la luce.
Chiudiamo l’articolo presentando The Steampunk League, ultima fatica di DiXidiasoft.
The Steampunk League è il palese tentativo di cavalcare le mode alternative del momento, e dato il titolo è superfluo specificare quali. Tuttavia, anche ammettendo ciò, come si fa a resistere all’idea di un gioco che vede protagonista Nikola Tesla intento a combattere contro Thomas Edison? Per non parlare poi degli altri personaggi presenti: Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, Conan Doyle e non solo…
Queste premesse basterebbero a convincere a giocare qualsiasi appassionato dell’epoca vittoriana, ma non finisce qui: il gioco combina elementi da gioco di ruolo con quelli platform, e porterà il giocatore in giro per mezzo mondo.
Al momento siamo impegnati nella prova di una versione demo del titolo, presto potremo dirvi di più sulle nostre impressioni.