Summer Game Fest, secondo Marco Valle
Il meglio, il peggio e l'inaspettato a proposito del Summer Game Fest 2023.
E siamo arrivati alla fine anche di questo Summer Game Fest 2023, un evento che ogni anno divide non poco sia la critica che il pubblico del nostro medium preferito, i videogiochi.
Il Summer Game Fest divide perché per molti, la kermesse “alternativa” ideata da Geoff Keighley non può essere considerata una valida sostituzione di quello che fino a qualche anno fa era E3, mentre per altri è una vera e propria ventata di aria fresca nel panorama delle convention, informando in maniera soddisfacente, dando spazio a grandi e piccoli del settore e, in generale, “scaldando i motori” per quello che sarà la Gamescom ad agosto e a seguire l’autunno videoludico.
Senza voler entrare nel merito di chi abbia torto o ragione (perché tanto non ne verremmo MAI a capo!) vorrei parlarvi di quello che il Summer Game Fest ha lasciato a me, nella forma del gioco che più mi è piaciuto, che meno mi è piaciuto e quello meritevole di una “menzione d’onore”, tra i tantissimi titoli che sono stati mostrati nei tanti appuntamenti di questa kermesse.
Summer Game Fest 2023, giudice, giuria… ed esecutore!
Perché proprio io? Perché no?! Gioco ai videogames da abbastanza tempo per aver visto e vissuto un bel po’ di “stagioni videoludiche”, ho visto il medium passare da semplice intrattenimento per ragazzini a una vera e propria forma di arte e comunicazione al pari del cinema, e apprezzo in ugual misura sia titoli “d’essai” sia le più ignoranti e fracassone produzioni a base di mostri, esplosioni e cervello in stand by.
Quindi credo di avere un punto di vista libero da preconcetti. Almeno lo spero. Ma bando alle ciance e andiamo a iniziare:
The Good…
Al Summer Game Fest Il gioco che più in assoluto mi ha impressionato in positivo è, sorpresa sorpresa, Starfield! Ma come, tutto il pippone sull’essere obiettivo e poi te ne esci con il titolo più “banale” della fiera? Si! Si perché l’ormai vicino titolo spaziale di Bethesda, se manterrà anche solo la metà di quanto promesso durante la presentazione, finirà per essere uno di quei capolavori assoluti che fanno dire “c’è un prima e un dopo” il titolo in questione, delle pietre miliari.
Come lo sono stati, ad esempio, The Witcher 3, Breath of the Wild e Elden Ring. Si, molto di più di Skyrim a mio avviso. E chi se ne frega dei 30 fps e del fatto che è un insieme di idee già viste in diversi giochi, se non ci hanno voluto raccontare baggianate (e non vedo perché avrebbero dovuto), Starfield ci metterà in mano un intero Universo in cui vivere. Al D1 sul GamePass. Applausi.
…The Bad…
Dalle stelle (letteralmente) alla stalle, l’annuncio del Summer Game Fest che più mi ha lasciato indifferente, per non dire proprio deluso, è stato quello del crossover tra Street Fighter 6 e Exoprimal, nella veste di skin esclusive a tema picchiarolo da usare nel prossimo sparatutto GAAS a base di dinosauri e distorsioni temporali. Capcom, lo sai che ti voglio bene e che voglio bene ai dinosauri, ma veramente un game as service?
Delle mie perplessità su Exoprimal ve ne ho comunque già parlato, e il fatto che cerchino di “rendere simpatico” il gioco con improbabili crossover con altri titoli di ben altra caratura, un pochino mi fa pensare male. Magari sbaglio eh, but still…
…The Awesome!
E concludiamo la disamina sul Summer Game Fest con la “menzione speciale” che va a… rullo di tamburi… Paleo Pines di Italic Pig! Per chi non lo sapesse, Paleo Pines è un tenerissimo life sim, con una grafica dalle rilassanti tinte pastello, che ci vedrà impegnati a esplorare e gestire una bucolica regione abitata da… dinosauri!
Ma senza barriere elettrificate, alterazioni genetiche o alcuna forma di violenza. In Paleo Pines il nostro obiettivo è praticamente quello di diventare amici, e prendersi cura, di quanti più cuccioloni preistorici possibile, in un’atmosfera rilassata, giocosa e che stimola la fantasia.
A breve diventerò papà, e un titolo come Paleo Pines mi sembra ottimo per condividere in futuro un’esperienza di gioco assieme a mia figlia, incoraggiandola magari ad amare anche lei sia i dinosauri che i videogames, sia in chiave ludica che educativa (i dinosauri di Paleo Pines sono, per quanto possibile, ricostruiti in maniera accurata).
Che a purgare eretici col suo vecchio su Inquisitor Martyr, ci sarà poi sempre tempo!