25 anni di Spyro tra fiamme e voli spericolati
Il draghetto viola creato da Insomniac Games compie ben 25 anni il 10 settembre. Ripercorriamo la sua storia venticinquennale fatta di ottimi successi.
Tra le vecchie glorie che hanno caratterizzato l’ecosistema PlayStation, e che un tempo erano considerate le mascotte della prima ammiraglia di Sony, non si può di certo escludere Spyro, il celebre draghetto viola concepito dal pensiero creativo di Insomniac Games. Esatto, proprio l’attuale studio delle serie di Ratchet & Clank e Marvel’s Spider-Man, che 25 anni fa ha cominciato a muovere i primi passi nell’industria.
Chi come il sottoscritto ha vissuto le esperienze videoludiche su PS1, tra le gare arcade su Crash Team Racing, il maggiordomo che seguiva Lara Croft in Tomb Raider II, Spike e la lotta contro Specter in Ape Escape e tanti altri giochi, di sicuro non ha lasciato in disparte la trilogia di Spyro nata il 10 settembre 1998 con la release del primo capitolo nel Nord America.
Da quel momento in poi, il draghetto ha conquistato con folgore il cuore dei giocatori e giocatrici, pronto come sempre a sventare la minaccia dei cattivoni di turno in compagnia dell’inseparabile libellula gialla Sparx, che costituisce peraltro la sua preziosa energia vitale nella trilogia che vediamo tra poco.
I 25 anni di Spyro iniziando dalla trilogia di Insomniac Games
Come anticipato in apertura, il primo capitolo della trilogia di Insomniac Games – Spyro the Dragon – è stato pubblicato su PlayStation il 10 settembre 1998 nel Nord America, mentre in Europa è arrivato solo il mese successivo, il 22 ottobre 1998. Un anno in cui, parallelamente su Nintendo 64, ha debuttato un mostro sacro quale The Legend of Zelda: Ocarina of Time.
Il gioco percorre le gesta del draghetto viola in vari mondi del Regno dei Draghi, per liberare gli 80 draghi imprigionati in statue di cristallo da un malvagio di nome Nasty Norc, un capostipite della razza Norc esiliato in un luogo molto lontano.
La trama di Spyro the Dragon presenta la classica impostazione vista in molti platform, con un personaggio “eroe” e un cattivo principale da sconfiggere una volta superati tutti i livelli. Quest’ultimi sono delle mappe aperte in 3D, con una discreta componente esplorativa dove è possibile trovare i draghi imprigionati e le uova nei posti più nascosti o ardui da raggiungere.
La Furia di Ripto e il mondo di Avalar
A partire dal secondo capitolo uscito a inizio novembre 1999, conosciuto come Spyro 2: Ripto’s Rage (o in alternativa Gateway to Glimmer), la trilogia di Insomniac Games inizia a introdurre una serie di novità pur mantenendo intatto il sistema di gioco proposto dal primo episodio.
Nel mondo di Avalar, una terra formata da tre regni quali il Regno d’Estate, le Pianure d’Autunno e la Tundra d’Inverno, troviamo tre nuovi personaggi che stanno collaudando uno speciale portale in grado di viaggiare nel tempo: il fauno Elora, il Professore e il ghepardo Hunter. Quest’ultimo, a causa di una sua ingenuità nel collaudo, compie un disastro, facendo apparire dal portale il mago Ripto ed altri suoi sottoposti.
Una settimana più tardi, dopo aver sconfitto Nasty Norc, Spyro si concede un meritato riposo dirigendosi alle Spiagge del Drago tramite un portale. Ma il fato vuole che il protagonista venga catapultato proprio ad Avalar, chiamato da Elora, Hunter e il Professore, i quali invitano il draghetto a scacciare Ripto raccogliendo i talismani e le sfere che alimentano il portale da loro provato.
I talismani, ottenibili in 14 mappe presenti nei regni di Avalar, rappresentano la prima vera novità di Spyro 2. Allo stesso modo lo sono le sfere verdi, che si raccolgono completando alcune attività secondarie di ogni mappa. Le azioni del draghetto rimangono grossomodo le stesse del primo capitolo, ma può acquisire altre abilità durante l’avventura versando una somma di gemme a un nuovo personaggio di nome Riccone.
Un’altra novità introdotta nel gioco sono i potenziamenti delle abilità base di Spyro: nelle mappe del regno di Avalar, sconfiggendo un certo numero di nemici, il draghetto può sbloccare e usufruire temporaneamente di questi poteri, tra i quali il volo illimitato e le palle di fuoco (giusto un paio di esempi).
L’ultimo acuto di Insomniac Games
Spyro 3: Year of the Dragon, il terzo capitolo rilasciato nell’ottobre 2000 in Nord America e nel novembre dello stesso anno in Europa, sancisce l’ultimo titolo della saga da parte di Insomniac Games prima di spostarsi definitivamente sul franchise di Ratchet & Clank.
Nel Regno dei Draghi, Spyro, Sparx e Hunter festeggiano fino a notte fonda l’Anno del Drago, un evento in cui ogni 12 anni queste creature depongono le uova che danno poi vita ai propri cuccioli. Mentre tutti dormono, sfiniti dalla festa, una coniglietta strega di nome Bianca, al servizio della malvagia Maga, appare insieme ad alcuni soldati Rinoc, intenti a rubare le 150 uova deposte.
La coniglietta, però, finisce accidentalmente per calpestare la coda di Hunter, che svegliandosi nota il fatto sotto gli occhi e avverte gli altri. Purtroppo il danno è già fatto e Bianca sparisce tempestivamente insieme agli altri soldati e alle uova. Da qui inizia il viaggio dei nostri protagonisti verso i vari luoghi dei Mondi Dimenticati, per recuperare le uova rubate da Bianca e i soldati per conto della Maga.
Spyro 3 presenta la stessa struttura dei precedenti episodi, arricchita da qualche simpatica novità tra cui la presenza di alcuni animali giocabili in livelli specifici, sbloccabili pagando un quantitativo di gemme a Riccone. Anche la libellula Sparx prende parte all’azione, controllabile in quattro livelli che si sbloccano una volta sconfitto il boss di una delle quattro mappe dei Mondi Dimenticati.
Il draghetto vola in perfetta portabilità
Conclusa la parentesi di Insomniac Games su PlayStation, il franchise si sposta per la prima volta nelle lidi di Nintendo con Spyro: Season of Ice, titolo a visuale isometrica dall’alto sviluppato dall’allora Digital Eclipse, uscito nel novembre 2001 in Europa e Nord America per Game Boy Advance, mentre in Giappone è giunto solamente nel dicembre 2002.
Lo stesso studio, divenuto Backbone Entertainment nel 2003, si è concentrato in seguito nella pubblicazione di altri due capitoli della saga su Game Boy Advance: Spyro 2: Season of Flame nel 2002 e Spyro Adventure nel 2003. A differenza di Season of Ice, questi due giochi non sono mai stati commercializzati in Giappone.
Con Spyro Fusion del 2004 per Game Boy Advance si assiste per la prima volta a un crossover tra gli universi del draghetto viola e quello di Crash Bandicoot. Esiste anche la controparte chiamata semplicemente Crash Bandicoot Fusion, senza alcuna differenza di contenuti tra i due a parte per il personaggio giocabile, mentre per quanto riguarda lo sviluppo di entrambi è affidato a Vicarious Visions.
In conclusione di questo filotto c’è Spyro: Shadow Legacy per Nintendo DS, sviluppato da Amaze Entertainment e pubblicato nel 2005 in tutto il mondo tranne in Giappone. Questo capitolo introduce molte feature inedite per la saga, come il passaggio dimensionale tra due mondi diversi e alcuni elementi GDR che permettono al personaggio di guadagnare punti esperienza, salire di livello e acquisire abilità.
Una nuova strada con The Legend of Spyro
Grazie a questa trilogia nata nel 2006 con la pubblicazione del primo capitolo, The Legend of Spyro: A New Beginning (Nintendo GameCube, PlayStation 2, Nintendo DS, Game Boy Advance e telefoni cellulari), il franchise inizia a cambiare completamente le carte in tavola dando una nuova linfa all’universo che abbiamo finora conosciuto.
In questo gioco, infatti, le gemme non sono più collezionabili come prima ma sono utili per aumentare la vita di Spyro o la sua potenza degli attacchi, i quali adesso ne possiede molti di più basati su quattro elementi naturali: fuoco, ghiaccio, elettricità e terra. Inoltre fa il suo debutto un personaggio importante nella storia di questa trilogia, la draghessa Cinerea.
Principale antagonista di A New Beginning, essa è nata nello stesso gruppo di uova di Spyro ed è stata sottomessa dai poteri del Maestro delle Ombre, che le hanno conferito una potenza superiore a quella di un drago normale. Cinerea verrà salvata proprio dal protagonista liberandosi da qualsiasi influsso maligno del maestro; tuttavia, questa sua lunga esposizione le ha fatto acquisire i poteri del vento, paura, ombra e veleno.
La leggenda in continuità
Il secondo capitolo della trilogia reboot, The Legend of Spyro: The Eternal Night, arriva nel 2007 sulle medesime piattaforme di A New Beginning, e racconta gli eventi seguenti alla liberazione di Cinerea dalla manipolazione mentale del Maestro delle Ombre. A grandi linee, il gioco non cambia di molto dal predecessore ed è stato soggetto di molte critiche negative dalla stampa specializzata, specialmente sulla difficoltà non bilanciata a dovere.
Anche The Legend of Spyro: L’Alba del Drago del 2008 (disponibile su Wii, Xbox 360, PS3, PS2, Nintendo DS e cellulari), ambientato tre anni dopo The Eternal Night, mantiene la stessa struttura di gioco dei precedenti. Le uniche grandi novità sono date da un sistema di combattimento molto più rifinito, dal volo illimitato e dal cambio di design di Spyro e Cinerea.
Inoltre quest’ultima diventa finalmente un personaggio giocabile con tutte le caratteristiche viste nei passati episodi. I giocatori possono controllare entrambi i draghi a piacimento e c’è la possibilità di giocare con un’altra persona grazie all’introduzione della modalità cooperativa, in cui ciascuno veste i panni di uno dei due protagonisti.
Il ritorno di Spyro nella Reignited Trilogy
Per rivedere il draghetto viola sotto una “nuova luce”, dobbiamo aspettare ben 10 anni dall’uscita di L’Alba del Drago. Spyro Reignited Trilogy è di fatto un ritorno in pompa magna del franchise, anche se non sotto forma di titolo inedito. Si tratta di una raccolta contenente i capitoli della trilogia di Insomniac Games sviluppati completamente da zero in Unreal Engine 4, senza però intaccare la struttura dei livelli originali.
Uscito nel 2018 su Xbox One e PlayStation 4 e l’anno successivo su Nintendo Switch e PC, ad occuparsi di questa operazione dal sapore nostalgico ci ha pensato Toys for Bob, uno studio californiano con sede a Novato che ha lavorato inoltre alla versione per Switch di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy.
A ridosso dei 25 anni della saga, Spyro Reignited Trilogy riesce ad ottenere un buon successo in termini di risultati commerciali, registrando oltre 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il fattore nostalgia ha probabilmente contribuito alla buona riuscita del prodotto, anche se non è da escludere il fatto che ci siano nuovi giocatori che, non avendo giocato agli originali, hanno deciso di comprare la raccolta.
Che ne sarà del futuro di Spyro?
Il successo della Reignited Trilogy non è passato di certo inosservato agli occhi dell’informazione videoludica. Tutti quanti noi ci chiediamo se Activision intenderà rilanciare il franchise concepito da Insomniac Games con dei nuovi giochi dedicati, alla stessa maniera di quanto visto negli ultimi anni con l’universo di Crash grazie a Crash Bandicoot 4: It’s About Time e Crash Team Rumble.
Il colosso non si è ancora sbottonato a riguardo, può darsi che internamente se ne stia parlando di questa possibilità, come anche il contrario. E noi, da buoni nostalgici quale siamo, attendiamo qualche buona nuova che sbuchi dall’orizzonte, mentre oggi ci dedichiamo ai festeggiamenti di un franchise che è stato importante per l’infanzia di molti.
Non sarà il The Legend of Zelda o il Mario di turno in termini di longevità, ma 25 candeline sono sempre 25 candeline. Tante, come l’affetto nutrito nei confronti di Spyro e del suo mondo immaginario. E se dovessi tornare, ti aspetteremo a braccia aperte!