Star Wars Jedi: Fallen Order – L’inizio di una nuova era
La saga Star Wars è giunta ad un momento critico. Con Episode IX in arrivo, che di fatto chiuderà il gigantesco cerchio narrativo costruito, l'attenzione dei fan è rivolta anche verso Jedi: Fallen Order, nuovo tie-in videoluidico targato Respawn Entertainment.
L’evoluzione storica del mondo ci ha insegnato che, specialmente quando si analizza un determinato universo narrativo, esistono storie più forti di altre capaci di rimanere indelebilmente ancorate nella mente e nel cuore dei fortunati che hanno avuto l’occasione di viverle. Non è un mistero che se ne facciamo un discorso mediatico, quello di Star Wars sia uno dei più incredibili e diffusi, certamente non apprezzato da tutti ma che obiettivamente ha saputo segnare diverse generazioni di appassionati di cinema ma non solo. Il mastodontico brand creato da George Lucas ha attirato su di sé un’attenzione mediatica clamorosa, che ha ben presto sforato i confini cinematografici, abbracciando così a trecentosessanta gradi la sfera del mondo dell’intrattenimento. Serie tv (future), opere cartacee e soprattutto tanti videogiochi a tema si sono susseguiti nel tempo, con alterne fortune chiaramente ma simbolo indelebile di un successo e di un fascino che potremmo tranquillamente definire eterni.
Del resto stiamo parlando di un percorso lunghissimo iniziato addirittura nel 1977 con il primo episodio della prima trilogia (Una nuova speranza successivamente “numerato” come “Episodio IV”), che ha di fatto spalancato le porte a un mondo talmente vivo e pulsante che risulta quasi impossibile da spiegare. Da lì sono arrivate altre pellicole, “separate” in blocchi da tre, che hanno dato vita, al momento, a una tripla trilogia, il cui cerchio si concluderà (a quanto sembra) il prossimo dicembre, con l’arrivo de “L’ascesa di Skywalker”, l’Episodio IX di una saga che ormai va per i cinquant’anni.
Per fortuna dei fan però, l’opera di Lucas ha dimostrato di sapersi adattare a numerose sfaccettature narrative, grazie proprio alla vastità dell’universo messo in piedi da George Lucas, seppur non sempre chi ha osato ha poi effettivamente saputo sfruttare cotanta beltà strutturale. Per questo motivo è chiaro quanto, con proporzioni nettamente diverse, a destare grande interesse nei fan del brand non sia (ovviamente) l’ultimo film in arrivo ma anche l’ultimo tie-in in arrivo sul mercato ludico, Star Wars Jedi: Fallen Order, che promette grandi cose sul piano della narrativa.
Star Wars Jedi: Fallen Order di Respawn Entertainment infatti, ha messo subito in chiaro una cosa fondamentale: sarà una storia nativa, una storia a sé, basata pesantemente su ciò che è avvenuto e che avverrà nelle pellicole certo, ma che promette una grande dose di libertà narrative. Del resto ci siamo chiesti un po’ tutti quanti cosa fosse successo nei lunghi anni che separano la fine della seconda trilogia dalla prima, no? Ebbene, Fallen Order prova a interpretarlo a modo suo e noi siamo convinti che, in ogni caso, sarà da premiare anche solo per il coraggio.
“A long time ago in a galaxy far, far away…”
Invero ci hanno provato in tanti a replicare nel miglior modo possibile l’eterna lotta tra il Lato Oscuro e il Lato Chiaro della Forza in chiave videoludica seppur con risultati profondamente alterni e, se vogliamo, deludenti. Tralasciando i meno memorabili tie-in iniziali, quelli su Atari usciti negli anni 80’ o la trilogia disponibile a partire dal 1992 su Super NES, chiamata Super Star Wars, quello che più si è avvicinato ai fasti dell’opera madre è senza dubbio l’indimenticato e indimenticabile Star Wars: The Old Republic targato BioWare, il cui seguito è ancora oggi richiesto a gran voce dalla stragrande maggioranza dei fan.
Negli anni poi, il marchio in chiave videoludica è finito nelle mani di Electronic Arts, la quale ha dato vita ai due capitoli della saga Star Wars: Battlefront, decisamente molto apprezzati dalla critica (specialmente il secondo) ma incapaci di raccontare un qualcosa di veramente nuovo e di far respirare nuovi orizzonti della Forza ai tantissimi appassionati.
Per tal motivo è risultata molto gravosa anche la cancellazione del titolo su cui stavano lavorando i ragazzi di Visceral Games, cui però probabilmente, Star Wars Jedi: Fallen Order in qualche modo risulta collegato. Respawn Entertaiment dunque si trova tra le mani un’eredità complessa da gestire, sia a causa degli insuccessi di buona parte dei suoi predecessori sia e soprattutto per via della pesantezza del brand in sé, senza mezzi termini uno dei prodotti d’intrattenimento più diffusi e venduti al mondo.
Il quesito che si sono posti ai piani alti della software house dev’essere stato fondamentalmente questo: come imbastire una storia originale e allo stesso tempo piacevole e coerente? La risposta, e non potrebbe essere altrimenti, è difficile da inquadrare per diverse ragioni. L’immaginario creato da Lucas ha infatti saputo portare su (tutti i tipi) schermo una quantità spaventosa di storie, pianeti più o meno esplorati e soprattutto una vasta scelta di forze in gioco, sommariamente raccolte in due grossi schieramenti, ovviamente mossi da intenzioni e motivazioni completamente diverse.
Non è un caso che con la seconda – e tanto discussa – trilogia lo stesso Lucas abbia provato a rispondere a tanti di quei quesiti, quei misteri, lasciati un po’ in sospeso o per meglio dire introdotti con un piglio troppo diretto durante il primo trittico di pellicole. L’Impero ad esempio è stato introdotto già all’apice della sua potenza nell’Episode IV, così come Jedi e Sith hanno ricevuto una presentazione se vogliamo fugace ed estremamente sommaria.
Si tratta chiaramente di una mossa non semplice come potrebbe sembrare, per via anche della famelica bocca dei fan, sempre pronti a penalizzare laddove un prodotto non riesce a replicare la maestria narrativa del materiale originale. Respawn però, ha saputo dimostrare di avere e le cosiddette “spalle larghe”, perché si è posta un obiettivo preciso, senza strafare, ma che sulla carta appare più che sapiente e, potenzialmente, vincente.
Una ventina di anni e non sentirli…
Nelle numerose uscite fatte finora, l’azienda della “Baia” ha messo subito in chiaro un discorso fondamentale: Star Wars Jedi: Fallen Order sarà (da veri marpioni) ambientato in quel lasso di tempo tanto duraturo quanto oscuro che intercorre tra la fine degli eventi del terzo Episodio, e dunque la nascita dell’Impero per come lo conosciamo e dell’iconica Morte Nera e quelli che sono gli eventi “standard” con cui tutti ebbe inizio, quasi cinquant’anni prima, con il quarto Episodio. Si tratta chiaramente di una scelta, per quanto ci riguarda, molto azzeccata perché attinge a uno dei periodi più “bui” di tutta la serie, in cui soltanto Rogue One ha provato a ipotizzarne l’avanzamento generale della storia.
Non è una sorpresa dunque che il protagonista di Star Wars Jedi: Fallen Order sia un personaggio inventato ad hoc, ma che però vede risiedere le sue radici nell’immaginario “Lucasiano”. Il giovane Cal Kestis è infatti uno Jedi nonostante non abbia mai completato il proprio addestramento e ciò si lega con la strage compiuta da Anakin nel terzo Episodio, in cui furono sterminati tutti i Jedi del domani, o quasi. La missione di Cal in verità è poco chiara. Sappiamo che è in fuga dal tremendo Ordine 66 e che probabilmente rivestirà un ruolo fondamentale nel combattere il tremendo Impero, seppur – chiaramente – senza riuscire a centrare i frutti sperati per i motivi che ovviamente conosciamo già.
Da qui onestamente si spalancano le strade verso una quantità indescrivibile di storie e narrazioni da sviluppare. La prima di tutte risiede nell’orgine di Cal: chi è? E soprattutto da dove proviene? È in qualche modo legato a qualcuno dei personaggi visti nel film? Domande che tutti quanti si porranno, ma che di certo rappresentano soltanto la parte più estrema dell’iceberg. Perché ad esempio potremmo speculare anche sull’evoluzione del personaggio stesso.
Potrebbe anche Cal diventare un Sith alla fine del gioco? Arrendersi cioè a quello che è il Lato Oscuro come altri prima di lui? Si tratta di un’ipotesi in verità remota ma non completamente insensata. Del resto, quegli anni, sono stati veramente tremendi e se anche non ne abbiamo la “prova” lo possiamo evincere facilmente. Lo stacco netto in termini di atmosfere che si ha tra il terzo e il quarto Episodio è chiaro come il sole, e la pesantezza generale di un mondo caduto ormai in rovina, nel pieno controllo di esseri mossi unicamente dal sadico desiderio di dominare e assoggettare, la si avverte già da subito.
Anche in questo Star Wars Jedi: Fallen Order risulta molto astuto, giacché le location presenti spazieranno in modo continuo tra le nuove aree e quelle più iconiche della saga. Non è un caso nemmeno che non si conoscano i dettagli sulle fazioni alleate, ma siamo sicuri che potremmo trovarci di fronte a quella che potrebbe essere l’origine della Ribellione, con la R maiuscola, quella per intenderci capeggiata in futuro da Leia e Han Solo.
Insomma: a livello tematico e narrativo Star Wars Jedi: Fallen Order ha diverse frecce al proprio arco e siamo più che curiosi di scoprire come il tutto verrà evoluto nel corso delle ore che accompagneranno l’avventura del giovane Padawan, o per meglio dire Jedi, perché Cal un maestro non sembrerebbe averlo. Tutto il suo talento si svilupperà infatti sul campo durante quella che si preannuncia una nuova battaglia all’ultimo respiro tra la il Lato Oscuro e il Lato Chiaro della forza. Che poi, e ne riparleremo prossimamente, sappiamo bene che tra le due c’è un confine talmente sottile che potrebbe essere oltrepassato in qualsiasi momento…