Star Wars 1313: un gioco che non vedremo mai

Nel 1983 i negozi di dischi italiani subirono una piccola invasione di giovani che chiedevano tutti lo stesso disco: Guccini, di Francesco Guccini. Vi starete già chiedendo cosa questa storia c’entri con i videogiochi. C’entra.

Star Wars 1313

Perché quel disco conteneva una traccia molto particolare, intitolata “Argentina“, in cui il cantautore emiliano esprimeva un dolore e una nostalgia dagli strani contorni. Argentina racconta di quel sentimento strano che può turbare l’animo di ognuno di noi quando vediamo posti nuovi o semplicemente diversi, luoghi in cui non vivremo mai, luoghi pieni di persone, uomini e donne, che non saranno mai nostri amici, che non ameremo mai e che non ci ameranno mai.

Case in cui non entreremo, vite di altri in cui non immergeremo la nostra. Una lunga sequela di “cosa sarebbe successo se…” che ci lascia esterrefatti davanti alla crudele misericordia del fato. Immaginare vite diverse con esperienze diverse vissute con persone diverse. Condanna triste e sognante allo stesso tempo.

Star Wars 1313

“Quando ti entra quella nostalgia che prende a volte per il non provato”

Questo è lo stesso sentimento che prova un videogiocatore quando apprende la notizia della cancellazione di un titolo che aspettava, che desiderava, per cui avrebbe anche risparmiato del denaro. Star Wars 1313 è quel titolo. Star Wars 1313 è l’Argentina di Guccini. Nato per volere di LucasArts, il progetto avrebbe dovuto creare un GDR in stile BioWare (sviluppatore con cui fra l’altro LucasArts aveva già collaborato) e simile ai vari Dragon Age e Mass Effect, ambientato nell’universo di Star Wars. Fate attenzione, perché qui cominciano i condizionali.

Sarebbe dovuto essere open-world e il protagonista sarebbe dovuto essere un bravo ragazzo che per sopravvivere avrebbe dovuto, per cause di forza maggiore, fare il contrabbandiere nei livelli inferiori di Coruscant, l’enorme pianeta-città sede del Senato Galattico. Il bravo ragazzo si sarebbe presto ritrovato invischiato in qualcosa di losco e per uscirne avrebbe dovuto intraprendere la “carriera” di cacciatore di taglie venendo anche in contatto con una nostra vecchia conoscenza: Boba Fett. Questa grossomodo era la trama preparata per il gioco. L’esplorazione dei bassifondi di Coruscant, la lotta per la sopravvivenza, il mondo lontano dalla politica e dai cavalieri Jedi e dalla loro religione. Sarebbe stato uno spaccato di tutta una faccia di Star Wars che non si è ancora mai vista. La vita quotidiana, la dura vita quotidiana all’interno dell’universo di Guerre Stellari.

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“Chissà com’è fatta l’ Argentina”

Erano usciti, nel lontano 2013, anche dei trailer e dei piccoli gameplay che promettevano talmente bene che anche se fosse uscito soltanto oggi, 2016, Star Wars 1313 non avrebbe avuto nulla da invidiare tecnicamente a nessun competitor. Ma non andò così. Proprio in quel periodo LucasArts vendette a Disney e il progetto venne prima discusso, poi riconfermato e infine accantonato. Per sempre. Chissà come sarebbe stato Star Wars 1313. Chissà quante ore di gioco immersive nella galassia lontana lontana ci avrebbe regalato e chissà quante suggestioni e piccole rivelazione avrebbe avuto dentro di sé. Per Disney i progetti importanti erano altri.

Una nuova trilogia cinematografica e l’abolizione dell’universo espanso, ovvero tutte quelle storie di contorno avvenute infinitamente prima e dopo gli eventi narrati dai sei film. Come era stato dichiarato, Star Wars 1313 avrebbe introdotto armi mai viste, ci avrebbe obbligati a prenderci cura della nostra nave cercando pezzi di ricambio e allo stesso tempo ci avrebbe costretti a guadagnare soldi per ottenere tutto questo. Il colpevole di tutto questo è Disney? Sì, ma non solo. Per comprare deve esserci chi vende e Lucas ha venduto, ritagliandosi una piccola fetta di “counseling” che per fortuna potrebbe salvarci da altri disastri. Eppure noi questo gioco non lo vedremo mai. Certo, magari non interessa a nessuno ma io proprio questo titolo, solo questo, nient’altro che questo titolo lo avrei voluto vedere finito.

Star Wars 1313

“L’Argentina è solo l’espressione di un’equazione senza risultato”

Codici, script, modelli. Tutto resterà in chissà quale cassetto e in chissà quale hard-disk per l’eternità. O forse meno. Magari è stato già cancellato e le sole notizie che si possono recuperare sul titolo si trovano su internet. Eppure signori, esattamente un anno fa qualcuno ha aperto quel cassetto e si è meravigliato della stupenda creatura che si è trovato davanti. No, non vedremo Star Wars 1313, però tutto il materiale che lo componeva verrà usato per un altro titolo in sviluppo che uscirà chissà quando. Quel giorno ammireremo l’immensità e la bellezza del nuovo titolo. O meglio, forse lo farete voi.

Io, in ogni pixel, vedrò l’Argentina.

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