Spec Ops-The Line: “La guerra non è né buona né bella – questo è ciò che deve trasparire”

Lo shooter di squadra Spec Ops, sviluppato in Germania e con base a Dubai promette di essere uno dei giochi su cui puntare quest’anno. Riportiamo un’intervista dove il produttore 2K Denby Grace, ironicamente un ex-tester del titolo originale per PS1 Spec Ops parla di come l’ultimo shooter della società reggerà il confronto con Black Ops 2 nel corso dell’anno.


Spec Ops è basato su Heart of Darkness. Cosa è venuto prima, la storia o il gameplay?
 
L’elemento di sparatutto in prima persona è venuto prima. Penso che 2K abbia voluto spostarsi nello spazio dello shooter militare e sapevamo che avremmo trovato un buon partner in Yager. Volevamo una narrazione importante – è proprio quello che fa 2K.Quello che ci ha portato a Cuore di Tenebra è la storia di come la guerra possa influenzare un uomo. La guerra non è bella, la guerra non è buona e getta le persone in un tritacarne e le sputa fuori. Questo tipo di vicenda umana è qualcosa che ci interessa veramente.
 

I videogiochi sono un mezzo appropriato per raccontare questo tipo  di storia?
 
Penso che sia un luogo dove nessuno ha fatto ancora abbastanza bene, tranne forse che nel caso di Far Cry 2. Hanno fatto un buon lavoro, ma penso che raccontare una storia con un mezzo interattivo sia una sfida molto particolare. Penso che sia in sé l’aspirazione per tutti noi – per fare davvero qualcosa di originale. Questo è ciò che tutti i creatori di videogiochi vogliono fare, giusto?
 

Allora perché The Line è sparito per così tanto tempo?
 
Quando l’abbiamo annunciato, è stato come: “giusto, questo è il gioco che stiamo facendo.” Poi le cose si sono cristallizzate e ci siamo detti: ‘giusto, come diavolo lo facciamo questo gioco?” No, scherzo. La storia è stato scritta e riscritta più volte per farla al meglio. I controlli di gioco sono stati rivisti, non so, cinquanta volte. Vogliamo solo che le cose siano al meglio. Abbiamo mancato il Gamescom dello scorso anno, perché voi ragazzi lo avreste probabilmente definito una cavolata, se ci fossimo presentati con un altro hands-off demo, e avrei detto: “hey guardate che il gioco sta arrivando ragazzi, onestamente. Sopportate con noi”. Sapevamo che il prossimo passo che avremmo voluto compiere era quello di darvi un hands-on in tempo.
 
 
Quanto è stato importante trovare la musica giusta?
 
Di grande importanza. Abbiamo avuto un approccio diverso – non abbiamo realizzato una colonna sonora orchestrale, abbiamo fatto una colonna sonora rock. C’è un bel po’ di musica sotto licenza che stiamo cercando di ottenere, perché abbiamo questo personaggio Radio Man che lancia melodie nel mondo. E’ molto ispirato da Apocalypse Now, siamo davvero ispirati dalla colonna sonora di quel film. E’ interpretato da Jake Busey.
 

Pensate di essere gli unici a raccontare una storia di guerra in un gioco e a farlo nel migliore dei modi?
 
Non so se possiamo dire di farlo bene, ma l’unica cosa che penso è che crediamo davvero che lo stiamo facendo in modo diverso. La cosa migliore per tutti noi è la creazione di un’emozionante storia umana in un genere che è praticamente privo di cose del genere in questo momento. Parlare per esperienza personale questo è quello che cerco nei giochi ed è qualcosa in cui crediamo veramente in 2K. Si tratta di creare esperienze per cui tra due, tre, quattro anni da adesso la gente dirà: “ti ricordi quel passaggio in quel gioco? Era un vero casino”. Ho lavorato su The Darkness, e la gente ancora mi viene a dire: “il momento con la fidanzata di Jackie sul divano” e “il momento in cui lei muore”.
 
 
State cercando di colpire la gente con momenti forti di questo tipo?
 
Sì, ma io non voglio convincere la gente o attirarli emotivamente – si tratta ancora di un progetto di intrattenimento, ovviamente. Ma alla fine ci proponiamo di far vivere alle persone un’esperienza. Penso che le persone che giocano con i nostri giochi stiano maturando e che ricerchino qualcosa in più del numero di armi o oggetti a cui sparare. Le persone sono alla ricerca di esperienze allo stesso modo di quando entrano in un cinema e per due ore viaggiano con la mente. Credo che i videogiochi siano un mezzo che possono farlo come i libri e i film allo stesso. Sono solo circa cinque anni che le persone stanno facendo questo molto bene ed è davvero emozionante. Siamo circa nel 1920 come lo era per il settore della cinematografia, il che è fantastico perché significa che abbiamo 90 anni prima che Michael Bay faccia più film.
 

Fonte: www.cvg.com

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche