Le relazioni tra personaggi e il loro impatto nei videogiochi
Che impatto hanno le relazioni nei videogiochi? Come influenzano il corso di un racconto o le dinamiche di un gameplay? Scopriamolo insieme.
Che impatto hanno le relazioni tra personaggi nei videogiochi? Oggi, le storie che ci vengono propinate su console e PC risultano più complesse nelle tematiche, nei linguaggi e nel modo in cui i personaggi si rapportano con i propri simili e con il giocatore, che rappresenta una sorta di divinità decisionale.
Interi generi, numerose saghe, diversi videogiochi hanno fondato la loro esperienza sull’interazione tra due o più personaggi, costruendo su di essa una storia o delle vere e proprie dinamiche di gameplay. Spesso questo fattore puramente umano può determinare il corso di un’avventura, o semplicemente rappresentare un vantaggio per l’utente.
Ma nella maggior parte dei casi, le relazioni nei videogiochi possono influenzare più chi gioca che l’avventura stessa. Il loro impatto pone le basi per un effetto farfalla dal potenziale spaventoso, che sfruttato bene può regalare delle esperienze davvero indimenticabili.
Yennefer o Triss?
Yennefer o Triss? Sostanzialmente chi inizia per la prima volta The Witcher 3 non fa altro che domandarsi chi tra le due gentil donzelle dovrà giacere con Geralt nella loro partita, una scelta in cui prevale il cuore dell’utente, ignaro tuttavia delle conseguenze derivanti da essa.
Dopotutto, scegliere tra le due fanciulle può influenzare centinaia di ore di gioco senza accorgercene, celando dietro a tale quesito un significato più radicato, che si traduce in “come vuoi vivere la tua esperienza?“. In questo campo, Bioware ha gettato le basi per una vera e propria rivoluzione.
Lo studio di Dragon Age e Mass Effect più di una decade fa stravolgeva il nostro modo di interpretare le interazioni e le relazioni nei videogiochi. Non si trattava solamente di diventare un lupo solitario o un dongiovanni, bensì di decidere come costruire le proprie alleanze e che tipo di storia costruire attorno al proprio alter ego.
Ovviamente non voglio identificare le relazioni solamente in termini sentimentali: questo perché nei videogiochi si è arrivati a scegliere con chi allearsi o con chi sviluppare un’amicizia, scelte che possono condizionare persino il finale di un’avventura.
Sulle relazioni inoltre sono state costruite tante esperienze di successo, che non solo affrontano i rapporti tra le persone come tematica, ma attorno ad essa ruotano anche il gameplay e la sua progressione. Anche il nostro modo di interpretare un rapporto spesso può condizionare la partita.
Oggi si percepisce maggiormente l’influenza che i rapporti umani hanno nei videogiochi, poiché si è giunti ad un’apertura mentale che permette di affrontare tale discorso con maggiore consapevolezza. Gli sviluppatori soprattutto stanno valorizzando il potenziale comunicativo di queste dinamiche, confezionando delle esperienze sempre più grandi.
Le questioni di cuore
Conosciute come “romance”, i rapporti sentimentali tra personaggi non sempre costituiscono la base di un’esperienza, e si identificano come elementi accessori al gameplay. Ma col passare del tempo, i legami che l’alter ego virtuale costruisce con gli altri personaggi hanno raggiunto un’importanza tale da andare a condizionare parti importanti del viaggio, finale compreso.
Per citare un esempio, a seconda della romance sviluppata in Cyberpunk 2077 è possibile non solo scegliere chi invaderà con noi l’Arasaka Tower, ma anche il finale che segnerà la storia di V. Questi percorsi spesso vengono interpretati come un atto di fede da parte dell’utente, che nel corso della sua avventura deciderà con chi sviluppare un rapporto.
Tuttavia, spesso e volentieri queste dinamiche vengono sfruttate per accedere a dei vantaggi esclusivi. Infatti come vedremo più avanti, la costruzione di alcuni legami avviene in base ai benefici che chi gioca può trarre da essi, come dei particolari bonus, equipaggiamenti unici e molto altro ancora.
In videogiochi come Catherine o Haven, i rapporti sentimentali e le interazioni sono il fulcro nevralgico di storia e gameplay. Nel capolavoro di Atlus, per esempio, la tematica dell’amore e ogni sua sfaccettatura dettano delle interazioni che possono direzionare chi gioca verso più fronti, che si riassumono nelle route di Catherine, Katherine e Qatherine (solo nell’edizione Full Body).
In Haven invece, la relazione tra i due protagonisti non solo è l’elemento trainante del racconto, ma detta quelle che sono delle dinamiche di gioco estremamente focalizzate sul rapporto amoroso. Tutto viene racchiuso nelle numerose interazioni che Kay e Yu possono avere in ogni momento, dalle linee di dialogo stuzzicanti ad autentiche azioni fisiche che coinvolgono i due.
Inoltre nell’ultimo gioco confezionato da The Game Bakers l’esperienza viene costruita in maniera tale che è il giocatore stesso a vivere il rapporto dei due fuggiaschi, e può decidere di farlo in solitaria o con la propria dolce metà in cooperativa locale, creando così un maggiore coinvolgimento emotivo.
Relazioni e benefici
La costruzione di una relazione tra il nostro alter ego e un personaggio va a interessare soprattutto la progressione, che a sua volta si sviluppa in una serie di benefici. Nella serie Persona questo fattore si evolve nelle affinità sociali, che nel quinto capitolo della saga JRPG di Atlus si evolve al punto da interessare persino il sistema di combattimento.
In Persona, (leggi il nostro provato di Persona 3 Reload) infatti, approfondendo il legame con gli altri membri del cast non porta solamente ad un’evoluzione di quest’ultimi (e delle loro Personae), ma permette di sbloccare delle abilità uniche da sfruttare in battaglia o nell’esplorazione, dando così un apporto significativo allo sviluppo del protagonista.
Questa dinamica si può trovare anche in titoli come Blue Reflection: Second Light, dove i legami approfonditi con le altre protagoniste del JRPG di Gust permette di potenziarne le statistiche e le abilità, migliorando di conseguenza le loro prestazioni in battaglia. Un simile approccio lo troviamo anche nella trilogia di Atelier Ryza seppur in forma minore.
Un caso particolare che vorrei menzionare è Loop8: Summer of Gods. Nel nuovo gioco di Marvelous le relazioni che l’utente intraprenderà non solo dettano delle interessanti diramazioni del racconto, ma rappresentano il fulcro nevralgico dello sviluppo del protagonista e dei suoi amici.
Infatti le statistiche e la loro evoluzione vengono affidate esclusivamente alla costruzione di una relazione e all’affiatamento che il giocatore avrà con gli altri membri del cast. In particolar modo, le scelte compiute dal giocatore si baseranno perlopiù sui benefici che potrà trarre da un singolo personaggio, ottenendo così dei vantaggi per la sua avventura.
Le relazioni possono dare un grande contributo nella progressione di un videogioco, poiché trovano diverse applicazioni in esso. Che si tratti di sbloccare determinate abilità, di dare maggior senso a una build o semplicemente di ottenere equipaggiamenti unici, attraverso i rapporti tra personaggi si possono costruire dei benefit utili all’avventura.
Le relazioni tra i personaggi sono parte del racconto
Le relazioni spesso sono parte integrante dello sviluppo di un racconto e dei suoi personaggi, che vanno a creare quelle che oggi sono le storie più apprezzate dal pubblico. Questo fattore si unisce in gran parte dei casi alla tematica del viaggio, con due perfetti sconosciuti che perseguono lo stesso obiettivo fino ad instaurare lungo l’avventura un forte legame.
Qui entra a gamba tesa The Last of Us: nel viaggio di Joel ed Ellie abbiamo visto come i due lentamente diventano quasi inseparabili, andando a instaurare un rapporto padre-figlia che nutrirà la parte umana del racconto. Un legame talmente forte da scrivere non solo il finale dell’opera di Naughty Dog, ma persino quello che sarà il plot del suo sequel.
Nella serie God of War i nuovi legami instaurati da Kratos portano a uno stravolgimento del personaggio. Se nella saga greca il generale spartano poteva essere considerato come una bestia accecata dalla vendetta, nella sua avventura norrena invece ritroviamo un esatto opposto, e questo è merito soprattutto dei nuovi rapporti da lui instaurati.
Perché gran parte del cambiamento del burbero protagonista (come si scoprirà in maniera più approfondita in Ragnarok) passa dalla costruzione della relazione e confronto con Faye e, come vedremo nei due giochi, anche nel legame padre-figlio con Atreus, filo conduttore del viaggio nelle terre nordiche.
In Final Fantasy e Dragon Quest la nascita di nuove amicizie accompagna il protagonista nel suo epico viaggio, costruendo su di essi frangenti del racconto che andranno ad approfondire quel rapporto. Questa è una formula che viene spesso utilizzata nei videogiochi giapponesi, spingendo chi gioca ad empatizzare con i personaggi.
La serie Persona riprende questi canoni e li sfrutta come traino per sviluppare il proprio racconto, utilizzando le vicende personali del cast principale come tasselli di un puzzle corale. A tutto ciò si aggiunge un sottobosco di storie che vanno ad ampliare il rapporto, costruendo così una serie di momenti condivisi tra il protagonista e i suoi amici.
Le relazioni nei videogiochi trovano applicazioni sempre più frequenti nei racconti col tentativo di dare a queste esperienze un fattore umano sempre più preponderante, in maniera tale che chi gioca possa sentirsi in qualche modo coinvolto.
Instaurando dei legami così forti, si crea quello spettro del pericolo che emerge quando la loro sicurezza viene messa in discussione, e, quando vengono spezzati per il volere della storia, sopraggiunge il trauma.
Il coinvolgimento delle relazioni
Nei videogiochi capita di affezionarsi ad un protagonista o persino all’intero cast. Questo perché nel corso dell’avventura veniamo coinvolti nel turbinio d’emozioni che l’alter ego virtuale prova durante il suo viaggio e quando lo fa lascia un segno piuttosto evidente. Dopotutto, con Final Fantasy VII una generazione di giocatori è rimasta traumatizzata dalla morte di Aerith.
Questo perché il modo con cui un personaggio si relaziona con i suoi compagni e nelle relazioni definisce gran parte della sua caratterizzazione. La morte di Aerith non è solamente un evento importante del racconto, ma è l’addio a quelle interazioni che Cloud e compagni avevano nei suoi confronti, e di come chi gioca viveva quel legame che si stava saldando. Per questo, subito dopo, insieme a Cloud si vive il lutto.
Quando si vive un legame così forte in un videogioco è inevitabile temere per la sua sicurezza, ed è così che aleggia quello spettro che ne minaccia l’esistenza, perché nelle storie imprevedibili nessuno è al sicuro.
Tuttavia, molte esperienze ci permettono di vivere alcuni di questi legami serenamente, lasciandoci coinvolgere nelle vicissitudini che vivono i protagonisti. Il magnetismo delle loro relazioni deriva dalla sospensione d’incredulità, creando ad hoc eventi che possono interfacciarsi con la nostra quotidianità.
Soprattutto quando si tratta di costruire una romance con un altro personaggio, decidiamo cosa è meglio fare secondo il nostro giudizio. Andando oltre quelli che possono essere i benefici scaturiti da alcune scelte, grazie alle relazioni e le relative interazioni possiamo vivere un’esperienza di gioco più intima.
Quando però si vivono questi fattori in maniera completamente esterna, con l’impossibilità di scegliere quelle che sono le risposte più appropriate, viviamo il rapporto tra i personaggi osservando ciò che accade su schermo, e il coinvolgimento lascia spazio ai sentimenti che si provano per loro.
E seppur si vivono tali rapporti da spettatori, ciò che ci lasciano sono il ricordo di un viaggio che si è finalmente concluso, facendoci pervadere da una nota di malinconia. Personalmente, ci sono state tante relazioni che hanno avuto un impatto sulla mia esperienza in un videogioco.
Guardando indietro infatti, non posso di certo dimenticare come è nata e si è sviluppata l’amicizia tra i Ladri Fantasma in Persona 5, le cui vicende hanno lasciato un segno sulla mia avventura, e il veder concretizzarsi delle loro rivalse ha fatto sì che si creasse un legame tra me e il gruppo di protagonisti.
Un legame che rimane sicuramente indelebile nella mia memoria è quello che coinvolge il trio Aqua, Terra e Ventus nella serie Kingdom Hearts. Separati dalla forza naturale degli eventi che li riguardano, la loro riunione è a mio avviso uno degli eventi più preziosi della saga di Square Enix, che mostra come la loro amicizia possa superare il tempo e lo spazio.
Quali sono state le relazioni che più avete adorato nei videogiochi? E che impatto hanno avuto sulla vostra esperienza? Fatecelo sapere con un vostro commento, e non dimenticatevi assolutamente di iscrivervi al nostro canale YouTube.