PS5 Pro tra luci e ombre
Il 10 settembre Sony ha svelato e messo di fronte ai giocatori la sua mid-gen, tuttavia il prezzo di lancio di PlayStation 5 Pro ha fatto storcere il naso a molti. C'è però dell'altro.
L’ottava generazione di console, pur mantenendo la prassi di rendere le macchine più “snelle”, ha visto l’introduzione di una novità assoluta con quelle che poi sono state definite mid-gen console, ovvero PlayStation 4 Pro e Xbox One X. Sony ha voluto ribadire questa linea anche per la nona generazione di console con la sua PS5 Pro.
Intendiamoci, nella scorsa generazione PS4 Pro venne lanciata sul mercato appena 3 anni dopo l’uscita di PS4 per rispondere all’esigenza di avere un hardware adeguato per sfruttare al meglio le feature dei nuovi pannelli televisivi in 4K, oltre a tracciare un nuovo segmento dedicato a chi cercava maggiore potenza senza rinunciare alle performance.
Nel 2024 le cose sono leggermente cambiate. Oggi non c’è una palese esigenza di adeguamento hardware, a meno che non si voglia considerare l’AI-upscaling come qualcosa di indispensabile. Piuttosto troviamo Sony che attua un piano aziendale predefinito, volto a realizzare una console base a cui far seguire una versione slim e una “pro”.
La strategia la conoscevamo da tempo ma questa mid-gen passa dal voler essere un qualcosa pensato per chi desidera un pacchetto premium, in grado di sfruttare le novità della moderna tecnologia audiovisiva, a chi cerca esclusivamente il top di gamma e si annovera tra i videogiocatori che Sony stessa definisce “enthusiast“.
PS5 Pro – Potenza ma con un grande compromesso
Ma chi sono queste persone entusiaste? Sulla carta dovrebbero essere coloro che cercano il meglio dell’innovazione tecnologica, senza compromessi. In questo caso però il target di riferimento sembra più rivolto a chi cerca forse uno status symbol, un elitarismo “no matther what”, pur dovendo compiere delle scelte.
Perché almeno un enorme compromesso, per gli affezionati delle console PlayStation, con PlayStation 5 Pro ci sarà. La sua impostazione di base all digital, con una memoria espansa a 2TB, sembra fin da subito tracciare il sentiero di ciò che ci aspetterà nella prossima generazione, ovvero un abbandono lento e inesorabile dei supporti fisici.
Proprio la scelta di non fare una versione con lettore ottico incluso (si può acquistare quello della slim per 119 euro), esclude una filosofia del “pacchetto completo” e andrà a discapito di un segmento di utenza, tra cui includo me stesso, che sfrutta la console anche per la riproduzione di film, oltre a possedere titoli fisici.
Quindi a prescindere dal prezzo della console, questa utenza trova decisamente insensata la scelta di proporre una PS5 Pro senza lettore dischi e senza base verticale inclusa — su quest’ultima, è molto strano che Sony rappresenti la Pro sempre in verticale, nonostante si tratti di un accessorio acquistabile a parte (altri 29 euro).
L’altro enorme compromesso è quello di dare ragione e sposare pienamente la strategia di mercato di Sony che sembra mettere di fronte l’utenza al fatto che da oggi in poi giocare su console con il top di gamma non sarà sempre alla portata di tutti.
PS5 Pro – Prezzo e caratteristiche
Ecco perché il prezzo di 799 euro ha fatto storcere il naso a molti, in considerazione dell’ipotetica spesa ulteriore per base verticale e lettore disco che porterebbe il totale a 950 euro per avere un prodotto “premium”. Ma a prescindere da ciò, il prezzo è molto – forse troppo – elevato per gli standard a cui siamo stati abituati.
Parlo dell’idea che ci siamo fatti di avere un prodotto a un prezzo competitivo al lancio con un successivo e progressivo ribasso, man mano che i costi di produzione vengono assorbiti dalle vendite. La crisi dei semiconduttori ha cambiato questa impostazione e, al contrario, ha portato ad aumenti di prezzo e basi di partenza più alte rispetto al passato.
Dunque questa è la probabile visione futura di Sony, e che getterà le basi per le prossime generazioni di console domestiche, in un mercato che la vede quasi senza competitor, dopo i numerosi passi falsi di Microsoft e in considerazione di una Nintendo che da tempo corre una gara diversa in ambito hardware e di esperienza videoludica.
Parlando di componentistica, in attesa di leggere le specifiche tecniche precise, con PS5 Pro abbiamo delle interessanti migliorie hardware guidate dal PlayStation Spectral Super Resolution (PSSR), un sistema di upscaling basato su intelligenza artificiale con apprendimento automatico, in grado di aumentare dettagli e nitidezza delle immagini su schermo.
Su GPU e Ray tracing c’è poco da dire, e francamente siamo di fronte a un classico upgrade mid-gen, con numeri pronti a lasciare a bocca aperta: si parla del 67% di unità computazionali in più di PS5 sul fronte grafico e una memoria più veloce del 28% in grado di renderizzare più velocemente del 45%.
In soldoni, potremmo considerare l’unica novità rilevante, nonché pezzo di pregio di PlayStation 5 Pro, il sistema PSSR che, inserendosi prepotentemente come competitor delle controparti PC (ovvero DLSS di Nvidia e FSR di AMD), andrà a ridurre sempre più le peculiarità che finora hanno differenziato console e computer.
PS5 Pro vs PS4 Pro – Un’accoglienza differente
Da quel lontano settembre 2016 in cui venne annunciata PlayStation 4 Pro sono cambiate tante cose, a partire dai volti che rappresentano PlayStation (fatta esclusione per Mark Cerny, lead architect di PS5, sul cui invecchiamento non andrò a esprimermi) fino ad arrivare alle modalità di presentazione dell’hardware.
Dopo i 9 minuti di presentazione di PS5 Pro sono quindi andato a riguardarmi lo show che annunciava PS4 Pro. Al di là della maggiore durata, non c’è tanta differenza concettuale: le comparison con i giochi first party già noti e con quelli di terze parti accompagnate dai dettagli tecnici che esaltano il nuovo hardware.
C’è un però, e riguarda la ciliegina sulla torta di una presentazione ben riuscita e che non abbiamo potuto vedere per PS5 Pro: un nuovo gioco che seguirà il lancio della nuova macchina. In quel caso si trattava del gameplay di una nuova IP già nota, quell’Horizon: Zero Dawn sviluppato da Guerrilla Games, tanto caro ai possessori di PS4.
Sony e le strategie per il futuro
Lungi da me considerare il parco titoli di PS5 povero ma, al contrario di quanto avvenne con PS4 in cui si era assistito a un crescendo di release di altissimo livello nel corso degli anni, in questa generazione Sony sembra sia finita all’interno di una risacca, il cui frangente si dissolve velocemente al contatto con la costa.
Le onde di Sony sono numerose, all’interno del vasto oceano di proposte videoludiche che, mensilmente, settimanalmente e giornalmente, martellano i fruitori del medium, ma sono ben poche quelle che si fanno notare giungendo fino a impattare in maniera strepitosa una volta giunge a riva.
Ben vengano quindi i bellissimi esempi come quello di Astro Bot, in grado di valorizzare gli studi first party, ma è lecito avere a stretto giro novità di rilievo sul futuro del catalogo videoludico di PlayStation, soprattutto a ridosso del rilascio di una rivisitazione hardware importante, in primis a livello economico, come PS5 Pro.
PlayStation 5 Pro venderà a partire dal 7 Novembre? Sicuramente sì, poiché una parte della fanbase di Sony persiste nel dare piena fiducia alle strategie del colosso nipponico, e soprattutto perché esiste ancora una buona fetta di videogiocatori che non si è ancora distaccata da PS4, in attesa del top di gamma mid-gen marchiato PS5.
Chiudo questo articolo con una domanda: quanto ancora Sony potrà spremere la sua fanbase prima di cadere rovinosamente? Probabilmente non c’è una risposta, ma è certo che i prossimi mesi saranno cruciali per capire qual è il futuro di questa generazione perché, va bene la novità sull’hardware, ma alla lunga non si potrà andare avanti con titoli riproposti o fantomatici gaas che giungeranno prossimamente, in un mercato saturo e imprevedibile come questo.