PS5 compie tre anni! Cosa ci riserva il futuro?
PS5 spegne oggi ben tre candeline. Ripercorriamo insieme la storia della console dei record e proviamo ad immaginare il suo futuro.
Sembra ieri il giorno in cui Sony annunciò al mondo intero la messa in produzione della sua console di nuova generazione, PS5, con le sue linee curve, la sua forma futuristica e il passaggio del suo colore principale dal nero al bianco.
In realtà però la “nuova” Playstation spegne oggi già ben tre candeline. Era infatti il 19 Novembre 2020 quando in Europa PS5 veniva finalmente resa disponibile per l’acquisto sul mercato (anche se in questo caso “disponibile” è davvero un parolone, come vedremo più avanti).
PS5 | Un ciclo di vita partito a rallentatore
Come ogni nuova console Sony anche l’uscita di PS5 è stata accompagnata da un carico di aspettative estremamente alto, innalzato in questo caso ancor di più dal fatto che rappresentava il diretto successore di PS4, una delle migliori console mai prodotte e la cui libreria di titoli può facilmente essere considerata una delle punte di diamante della scorsa generazione e che difficilmente riuscirà ad essere superata.
PS5 non è uscita però in un periodo facile e ha dovuto affrontare quello che è stato probabilmente il lancio più difficile mai avvenuto per una piattaforma da gioco, con la pandemia mondiale di Covid-19 prima e la crisi, altrettanto mondiale, di semiconduttori in seguito, che ne hanno rallentato la produzione.
Solo nel corso del 2023 la console di Sony è diventata veramente acquistabile da tutti ed è finalmente apparsa anche sugli scaffali dei negozi dopo due anni in cui la domanda superava di gran lunga l’offerta e la console poteva essere acquistata solo tramite meccanismi di prenotazione online presso i rivenditori selezionati.
Ad oggi la sfida sembra comunque essere stata vinta da Sony, che nonostante le avversità a cui ha dovuto far fronte è riuscita a fare del lancio di PS5 uno dei migliori della sua intera storia e, a distanza di ben tre anni dalla sua prima release, continua a macinare numeri molto alti e vede PS5 entrare nelle case di sempre più famiglie.
Ovviamente il ciclo di vita di PS5 è solo all’inizio e durerà probabilmente ancora a lungo, complice anche il suo avvio pesantemente rallentato dai problemi sopracitati, come testimonia ad esempio il recente annuncio della versione “slim” (occhio a chiamarla così perché di slim in realtà non si tratta) che sarà disponibile sugli scaffali dei negozi entro la fine dell’anno.
Se consideriamo inoltre il ciclo di vita avuto da PS4 ci accorgiamo che probabilmente non siamo neanche a metà dell’opera per quanto riguarda quello della nuova ammiraglia di casa Sony, e non possiamo quindi non rimanere impressionati dagli incredibili traguardi che PS5 è riuscita già a raggiungere in questo breve lasso di tempo.
Giochi di estrema qualità
Non possiamo quindi che iniziare con i motivi che hanno spinto PS5 al successo parlando della sua libreria perché, come sempre accade all’uscita di una nuova console, a decretare il successo o il fallimento di una piattaforma da gioco è in larga parte la quantità e soprattutto la qualità che viene dedicata al suo software, e quindi al suo parco titoli.
La libreria di PS5 da questo punto di vista risulta impressionante già in questo momento, anche se in alcuni casi, soprattutto a ridosso dell’uscita, alcuni titoli hanno per forza di cose dovuto andare incontro a dei compromessi, che approfondiremo meglio a breve.
Se al lancio infatti PS5 ha beneficiato di opere first party del calibro di Marvel’s Spider-Man: Miles Morales, Sackboy: A Big Adventure, Astro’s Playroom, e il remake di Demon’s Souls, anche il 2021 è stato un anno piuttosto ricco, con la pubblicazione di titoli acclamati dalla critica come Returnal e Ratchet and Clank: Rift Apart.
Il 2022 è stato poi l’anno della consacrazione per PS5, che ha visto la pubblicazione di titoli first party di altissimo spessore come Horizon Forbidden West, Gran Turismo 7 e God of War Ragnarok, con il 2023 che si è “accontentato” di pubblicare l’ottimo Marvel’s Spider-Man 2 per quanto riguarda le produzioni interne.
Ovviamente oltre alle esclusive first party il successo di PS5 è stato decretato dall’uscita di giochi third party di eccellenza come Elden Ring, Baldur’s Gate 3, Resident Evil 4 Remake, Street Fighter 6, Final Fantasy XVI e Alan Wake 2, solo per citare alcuni nomi di una lista davvero corposa piena di grandi titoli di ogni genere.
Su questo fronte PS5 ha potuto beneficiare di un’annata veramente incredibile per l’intero medium, che in questo 2023 ha visto la pubblicazione di alcuni dei titoli di maggior rilievo degli ultimi lustri che hanno ricevuto elogi e consensi praticamente unanimi da stampa e pubblico, e che potrebbe rendere quest’anno uno dei migliori di sempre nella storia del settore.
Il rovescio della medaglia
Lo abbiamo accennato in apertura di questo editoriale, ma come spesso accade durante il lancio di nuovi prodotti non è sempre tutto oro quel che luccica, e in questo caso specifico la parola di riferimento su cui ci andremo a concentrare nel corso delle prossime righe è cross-gen.
Questi tre anni infatti sono stati sì costellati da produzioni di altissimo spessore e titoli di grandissimo valore sia a livello commerciale che ludico, ma è importante sottolineare come la maggior parte di questi titoli sia uscita come un prodotto cross-gen.
Questo ovviamente non è un problema di per se ed è sicuramente apprezzabile la volontà di Sony di permettere al maggior numero di utenti possibile di fruire dei più recenti titoli disponibili sul mercato, ma allo stesso tempo significa anche che la potenza e le caratteristiche uniche della nuova console non sono ancora state sfruttate e valorizzate a dovere.
Ci sono ovviamente esempi fruttuosi di titoli sviluppati specificatamente per l’attuale generazione di console (usciti soprattutto durante l’anno in corso) come Final Fantasy XVI e Marvel’s Spider-Man 2, e questo significa che abbiamo solo scalfito la superficie e che nel corso dei prossimi anni potremo giocare a titoli che sfrutteranno pienamente la potenza messa a disposizione dalla console.
Chiariamoci, questo per me non rappresenta un vero problema e credo che bene o male sia così anche per la maggior parte dei giocatori, che non valutano la qualità dei titoli giocati sulla loro PS5 in funzione del fatto che questi siano disponibili anche su PS4.
Ovviamente però la speranza è che i titoli cross-gen diminuiscano nel tempo e che i nuovi giochi vengano sviluppati esclusivamente per PS5, come peraltro già dimostrato da alcune delle ultime uscite come Alan’s Wake 2 o Cyberpunk 2077: Phantom Liberty.
A prescindere quindi dalla natura dei titoli usciti negli ultimi tre anni, è facile affermare come l’inizio del ciclo di vita di PS5 sia stato uno dei più forti di sempre e conti già ad oggi una libreria di indiscussa qualità che è destinata col tempo solo ad aumentare innalzando ancor di più il valore dell’offerta messa in campo dall’ammiraglia di Playstation.
Una monetizzazione aggressiva
Quello che forse veramente non ha funzionato a dovere per PS5, e che tuttora non funziona, è la politica di monetizzazione proposta da Sony (che preciso non essere assolutamente sola in questa campagna di rincari) che ha visto per esempio il prezzo dei titoli al lancio arrivare ad 80 euro, che per fare un velocissimo paragone era il prezzo di un edizione da collezione solo qualche anno fa.
Lungi da me il voler entrare in quel campo minato che rappresenta il discorso sui costi di produzione sempre più altri per produrre i videogiochi moderni, argomento interessantissimo ma che non è oggetto di questo editoriale e per cui vi invito quindi ad attendere un articolo dedicato.
Vero è però che Sony, Microsoft, Activision, Square Enix e molti altri attori dell’industria hanno fatto fronte comune in questo caso alzando il prezzo base dei loro titoli e che per molti utenti questa nuova “normalità” non sia comunque facile da accettare, nonostante le parole degli addetti ai lavori che spiegano come questo prezzo sia comunque ancora troppo basso per far fronte ai costi di sviluppo degli AAA.
Tornando in casa Playstation, il prezzo dei giochi non rappresenta l’unica decisione economica presa da Sony che ha fatto discutere in questi mesi, e molto recentemente ad esempio ci sono stati rincari anche piuttosto alti sia per quanto riguarda il prezzo delle console che per i servizi in abbonamento Playstation Plus.
Se infatti già al lancio nel 2020 il prezzo d’ingresso nell’ecosistema PS5 non era proprio alla portata di tutti (seppur ampiamente giustificato dall’hardware) nel corso del 2022 Sony ha deciso di alzarlo ulteriormente nella maggior parte dei paesi (come Europa, UK, USA, Giappone, Canada) e ancor più recentemente i rialzi hanno coinvolto anche l’abbonamento annuale a qualunque livello di Playstation Plus.
L’abbonamento da 12 mesi di tipo Essential ha visto infatti il prezzo aumentare di 20 euro, l’Extra di 35 euro e il Premium di ben 40 euro, scatenando non poche polemiche relative al vero valore del servizio offerto da Sony ai suoi utenti.
Il grande impegno negli accessori
Argomento sempre troppo sottovalutato (anche dal sottoscritto) è l’importanza e l’impegno riposti da Sony nella produzione di accessori, soprattutto per quanto riguarda PS5. Dall’incredibile Dualsense al recentissimo Access Controller o al set di cuffie da gaming Pulse 3D fino alle diverse cover intercambiabili utili a personalizzare a piacimento la scocca della propria console.
Sony in questi anni ha rilasciato moltissimi accessori per la sua console di punta volti a migliorare ed arricchire l’esperienza degli utenti durante le loro sessioni di gioco. Parliamo infatti di accessori che hanno molteplici obiettivi, dal garantire l’accessibilità più ampia possibile alle esperienze proposte su PS5 al poter personalizzare i controlli e le azioni di gioco come mai prima d’ora.
Certo, non tutti gli accessori sono stati accolti nello stesso modo con alcuni di essi, come il Dualsense Edge, che subiscono anche il peso di un prezzo non indifferente, mentre altri, come l’imminente Playstation Portal, che devono ancora dimostrare di essere dispositivi effettivamente validi che ne giustifichino l’acquisto.
C’è poi la questione PSVR2, di cui è impossibile non parlare, anche se in effetti non è che ci sia poi molto da dire sull’argomento, sintomo lampante che qualcosa nella comunicazione e la gestione dei titoli dedicati all’ottimo visore prodotto da Sony non sia andata come sperato inizialmente.
A livello hardware infatti non si può che elogiare l’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri, che hanno migliorato sensibilmente e sotto ogni aspetto l’intero impianto del suo diretto predecessore, ma che, sfortunatamente, come si può facilmente evincere dall’indifferenza generale in merito al prodotto, non è stato sufficiente a decretarne il successo.
Sicuramente il prezzo esorbitante (vi ricordo che costa più della console) non ha aiutato, ma ancora più grave è lo scarso supporto ricevuto dalla periferica fin dal suo debutto sul mercato, con pochi titoli di spessore insufficienti a giustificarne l’acquisto.
Come già discusso in precedenza infatti una piattaforma deve gran parte del suo successo ai contenuti che propone, quindi alla sua libreria, e quella di PSVR2 è tutt’altro che memorabile, con nessuna vera grossa uscita se non l’iniziale Horizon Call of the Mountain, che non ha però convinto al punto da spingere gli utenti PS5 ad acquistare il nuovo visore Playstation.
Speriamo ovviamente che nei mesi a venire si registri una netta inversione di marcia e che i nuovi titoli (accompagnati magari anche da un taglio di prezzo) possano spingere in alto le vendite di PSVR2 e che la compagnia giapponese metta in campo un piano per supportarlo a lungo, anche se al momento il suo destino sembra destinato ad essere molto simile a quello subito da PS Vita.
Di seguito potete trovare la lista completa di tutti gli accessori disponibili per PS5.
Un futuro roseo
In conclusione, abbiamo evidenziato come ci siano sicuramente diverse aree in cui Sony e Playstation possono migliorare, come ad esempio nella comunicazione con i suoi utenti, che risulta spesso confusa e frammentata.
Al netto di questi inciampi però, come peraltro già ampiamente discusso, la libreria di titoli di cui dispone PS5 è di qualità veramente eccelsa e permette quindi agli utenti di chiudere un occhio verso altre tipologie di problemi minori che ritengono meno importanti.
PS5 sotto questo punto di vista è davvero in una botte di ferro, essendo riuscita già in questi primi tre anni di vita a disporre di un parco titoli di altissimo spessore, superando probabilmente per qualità anche quello della leggendaria PS4 nei suoi primi anni di vita. Personalmente sono più che fiducioso circa il futuro di PS5 e non vedo davvero l’ora di scoprire cosa ci aspetta nei prossimi anni.