Playstation Vita – Cosa c’è da sapere
In quel di Los Angeles, da anni sede ufficiale della fiera tecnologica per eccellenza, è stato possibile dare un volto alla nuova PSVita, l’erede della PSP e ultimo gioiello Sony a giungere sul mercato di qui a pochi mesi. Data? Un vago "Vacanze 2011".
Sony prova a stravolgere, tenta di aggiungere laddove siano state lamentate mancanze al suo ormai vetusto primo device handheld, e lo fa proponendo tutta una serie di peculiarità che caratterizzano quella che sembra essere una degna rivale del nuovo 3DS; novità che andremo presto a snocciolare, onde placare l’ammorbante curiosità venutasi a creare sin dal primo annuncio di Vita.
Questione di pratica
Cominciamo dall’analizzare, prima di tutto, il nuovo design della console in questione: Vita presenta una mappatura dei tasti leggermente differente da quella proposta su PSP, in gran parte dovuta alla variazione delle dimensioni dello schermo OLED (dai 4.3 pollici di PSP a ben 5 pollici) che, occupando maggiore spazio, ha comportato un aumento anche nelle dimensioni vere e proprie dell’hardware. Ma non temete, Vita non sarà un mattone, anzi: malgrado la forma risulti più larga, si può parlare di uno snellimento per quanto concerne lo spessore; speriamo che il nuovo design adottato non renda difficoltoso il trasporto della nuova console.
Tra i titoli di maggior rilievo sinora presentati, ecco Uncharted: Golden Abyss
Ritorna invece la più che mai classica disposizione a rombo dei tasti frontali (Cerchio, Triangolo & Co.), accompagnata dalle classiche frecce direzionali e dalla riproposizione dei due grilletti dorsali, anch’essi trasparenti, in maniera analoga a quanto visto su PSP. I tasti Start e Select vengono posti alla destra dello schermo di gioco, mentre il tasto PS è collocato alla sinistra di quest’ultimo: probabilmente verrà adoperato per cambiare determinate impostazioni in-game (andando a modificare ad esempio la sensibilità del touch screen, di cui parleremo a breve) o la luminosità. I tasti per la regolazione del volume vengono ubicati nello strato superiore della facciata principale, affiancandosi al dispositivo di accensione della console, non più in formato slide, ma sensibile al tocco dell’utente.
Per la gioia di tutti quelli che lamentavano frequenti crampi e giramenti di testa mentre giocavano con le loro PSP, vengono alterati gli stick analogici, in linea con il nuovo design della console e dei relativi tasti. Presentano ora una superficie inferiore rispetto al passato, ma ricalcheranno fedelmente il modello ammirato da più di una decade nei Dualshock, essendo sollevati di circa un centimetro dallo chassis e permettendo dunque una miglior presa sugli stessi. Tornando ai due controlli analogici, Sony risolve i problemi peculiari che l’unico stick della PSP aveva generato.
Elegante nel suo curvilineo design, è supponibile che Vita risulti altresì discretamente comoda da maneggiare, grazie soprattutto ai rivestimenti leggermente più spessi presenti ai bordi (che dovrebbero permettere una presa più salda anche con una sola mano), oltre che a stupire con ulteriori innovazioni tecniche: parliamo ovviamente del touch screen posto sul retro della console, che risulta presente, inoltre, anche sul fronte: l’aiuto reciproco di entrambi i lati sensibili porterà sicuramente a risultati interessanti e a nuove intriganti possibilità per i game designer che si metteranno all’opera sulla neonata di casa Sony.
Convertire, grazie
Concludiamo la nostra panoramica sulla PSVita parlando di una questione che starà sicuramente a cuore agli utenti schiavi della moda del Day-One: la nuova piccola di casa Sony verrà immessa sul mercato in due differenti versioni. La prima proporrà un prezzo in diretta concorrenza con Nintendo 3DS e vanterà un pacchetto-funzionalità base (come il Wi-Fi), per un valore di 249$ che, come per magia, diventeranno 249€ per il mercato europeo, mentre la seconda versione sarà dotata di connessione 3G e verrà venduta a circa 299$ (e anche qui, 299€).
Dubbiosa la scelta della compagnia giapponese di affidarsi alla compagnia di distribuzione ben nota per la poco professionalità AT&T (di cui già l’ex-cliente Apple si è lamentata) per quanto concerne il territorio americano, lasciando ancora un velo d’oscurità sui piani per la distribuzione nel Vecchio Continente.
La Prova del Nove
Playstation Vita rappresenta senza alcun dubbio una scommessa per Sony, in modo analogo a quella che fu la scommessa di PS3: la congiunzione di molte tecnologie all’interno di un solo dispositivo (multi touch-screen, sensori di movimento, connessione wi-fi) potrebbe rivelarsi una scelta vincente nel caso in cui queste potessero effettivamente vantare una qualità superiore alla concorrenza. Resta da sperare che le nuove tecnologie nulla vadano a togliere all’ autonomia off-standby, e che il nuovo design non si riveli scomodo nelle sessioni di gioco più longeve. Dopotutto, a novembre mancano ancora diversi mesi, e Sony ha tutto il tempo per correggere la mira e sistemare quei piccoli difettucci che potrebbero minarne il successo.