Nokia E7 – Hands On

Figlio del Communicator

Era il 1996 quando la Nokia lanciò il primo Communicator sul mercato della telefonia mobile: si trattava di un lancio in uno stagno sterile, soprattutto in Italia, dove il cellulare aveva appena iniziato a spopolare. Da allora sono passati 15 anni e l’evoluzione non solo della serie Communicator, ma anche dell’idea di vedere il cellulare come fruitore di lavoro fuori casa o fuori dall’ufficio ha preso il sopravvento. La Nokia, col tempo, è diventato il primo distributore al mondo di cellulari e la sua serie, evolutasi poi nella fortunata serie E, ha saputo offrire al mercato business numerosi modelli di cellulari tra cui giostrarsi e poter scegliere a seconda delle necessità. Il modello che oggi andiamo ad analizzare è il Nokia E7, un prodotto che nasce dalla fusione di quella che è stata l’arké dei modelli 9xxx e quella che è la comunicazione di oggi.

Una cometa nera

L’impatto estetico che si ha col telefono a prima vista è sicuramente dei migliori: il Nokia E7 non è né un compatto come può essere il Xpress Music né uno snello e sottile 7900. Dinanzi ai nostri occhi abbiamo uno schermo appena circondato da una bordatura d’acciaio, così sottile che permette ai 4 pollici di estendersi in maniera ottima, quasi a volerne dimostrare di più. L’unico pulsante presente sul fronte è quello che ci riporta alla home, che può essere benissimo soppiantato da quelli disponibili a schermo: la funzionalità più utile di quest’ultimo è, però, come accadeva nei modelli precedenti, legata al suo illuminarsi ad intermittenza per avvisare la presenza di chiamate senza risposta o di eventuali messaggi ancora non letti, oltre che alla ovvia attività. Sul lato superiore del telefono, poi, troveremo un ingresso HDMI, l’ovvio tasto di accensione, un connettore jack 3.5 e l’attacco per la ricarica in mini usb. Sui lati del telefono, sulla sinistra, troveremo il consueto tasto di blocco/sblocco, che, particolarità eccelsa, se tenuto abbassato per qualche secondo farà entrare il telefono in modalità torcia: richiamando quindi le funzionalità che furono della serie 1xxx, sul retro del telefono, vicino alla fotocamera, si accenderà una luminosissima torcia, che si spegnerà solo alla pressione continuata sul tasto di blocco/sblocco. A destra troveremo l’ingresso per la scheda SIM, estraibile con molta facilità, in barba alle recenti astruse invenzioni della Nokia che richiedevano anche la rimozione della batteria – qui inamovibile come nell’iPhone – la levetta del volume e il tasto fotocamera.

L’arte figurativa

La fotocamera, che si trova ovviamente sul retro del telefono, rappresenta uno dei punti dolenti del prodotto: per quanto si offrano 8 megapixel, l’obiettivo non è dotato di autofocus, andando a rovinare sovente le nostre fotografie, che risulteranno sfocate in molti dettagli; è presente però un doppio flash led. Diversa è invece la questione dei video – creati in MPEG4 a 25fps – di risoluzione ottima e degni di essere sia filmati che riprodotti sullo schermo del nostro Nokia, un AMOLED di tutto rispetto, creato con Gorilla Glass anti graffio e con risoluzione a 640×480, che si pone sulla parte slittante del telefono: infatti, sotto lo schermo è posizionata la tastiera QWERTY, da far scivolare con non poche difficoltà. È questo il secondo punto dolente del telefono: per usufruire della tastiera bisognerà effettuare una pressione non indifferente sul lato dello schermo per sentire il fatidico "tac": la difficoltà non è tanto nel dover premere, ma nel timore di vedersi il telefono sfuggire dalla presa, con tanti saluti all’intero apparecchio. Una volta però aperta la caverna delle meraviglie ci attende un tesoro di grande rispetto: la pressione sui tasti è comoda e morbida per i nostri polpastrelli e i tasti sono rigorosamente ad isola, per permettere una pressione precisa di ogni lettera. La stessa impugnatura, che ricorderà ad ogni videogiocatore il tenere in mano un controller, è forse tra le più comode a disposizione sul mercato permettendo la scrittura con i pollici in maniera più che comoda e mai stancante.

Tecnicamente traballante

L’OS che ci si presenta dinanzi è il Symbian 3, che non permette all’E7 di eccellere, soprattutto nello scrolling, in sede di browser, ma anche di pagine iniziali con i widget personalizzati e personalizzabili: il movimento è meccanico e manca fluidità. Numerose sono anche le incertezze dal punto di vista delle email e della navigazione, che per quanto si appoggi su un’ottima ricezione – HSDPA a 10 Mbps – tentenna sovente: gli allegati per la posta elettronica, inoltre, non possono superare i 4MB, dimostrando così una pochezza contenutistica importante. Lavoreremo comunque con un touch capacitivo e un processore ARM 11 con potenza a 680MHz e con 256MB di Ram. Per il resto le funzionalità legate a Office sono tutte di buona fattura e il poter usufruire del Search nella homepage del telefono è sicuramente una feature interessante: si potranno effettuare ricerche in tutta la memoria del telefono alla ricerca della chiave richiesta.

In sintesi l’E7 è un buon telefono: esso mostra tutta l’esperienza e l’attenzione che Nokia ha saputo raggiungere negli anni, ma è anche, d’altra parte, un prodotto che va ancora alla ricerca, a caro prezzo, di una sua identità autonoma e definitiva, che forse potrebbe ricevere solo da un nuovo e più unitario sistema operativo. Inoltre il prezzo risulta essere proibitivo in molti aspetti e un ribasso sicuramente potrebbe venire incontro a molti consumatori. Il prezzo di listino è di 629 euro.
 

Valutazione finale
Design 9,0
Hardware 7,0
Fotocamera 8,0
Qualità/Prezzo 6,0
Voto globale 7,5

 

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