Nintendo Switch, cosa ne pensiamo?

Ne è passato di tempo da quando iniziarono i primi rumor sulla fantomatica Nintendo NX. Con questo nome in codice abbiamo passato molti mesi a sognare quale poteva essere l’aspetto della nuova console Nintendo, di cui non si sapeva veramente nulla. Nemmeno se fosse domestica o portatile. Poi iniziarono a girare per la rete le prime immagini di eventuali brevetti trafugati a Nintendo, tra i quali un misterioso controller ovale che era interamente uno schermo. Non in pochi hanno pensato a un successore di Wii U, ma nessuno sapeva cosa aspettarsi di preciso.

E alfine venne quel magico giorno, il 20 ottobre 2016, quando un trailer pubblicato da Nintendo svelò al mondo l’identità di questa console ibrida che ha illuminato gli occhi di tutti gli appassionati. Questo video mostrava una console portatile, Nintendo Switch, che poteva allo stesso tempo essere inserita in un dock a casa per essere giocata sulla tv. Il 13 gennaio 2017, poi Nintendo presenziò a un live streaming in Tokyo dove diede tutti i dettagli sulla console e sui giochi di lancio, annunciando il 3 marzo come data d’uscita e € 329 come prezzo per noi europei. Vedendo i $ 300 in America ci chiediamo tuttora come mai il nostro prezzo sia di molto più alto, ma è ora di parlare della nuova macchina che ci accompagnerà per diversi anni a venire.

Nintendo Switch


Nintendo Switch: l’interno della confezione e le sue componenti

La console principale è composta principalmente da 3 parti: la console stessa (a forma di tablet touch screen), lo Switch Dock (che permette alla console di essere giocata sulla tv con un aumento di risoluzione), e i Joy-Con (due controller che possono essere attaccati alla console, oppure a un grip che lo renda un controller unico, o ancora separatamente per essere usati in multiplayer nei giochi più semplici).

All’interno della confezione troviamo quindi queste componenti sopra descritte, il manuale di istruzioni, un cavo HDMI, un cavo di alimentazione, il Grip, e due laccetti con tanto di tasti L e R per utilizzare separatamente i due Joy-Con.

Potete vedere il nostro unboxing qui di seguito:


Lato hardware

Sin dalla presentazione di Nintendo Switch sono state all’ordine del giorno domande di natura tecnica, che finalmente possiamo svelare senza grossi problemi. La console principale, cioè il tablet, pesa poco meno di 300 g e monta uno schermo LCD da 6.2 pollici, la stessa grandezza dello schermo del Wii U Gamepad. Questo è un touch screen multitouch capacitivo, e supporta una risoluzione di 720p. Le porte presenti nella console sono una porta USB-C per la ricarica, un jack audio da 3,5 mm per le cuffie, uno slot per le cartucce di gioco, e infine uno slot per le microSD, così da aumentare la scarsissima memoria presente in maniera nativa dentro Nintendo Switch che ammonta ad appena 32 GB. Sul retro della console è presente uno stand allargabile per tenere in piedi il tablet durante le sessioni esterne (così da poggiarla su un tavolo o da qualche parte senza doverla necessariamente tenere in mano come console portatile).

Il Dock è ciò che permette alla console di essere giocata sulle TV di casa. Il tablet può essere infatti inserito all’interno del Dock (al quale sono attaccati cavo HDMI e di alimentazione) così da caricarne la batteria e trasmettere audio e video alla console aumentandone la risoluzione massima a 1080p. Il Dock è provvisto di due porte USB 2.0 e di una porta USB 3.0, tuttavia ancora non è stato annunciato in via ufficiale a cosa serviranno e quali periferiche saranno supportate da suddette porte.

Passiamo ora ai Joy-Con: ce n’e’ uno sinistro e uno destro (chiamati rispettivamente Joy-Con L e Joy-Con R), che pesano circa 50 g l’uno e possiedono entrambi una levetta analogica, dei pulsanti ABXY, e i tasti L/R. Come già detto possono essere usati come singoli piccoli pad (quindi con una levetta analogica, i tasti ABXY e i tasti L/R) oppure attaccati alla console, attaccati al grip, o addirittura lasciati sciolti per usarli nella loro interezza e aggiungere in questa maniera dei secondi dorsali L/R e i pulsanti direzionali. Ogni Switch supporta fino a 8 Joy-Con, così da permettere un facile multiplayer da festa anche con titoli come Bomberman R o Mario Kart 8 Deluxe. Oltre a questi pulsanti, i due Joy-Con hanno anche i pulsanti – e + (come da tradizione da Wii in poi), mentre il Joy-Con L possiede un sensore NFC per rilevare gli Amiibo e il Joy-Con R è dotato di tasto Share (per screenshot e postare sui social) e un sensore a infrarossi in grado di leggere la distanza dagli oggetti e la loro forma.

Nintendo Switch

Entrambi i controller sono infine dotati di un nuovo sistema chiamato HD Rumble, apparentemente un sistema di vibrazione particolarmente accurato, in grado addirittura di farci sentire delle palline che si muovono all’interno del controller come fossero in un bicchiere. Questa funzione non l’abbiamo ancora testata, ma ne parleremo di sicuro in maniera più approfondita dopo aver testato 1, 2, Switch.

Andando a parlare di un lato prettamente tecnico, la console monta un chip Tegra prodotto da NVidia, tuttavia le specifiche precise non sono trapelate. La batteria al litio ha una potenza di 4310 mAh, e dura tra le 2,5 ore e le 6,5 ore a seconda del gioco attivo in quel momento. Anche i Joy-Con possiedono una loro batteria da 525 mAh che dura circa 20 ore, e può essere ricaricata attaccandoli alla console durante la sua fase di ricarica tramite cavo o tramite Dock.

Il tempo di ricarica della console da 0% a 100% è di circa 3 ore.

Nintendo Switch


Lato software

Non appena faremo partire la console, potremo impostare i vari parametri come la lingua, il nome utente, la connessione a internet ecc. Una volta entrati nel menu troveremo un’interfaccia estremamente minimale, con dei grossi quadrati che corrispondono ai software utilizzabili (e che ci permetteranno di scegliere tra i vari utenti presenti sulla console ogni volta che ne avvieremo uno, così da tenere separati i save file di chi gioca con Switch), e alcune icone in basso che portano alle varie impostazioni della console e all’eShop, al quale purtroppo non abbiamo potuto accedere a causa della necessità di un aggiornamento che sarà disponibile solo al day 1.

Ciò che sappiamo è che da fine 2017 l’online Nintendo diverrà a pagamento mensile, e come fanno già Playstation Plus e Xbox Live Gold, ogni mese ci darà a disposizione alcuni titoli Virtual Console i quali purtroppo rimarranno giocabili solo per quel mese, costringendoci a un acquisto se vorremo mantenerne la licenza. Quando l’online sarà attivo potremo registrare la console al nostro Nintendo Network ID, che registrerà gli acquisti che effettueremo su eShop permettendoci di riscaricarli in seguito se cambieremo macchina.

L’interfaccia di base appare estremamente simile a quella di Android, il che dà un feeling sicuramente familiare, tuttavia i titoli di lancio non sono così entusiasmanti. La punta, The Legend of Zelda: Breath of the Wild, è in realtà il porting di un titolo Wii U (così come accadde con Twilight Princess ai tempi di Gamecube/Wii), mentre gli altri titoli, tra indie accattivanti (come Shovel Knight con la nuova espansione Specter of Torment, Snipperclips o Fast RMX) o titoli maggiori (come Super Bomberman R o 1, 2, Switch) non sono esattamente killer applications.

Nintendo Switch


Il nostro parere

Nintendo Switch ci è sembrata molto interessante, almeno per quanto riguarda la sua natura ibrida e ciò che abbiamo avuto modo di provare fino a questo momento. Non avendo a disposizione l’eShop e potendo giocare solamente a Zelda, per il momento la console ci è sembrata arrancare leggermente nel suo lato tecnico in certi punti del gioco (ma solo in modalità TV), lasciandoci perplessi sul futuro della console, ma anche speranzosi a causa del fatto che si tratta di un mero porting e potrebbe trattarsi di un problema di conversione, risolvibile tramite un aggiornamento.

Quel che è certo è che Nintendo Switch ha tutte le carte in regola per far tornare la grande N alla ribalta, sempre se le terze parti si terranno salde alla sua nave, contrariamente con quanto accadde con Wii U. Se il suo lancio ci fa alquanto storcere il naso a causa del suo prezzo troppo elevato, di titoli di lancio non esattamente all’altezza (a parte Zelda, se vogliamo considerarlo parte della libreria Switch e non di Wii U), e dell’infelice scelta di proporre 1, 2, Switch come titolo separato e non incluso nella confezione, lo stesso non si può dire delle speranze per il futuro del suo parco titoli che son già rosee anche solo per quanto riguarda i giochi Nintendo, grazie a Splatoon 2, Super Mario Odyssey, o Mario Kart 8 Deluxe.

Il binomio console da casa/console portatile funziona alla grande, e ci sono stati dati tutti i metodi per sfruttarlo al meglio. Adesso sta solo alle software house renderlo un nuovo, fantastico passatempo su cui adorare tutti i nostri giochi preferiti da qui a oltre il 2020.

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