Perché Monster Hunter World sarà un titolo da avere
Il titolo di questo editoriale potrebbe apparire banale e allo stesso tempo intenzionato ad attirare gli occhi di chi in questo momento si trova a leggere queste righe. In realtà c’è qualcosa che va ben oltre quel che il titolo in evidenza lascia intendere: il famigerato trailer presentato all’E3 2017 da Sony ha suscitato sicuramente tante reazioni, ma non tutte sono state positive. Anzi, moltissimi fan hanno espresso il loro disappunto sui social sul possibile “snaturamento” della serie Monster Hunter, proprio a causa di quanto visto nei primissimi video mostrati. Il cambiamento non va mai visto necessariamente come qualcosa di negativo, e Stories l’ha dimostrato, sebbene la sua componente online si sia successivamente rivelata più debole rispetto a quella dei Monster Hunter tradizionali. Cionondimeno, Monster Hunter World è un titolo che rimarrà invariato in termini di natura e gamplay rispetto ai predecessori della serie principale, ma sarà rinnovato e reso più accessibile anche al giocatore che non conosce la serie.
A chi avesse anche il minimo timore che questo nuovo titolo in uscita a Gennaio si possa discostare – a livello di gameplay e battle system – dai precedenti titoli della serie, possiamo garantire sonni tranquilli. Molti di noi in redazione hanno avuto modo di immergersi a fondo nella Beta di Monster Hunter World – che è stata disponibile dal 9 al 12 Dicembre 2017 per gli abbonati al PlayStation Plus e possessori di Playstation 4 – e tra questi ci sono molti fan di vecchia data della serie. Ciò che è effettivamente cambiato – in termini di “natura della serie” – in questa avventura nel Nuovo Mondo è relativamente poco. Semmai sono state apportate delle novità volte ad ampliare e “sciogliere” il sistema, senza farlo mai discostare dallo stile unico che la serie ha acquisito nel corso di più di un decennio.
Scendendo più nel dettaglio, una delle prime novità che il fan della serie potrà notare è l’aggiunta di nuove combo e di mosse speciali presenti nel moveset della maggior parte dell’equipaggiamento utilizzabile. Molte di queste si rifanno alle Arti di Caccia presenti in Monster Hunter Generations (chiamato semplicemente X nella versione Giapponese), con la differenza che in World non necessiteremo di una barra da riempire prima di utilizzare l’Arte. Semmai, utilizzare queste mosse speciali richiederà qualcosa in cambio, come un maggior consumo dell’acutezza dell’arma o la necessità di portare a segno una determinata combo prima di innescare l’Arte in questione. Per quanto riguarda il discorso relativo al moveset generale si nota anche una notevole fluidità nei movimenti e negli attacchi (sempre nel limite dell’accettabile: un martello è sempre un martello e le doppie lame saranno sempre doppie lame).
Qualcosa che lascia subito a bocca aperta, specie nei confronti dei fan della vecchia guardia, è la maestosità dei paesaggi e di come questa faccia sentire minuscoli in confronto al mondo di gioco. Rispetto ai titoli precedenti è un passo molto in avanti, specie per quanto riguarda la cura nei dettagli sulla vegetazione e, più in generale, l’ambiente che circonda il cacciatore. Nella Beta era possibile scrutare il Rathalos volare alto nel cielo anche dalla lunga distanza, reso possibile anche dal fatto che le aree della mappa non sono più separate, piuttosto avremo un’unica grande sezione esplorabile priva di tempi di caricamento. Una piccola rivoluzione è stata invece attuata per quanto riguarda l’ecosistema di per sé, reso anche più realistico in questo nuovo capitolo: le interazioni con l’ambiente circostante sono ad esempio nettamente aumentate, in quanto è possibile utilizzare elementi presenti nella mappa per far cadere i mostri in alcune trappole più sofisticate di quelle fabbricate dal cacciatore e nelle quali il mostro impiegherà più tempo per liberarsi.
Complici di questa innovazione sono i Tetoru, delle creature simili ai Felyne che bazzicano per il Nuovo Mondo e riescono a comunicare con il compagno del cacciatore, oltre a insegnargli la lingua dei mostri. Un’altra interazione con l’ambiente prevede l’utilizzo delle liane – in molto simile a come fa Tarzan – da usare anche come trampolino di lancio per gettarsi in groppa ai mostri più grandi e cavalcarli.
Come una vera caccia impone, bisognerà affidarsi alle tracce e ai residui lasciati dai mostri per trovarli, piuttosto che limitarsi a una semplice esplorazione delle zone fino a quando non ci si imbatte nel mostro. Alcuni mostri come il Gran Jagras lasceranno delle impronte nel terreno, mentre altri lasceranno del muco (Anjanath) o dei solchi (Rathalos). Tali indizi permetteranno agli insetti guida di indirizzarci verso uno dei mostri presenti nella mappa. Quest’ultima, ormai unica e vasta, avrà il maggior numero di mostri mai visto in Monster Hunter, permettendo al cacciatore di incrociare anche fino a tre o quattro mostri nella stessa zona.
Cosa accade se due mostri finiscono nella stessa porzione di mappa nello stesso momento? Una delle cose più naturali e realistiche che si possano immaginare: una disputa territoriale tra i due, solitamente – ma non sempre – vinta da quello dominante (nella Beta, il Rathalos vinceva sempre contro l’Anjanath, ma è stato confermato che se il primo è già stanco o ferito per via del combattimento contro il cacciatore può anche perdere contro un mostro più debole). Differentemente dai titoli precedenti, però, le eventuali fughe dei mostri saranno persistenti e il cacciatore dovrà spesso passare all’inseguimento o usare accessori speciali come dei dardi avvelenati o paralizzanti per fermarli.
Finora vi abbiamo parlato di cosa è stato aggiunto in Monster Hunter World e sicuramente qualcos’altro sarà svelato nel gioco completo, in termini di meccaniche. Tuttavia, saranno bastati tre giorni di immersione totale in questa Beta per convincerci di questo titolo? La risposta – l’abbiamo spoilerato nel titolo di questo articolo – è ovviamente positiva. L’unico campanello di allarme era dovuto al rischio di veder un Monster Hunter World in grado di rinunciare alla sua anima in cambio di una maggiore accessibilità indirizzata ad un target più ampio, fatto che fortunatamente non si è verificato.
Ryozo Tsujimoto è riuscito a prendere due piccioni con una fava: ha sicuramente compiuto il suo intento nel far incuriosire anche i neofiti al genere, grazie ad alcuni fattori tra cui il ritorno su Home Consoles, una scenografia di impatto e delle novità in grado di rendere meno ostico il titolo a chi non è abituato a masticare la serie. Allo stesso tempo ha però tenuto fede alle alte aspettative dei fan, che ritroveranno Monster Hunter per com’è sempre stato nel suo gameplay e nella quasi totalità delle sue meccaniche, ma con una veste rinnovata – più fresca – a dovere e con delle piacevoli aggiunte che non altereranno lo stile della serie. Monster Hunter World sarà sicuramente un ottimo inizio per questo 2018 ricco di interessanti titoli in uscita. Sicuramente avrà ancora tanto da mostrare e noi avremo modo di notare qualche sbavatura nel titolo completo che recensiremo, ma la probabilità che questo rivoluzionario titolo della serie faccia la sua ottima figura sin dal giorno dell’uscita è alta e noi della redazione ne siamo più che fiduciosi.
Vi ricordiamo che Monster Hunter World uscirà il 26 Gennaio su Playstation 4, Xbox One e PC, anche se per quest’ultima piattaforma non si ha ancora una data di rilascio ufficiale.