Microsoft: provati i nuovi Surface
Abbiamo partecipato a un evento a Milano durante il qale abbiamo potuto provare con mano i nuovi tablet dell'azienda di Redmond.
A una ventina di giorni dalla presentazione dei nuovi Microsoft Surface, abbiamo potuto partecipare a uno speed date presso la splendida Microsoft House di Milano, mettendo mano su alcuni di questi nuovi dispositivi, per la precisione il Surface Laptop 3 e il Surface Pro 7, con una velocissima occhiata al Surface Pro X.
A prendere il palco sono state Elvira Carzaniga, Surface Business Group Lead, e Lorenza Poletto, Surface category lead cds.
Surface Laptop 3
La presentazione di questa nuova iterazione di Surface Laptop ha meritato un incipit particolare, partendo da un dato apparentemente inequivocabile: il 72% delle persone che utilizzano il Surface Laptop 2 per lavoro desidera continuare a utilizzarlo anche al di fuori dell’ambiente professionale.
Sono anche statistiche come questa a spingere Microsoft a migliorare ad ogni iterazione il brand e Surface Laptop 3 aumenta la marcia su almeno 3 aspetti, diventando a tutti gli effetti il dispositivo più innovato a questo giro di boa. Vediamoli insieme.
Prima di tutto cambiano i processori, ora di 10ª generazione per il 13” e per il 15” commercial, e Ryzen 5 o 7 per il 15” consumer; un altro aspetto incredibilmente interessante è l’integrazione di un SSD rimovibile, anche se è stato specificato che la sua sostituzione non sarà una manovra orchestrabile proprio da chiunque; infine, il terzo cardine del progresso di Surface Laptop è il gettare le basi per un futuro ancora più propenso alla massima accessibilità possibile.
In questo senso è coraggiosa ma sensata l’inclusione di microfoni dalla qualità studio, qui e nel Pro 7, proprio al fine di rendere la tecnologia fruibile da tutti, anche a chi suo malgrado soffre di disabilità, visibili e non. Basti vedere anche solo la funzione Immersive Reader o il comodissimo Text-to-Speech, funzionalità che rientrano appieno nella definizione di meccaniche universali nel loro approccio e utilizzo.
A quadrare il cerchio, una batteria che arriva a 11,5 ore di utilizzo, la possibilità di caricarne fino all’80% in 1 ora con il fast charging, connettori USB-A e USB-C e una nuova colorazione nera molto richiesta dagli utilizzatori e che si è fatta aspettare giusto un po’.
Surface Pro 7
Gli elementi di punta per la 7ª generazione di Surface Pro sono invece l’adattabilità al sistema M365, il display ad alta definizione Pixel Sense da 12,3”, la RAM fino a 16 GB e un SSD fino a 1 TB di memoria.
La batteria di questo Surface è abilitata al fast charging e promette una durata attorno alle 10 ore e mezza; anche Surface Pro 7 monta un processore Intel 10th gen e si presenta con l’ormai dovuta USB-C, oltre alla porta di ricarica proprietaria.
Anche qui abbiamo dei microfoni di alta qualità e, orgoglio del bel paese, una delle colorazioni della tastiera cover è frutto della rinnovata collaborazione con l’azienda italiana Alcantara.
Surface Pro X
È la vera sorpresa di questa generazione: evoluzione del Surface Pro 7 orientata all’ultramobilità, Surface Pro X è figlio di una straordinarietà i cui punti cardine sono i 7,3 mm di spessore, i 772 grammi di peso e un processore co-sviluppato da Microsoft e Qualcomm, capace di sfruttare al meglio il DNA di quest’ultima.
Se si mira alla mobilità ci vuole indipendenza dalle reti, ecco infatti l’integrazione di un alloggiamento SIM per LTE; inutile ricordarvi che la nuova penna slim, dalla forma davvero accattivante, è alloggiata nello spazio tastiera subito sotto lo schermo ed è lì che si ricarica mentre non la si usa.
Fino a 13 ore di batteria, un display da 13” e ben 2 porte USB-C mettono la proverbiale ciliegina su una torta di per sè già tutta piena di ciliegie.
A prescindere dai singoli prodotti, la presentazione, e con essa tutta la presente e futura politica Microsoft, sembra orientarsi verso uno status quo in cui è la tecnologia ad adattarsi all’utente, e non viceversa, come tende a succedere ora. A prova della necessità e della realizzabilità di questa nuova realtà, è stata invitata ad intervenire Boula, una fashion jockey che, entrata decenni fa nel mondo del lavoro con penna e carta, ora ha Surface a darle libertà di eseguire lavori anche to measure e pronti ad essere modificati on the fly a seconda delle richieste del cliente finale.
In un’area separata abbiamo potuto provare uno degli strumenti che lei più utilizza, il Surface Dial, e dobbiamo confessarvi che è davvero, come lo definisce Microsoft, un modo completamente nuovo di interagire e creare: lavorando su un progetto, immagine o disegno che sia, basta un clic sul Dial per passare dalla modalità zoom a una palette di colori completamente regolabile anche in contemporanea alla Surface Pen.
La presentazione si è conclusa con una curiosità così ovvia da averci sorpreso: è la prima volta, nel mondo delle tecnologie moderne, in cui ci sono 5 diverse generazioni contemporaneamente attive nell’utilizzo di dispositivi, e Microsoft vuole trovare, uno step alla volta, una soluzione a tutte le questioni che questa interessante realtà implica.
Di sicuro, se c’è una cosa che possiamo dire di Microsoft è che impara dai propri errori (Surface RT, anyone?), pronta a utilizzare gli insegnamenti per creare ad ogni iterazione quel qualcosa in più che, magari, nemmeno si sapeva di volere.