La psicologia distorta di Silent Hill

A poche ore dal debutto di Silent Hill Ascension, esploriamo la psicologia distorta di Silent Hill.

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Fin da bambino sono sempre stato affascinato dal mondo dell’horror.

Nonostante la mia tenera età, e con tanta paura addosso, ero ipnotizzato dalle storie di fantasmi, mostri famelici e killer spietati. Eppure la mia percezione dell’orrore si fermava a “semplici” mostri come zombie o lupi mannari, vampiri o bigfoot, creature che man mano a mio parere perdono il loro fascino se trattati in maniera scontata o banale.

La psicologia distorta di Silent Hill | Come tutto è iniziato, per me

Avevo 10 anni, era il lontano giugno del 2000 ed il mio migliore amico anche lui affascinato dal mondo horror, mi disse di correre a casa sua in quanto si era procurato un gioco davvero terrificante. Quel giorno fu la svolta che mi fece innamorare ancora di più delle storie dell’orrore, il giorno in cui venni “inghiottito” dal fascino di Silent Hill. Premetto che quando si è bambini si è facilmente impressionabili, e non si è acquisito ancora un senso critico forte da poter decifrare potenti messaggi come quelli mostrati in Silent Hill.

Il problema principale, era il non carpire alcuni aspetti del gioco e che portava la mia mente a spingersi oltre la percezione della realtà per comprendere il significato della psicologia distorta di Silent Hill. Fu questo il primo aspetto di Silent Hill che mi fece innamorare. Silent Hill non è “un gioco sui mostri”, è una realtà quasi evanescente.

Il nucleo delle distorsioni tematiche di Silent Hill

Il nucleo della psicologia di Silent Hill è il concetto di “alterità”. Il gioco trasporta i protagonisti in un mondo parallelo e terrificante, spesso interpretato come una proiezione delle loro paure, colpe e conflitti interiori. Questo mondo alternativo è un riflesso distorto della cittadina, dove le strade e gli edifici si trasformano in labirinti contorti e dove mostri deformi popolano l’ambiente.

Questo spazio simbolico rappresenta la psiche dei protagonisti e li costringe a confrontarsi con i loro spaventosi demoni interiori. Silent Hill è semplicemente un’opera d’arte, che sfida i giocatori a esplorare le profondità della psiche umana attraverso una narrazione complessa e una serie di orrori psicologici. Il punto cruciale su cui dobbiamo soffermarci è proprio la definizione di “orrore psicologico”.

Come scritto nella mia premessa, il mondo dell’horror ha tantissime sfaccettature che vanno dal semplice jumpscare, al suscitare lo stato d’ansia oppure al mistero irrisolto. Tutto ciò viene permeato dalla presenza di mostri sanguinosi, creature paranormali o serial killer con troppi complessi di superiorità o qualche malattia mentale. Silent Hill prende un pò di tutto ciò e lo rende originale.

Ma da cosa sono costituiti gli elementi psicologici in Silent Hill? Quando si tratta o si prende in considerazione un horror psicologico ci sono un insieme di fattori da considerare che creano la struttura e la base del titolo. Le immagini, l’ambiente, i suoni e i simbolismi sono le 4 basi principali per un’analisi di un videogioco come Silent Hill.

L’allegoria dei mostri nella psicologia del gioco

Per quanto riguarda la questione delle immagini e dei simbolismi, qui c’è un insieme di considerazioni da fare. La prima è il significato dei mostri stessi ed il perchè essi esistono,  il perchè tormentano il giocatore e perchè sono così unici. Ogni capitolo di Silent Hill ha i propri mostri, ognuno legato a ciò che circonda la storia in quel momento.

La serie presenta una vasta gamma di creature fisiche e paranormali, ognuna delle quali è una manifestazione dei tormenti interiori dei personaggi principali. Questi mostri simboleggiano le loro colpe, paure e traumi, offrendo un commento psicologico sulla natura dell’orrore interiore. Ad esempio, il famigerato Pyramid Head è spesso interpretato come la rappresentazione delle tendenze violente e maschiliste del protagonista.

Il significato allegorico dei mostri è dato anche dall’ambiente circostante. Il Mannequin di Silent Hill 2, rappresentando le inclinazioni sessuali di James frustrato dalla malattia della moglie, lo si incontra per la prima volta in una stanza buia con un manichino che indossa proprio gli abiti della defunta moglie. Lo stesso nome del mostro, unito al contesto, creano l’allegoria della situazione del protagonista.

Qui ci sarebbe davvero da spendere tante parole, in quanto l’unicità dei mostri presenti nei vari capitoli della serie, le situazioni in cui li si incontrano, le interazioni stesse che ha il protagonista con loro, rendono il tutto unico e speciale. Pertanto se vuoi conoscere il significato di molte delle creature presenti nel gioco, ti rimando al nostro editoriale dedicato.

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Il Mannequin incontrato da James in Silent Hill 2

Traumi, suoni e la psiche dei protagonisti

Un elemento cruciale è la colonna sonora. La musica inquietante e disturbante contribuisce a creare un’atmosfera opprimente, mettendo i giocatori in uno stato di ansia costante. La psicologia della musica in Silent Hill è intrinseca alla creazione di un’esperienza immersiva, facendo leva sull’uso di suoni dissonanti e lenti per evocare emozioni intense. Qui Akira Yamaoka raggiunge picchi di stupefacente bravura.

I protagonisti spesso devono affrontare eventi traumatici del passato o situazioni dolorose che li tormentano. Questi traumi emergono nel mondo di Silent Hill, costringendo i personaggi a fare i conti con le loro esperienze passate e cercare la redenzione o il perdono. Questo approccio psicologico alla narrazione aggiunge profondità ai personaggi e alle loro storie, ma su cosa si basa?

Chi percepisce il richiamo di Silent Hill è qualcuno che lotta con problemi mentali o emozionali, come la depressione, la colpa o la perdita. Questi aspetti influenzano la percezione del mondo di Silent Hill, spingendoli a confrontarsi con i propri demoni. La narrazione complessa rivela gradualmente i retroscena della loro psicologia, gettando luce sui motivi dei loro viaggi nella città maledetta.

Tutto ciò però non è una situazione onirica ma è tutto basato sulla realtà dell’essere umano e da teorie psicologiche reali. Ad esempio, la teoria freudiana della mente inconscia e le sue componenti, come l’Es, l’Io e il Super Io, possono essere interpretate nel contesto del gioco. Gli archetipi junghiani sono anche evidenti nelle rappresentazioni dei mostri e delle figure mitologiche presenti nella serie.

Per essere più esplicativo possibile, gli archetipi di Jung sono schemi comportamentali che si associano ad altrettanti modi di essere, rappresentanti l’inconscio collettivo e reagiscono a tutte le situazioni della vita. Tutto è associabile al livello d’armonia preesistente nella propria coscienza. Pertanto, ciò fa capire quanto la psicologia di Silent Hill è studiata fino in fondo per un preciso significato.

La raffigurazione di Silent Hill agli occhi dei protagonisti

L’oscurità è un elemento chiave nella psicologia del gioco. L’ ambiente buio e nebbioso crea una sensazione di isolamento, in cui i personaggi si sentono costantemente minacciati. Questo senso di isolamento rafforza la sensazione di alienazione e paura che permea il gioco. La paura nell’ambiente di Silent Hill è intrinseca alla psicologia umana, unita alla percezione confusa di un ambiente ostile.

La paura dell’ignoto, della solitudine e dei propri demoni interiori è una parte essenziale dell’esperienza di gioco. Silent Hill sfida i giocatori a esplorare questi aspetti della psiche umana, spingendoli a confrontarsi con le loro paure più profonde. A volte si potrebbe definire come uno “sfondamento” della quarta dimensione, notando quanto questi aspetti siano reali nella vita dell’essere umano.

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Il protagonista James di Silent Hill 2 visivamente provato dai suoi traumi interiori

Conclusioni e consigli per approfondire

In sintesi, la psicologia di Silent Hill è una complessa rappresentazione dei tormenti interiori, dei traumi e delle paure umane. La serie sfrutta elementi come l’alterità, la musica inquietante, l’oscurità, i mostri e la psicologia dei personaggi per creare un’esperienza di gioco unica che sfida a esplorare le profondità della mente umana. Un viaggio imperdibile per gli amanti del genere.

Silent Hill è molto più di un semplice gioco horror; è un’opera d’arte che esplora la psicologia umana in modi avvincenti e inquietanti, lasciando un’impronta duratura nella mente di chi lo gioca. Il team silent, nella creazione dei primi 4 capitoli, ha avuto varie influenze dal mondo del cinema e della letteratura. Pertanto se vuoi approfondire ti lascio qualche consiglio.

La Nebbia di Stephen King. Narra di una città coperta dalla nebbia con mostri che vagano per le sue strade. Come in La Nebbia, anche nel primo capitolo di Silent Hill appare una creatura simile ad uno pteurosauro che rompe la finestra di una tavola calda, ed è presente anche una radio che emette un suono statico e disturbante.

La famosa serie di Twin Peaks dove tra le scene più memorabili appare una sedia a rotelle rovesciata con una sola ruota: la stessa cosa si può notare nel seminterrato dell’ospedale in Silent Hill 3 o di come la Loggia Nera presenta delle analogie con l’Otherworld di Silent Hill.

Il film più iconico è Jacob’s Ladder in Italia conosciuto come Allucinazione Perversa. Il film presenta numerose analogie con Silent Hill come ad esempio le iniziali del nome del protagonista del film, che si chiama Jacob Singer (In Silent Hill 2 il protagonista si chiama James Sunderland) inoltre la sua giacca è molto simile a quella che Jacob indossava nell’esercito.

Altra analogia è quella con Silent Hill 3, come nel gioco anche nel film è presente il binario per Bergen Street nella metropolitana. Il movimento convulso della testa dei mostri, come quello di Valtiel, trae ispirazione da questo film. Inoltre si vede un uomo racchiuso in una cornice ciò appare anche in Silent Hill 2, come i cadaveri nella tana di Pyramid Head nel labirinto.

Giunti alla fine, ti ricordiamo che questa notte, alle 3:00 del mattino precisamente, ci sarà la premiere della prima puntata di Silent Hill: Ascension. I giocatori/spettatori potranno seguire gli episodi su PC (tramite browser su Ascension.com) e su mobile, tramite l’app ufficiale gratuita, e prendere decisioni che influiranno direttamente sullo svolgimento della storia.

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