La dimensione Messianica nei Mmorpg

Oggi vi voglio raccontare di una caratteristica presente ormai da un decennio in quella fetta dell’utenza giocante che può essere definita come "veterana" dei Mmorpg. E’ un bacino di utenza ben definito, conscio della propria esistenza e della propria unità. E’ un’utenza con dei gusti particolari, con un modo di comportarsi ben definito e accomunata da tante altre caratteristiche. Buona parte della redazione Mmorpg di Gamesource.it ci rientra in pieno.

Come fare per capire se ci siete dentro anche voi? Avete mai sentito il prurito alle mani quando non potevate uccidere uno della vostra stessa fazione? Avete sempre desiderato la spada del vostro compagno di gilda ma il gioco non vi ha mai permesso di rubarla? Attendete un gioco per 2 anni per poi dimenticarvene non appena, ad un mese dalla pubblicazione, sono state rivelate tutte le features (che ovviamente comprendono farm infinito, PvE forzato e protezioni contro i pk)? Bene, allora ci siete dentro in pieno.

Questo articolo allora non è per voi. Voi sapete già bene o male tutto quello che andrò a raccontare e a descrivere, perchè è quello che vivete ogni volta che entrate in un forum di Mmorpg, ogni volta che leggete una notizia o ogni volta che loggate in-game. L’articolo è per tutti gli altri, quelli che non capiscono il nostro comportamento, non sanno cosa stiamo aspettando, non sanno perchè diciamo certe cose, per quelli che non ci comprendono o che sono semplicemente curiosi.

Noi siamo un popolo in attesa, in attesa di un nuovo Messia, di un gioco che è già nella nostra testa, nella testa di tutti quanti noi. Per alcuni assomiglia di più ad Ultima, per altri al primo Everquest, per altri a Shadowbane, per altri ancora ad Eve, anche se questi ultimi, han meno da lamentarsi. Il Messia comunque rimane caratterizzato da tratti comuni, che spesso lasciano indifferente il giocatore medio la cui carriera videoludica va da WoW a War passando per AoC. Il Messia è l’incarnazione di tutti questi desideri, di tutte queste forme ma, se c’è un Messia ed un’incarnazione, ci dev’essere per forza anche un Dio. Il nostro Dio è un ideale, l’ideale che si possa creare in un Mmorpg, la simulazione di un universo parallelo, con le sue regole, con le sue logiche, con i suoi ritmi, un mondo dove immergersi per dimenticare la realtà fino al momento di sloggare, un mondo animato dai desideri dei singoli e dalle loro relazioni. Non è un mondo statico, fisso, coi ritmi di un videogioco dove gli sviluppatori han già previsto tutto e han creato qualcosa che sia divertente per più gente possibile. Il Messia sicuramente non può essere un videogioco, o comunque ne sarà ai limiti. Sara’ un videogioco come può esserlo un simulatore di volo come X-Plane o un MuVe come Second Life. Il mezzo fisico attraverso cui questo avviene può assomigliare ad un videogioco, ma sicuramente sono diversi gli obiettivi, le logiche che gli danno vita e soprattutto le esperienze che i vari giocatori (che a questo punto diventerebbe un termine improprio) potrebbero trarne.

Perchè allora, visto che non siamo neanche pochissimi, nessuno ha mai pensato di svilupparlo. E’ un discorso complesso, ma neanche tanto, legato al mercato. Dall’inizio della terza generazione Mmorpg, con WoW a dominare brutalmente il mercato, i rischi che gli sviluppatori si sono voluti prendere son diminuiti sempre di più. Se fino ad un paio di anni prima uscivano perle come EvE, Star Wars Galaxies o Shadowbane, dopo, i grossi investitori han voluto tutti puntare su prodotti più simili a WoW, illudendosi di poterne emulare il successo. Come Internet ci insegna, è raro riuscire ad emulare il successo di un prodotto che ha avuto un boom così improvviso e una posizione di mercato dominante (ad oggi circa il 7-8% del mercato Mmorpg). Purtroppo molta gente non lo sapeva e ora ci ritroviamo con una schiera di cloni più o meno moribondi che di certo non hanno avuto il successo sperato, escludendo forse giusto Lotro, il meno simile a WoW tra tutti quanti.
Capite quindi che, in un’ottica del genere, non è rimasto spazio per accontentare una nicchia. In compenso qualcuno osservava la situazione, il malcontento, l’attesa ma erano i piccoli, di certo non i colossi come EA che ha investito 60 milioni di dollari solo in partenza per generare un gioco inutile come Warhammer che non è manco riuscito ad accontare i nostalgici di Daoc. Con 60 milioni di dollari, ne fai 3 di giochi come quelli che stiamo attendendo. Questi piccoli, sono gente come Aventurine (in realtà al lavoro da molto prima ma che ha probabilmente sospeso i lavori per diversi anni, aspettando un momento propizio per procedere nello sviluppo; inutile dire che hanno scelto il peggiore), Reakktor, StarVault, Icarus Studios (ora Fallen Earth Inc.), Masthead e altri al momento noti solo agli addetti di settore come gli Yota Lab di Craft of Gods o i creatori di DawnTide.

 

Sicuramente è un periodo di attesa decisamente denso visto che le case citate prima, pubblicheranno tutte i propri giochi entro un anno da ora. Una l’ha già fatto con Darkfall: un gioco che, senza promozione, è riuscito ad ottenere un hype e una visibilità mediatica spropositata per quello che poi è stato l’effettivo numero di utenti giocanti. Questo perchè? Ma è ovvio, perchè lo vedevamo come il Messia, l’incarnato di tutto ciò che stavamo aspettando. Io ci credevo talmente tanto che mi son fatto fotografare vestito da prete, con in testa un’aureola e in mano una scatola di Darkfall photoshoppata. Errori di gioventù. Quella foto sarebbe sufficiente a chiudermi le porte di qualsiasi lavoro da qui al 2030 se venisse fuori. Spero sia persa nei meandri di internet. Inutile dire che aspettavamo il Messia ed è arrivato uno sgorbio, ma questa è storia ormai.

Mortal Online e Fallen Earth, due papabili Messia, sembrano quasi fuori gioco, ancora prima di partire, per uno stato di completamento decisamente parziale che potrebbe compromettere per entrambi la godibilità del gioco. Speriamo che crescano nel tempo, diventando qualcosa di valido che si avvicini a ciò che stiamo aspettando. Lo stesso discorso vale per Dawntide, titolo abbastanza ignoto e al momento ancora in Closed Beta.

Io personalmente sto aspettando Earthrise, gioco che fino ad ora non ha steccato nulla nel cantare le sue features. Andando avanti nel tempo vengono rivelati sempre nuovi contenuti e sono come nei miei sogni più torbidi. Aspetto inoltre Craft of Gods, nome particolarmente in tema, che ancora non ha rivelato molto al pubblico occidentale, ma che se avrà un buon sistema di controllo territoriale, potrebbe rivelarsi almeno un buon gioco, o, forse, il Messia. Andrà in beta intorno a Natale, potrebbe essere un segno?

 

 

 

 

 

Ora preghiamo:

 

Mmorpg nostro, che sei nei server,
sia santificato il tuo IGN,
venga il tuo realm,
sia fatta la tua volontà,
come in remoto, così in locale,
Dacci oggi,
Il nostro level quotidiano,
rimetti a noi i nostri loot,
come noi li rimettiamo ai nostri looter,
e non ci indurre al pk,
ma liberaci dal farm, aMMen

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