Intervista a Peter Sikachev di Virtous
La Digital Dragons 2023 mi ha dato modo di provare diversi titoli indie del panorama polacco, ma anche di parlare con Peter Sikachev di Virtous.
Durante il Digital Dragons di qualche mese fa ho avuto l’opportunità di condurre una breve intervista a Peter Sikachev di Virtuos, con il quale abbiamo parlato di porting, VR e dell’aspetto professionale e tecnico dell’industria in generale.
Virtuos è uno studio di sviluppo di videogiochi fondato nel 2004 a Shanghai e nel corso degli anni è diventato un partner chiave per i principali editori di videogiochi tripla A. Con oltre 3.500 dipendenti distribuiti in 21 sedi e 16 studi in Asia, Europa e Nord America, Virtuos vanta un’elevata competenza tecnica nello sviluppo, nel porting, nell’ottimizzazione e nella progettazione di giochi per console, PC e cellulari.
I principali successi di Virtuos includono il porting di giochi come Dark Souls Remastered, Dying Light e Bioshock: The Collection per Nintendo Switch, oltre al lavoro su blockbuster come Horizon Zero Dawn, Assassin’s Creed, Final Fantasy e Battlefield. Grazie alla sua comprovata esperienza sui principali motori grafici, Virtuos è diventata un partner strategico per aiutare gli studi creativi a portare le loro visioni sulle piattaforme next-gen.
Un piccolo riassunto dei titoli più recenti a cui Virtous ha collaborato:
- The Callisto Protocol: Virtuos (PS5 / Xbox)
- Dying Lyght 1 (Switch)
- Nier Automata – The End of Yorha Edition (Switch)
- Gundam Evolution
- CoD: Modern Warfare II
- CoD: Black Ops Cold War
- Need for Speed Unbound
- Horizon Forbidden West
- NBA 2K23
- New World
- Marvel Midnight Suns
- PGA Tour 2K23
Sono anche attivamente impegnati nella creazione di film e serie TV. Negli ultimi 16 anni, hanno avuto l’opportunità unica di collaborare con Industrial Light & Magic (ILM), partecipando alla modellazione in computer grafica di oltre 80 film. I loro contributi artistici hanno impreziosito numerosi film acclamati, come Avengers: Endgame, Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, Star Wars: The Force Awakens, Rogue One: A Star Wars Story e altri.
Guidata dall’amministratore delegato Gilles Langourieux, Virtuos ha registrato una forte espansione globale negli ultimi anni, con numerose acquisizioni di studios in Europa e Nord America. La cultura aziendale si concentra su valori quali il divertimento, la fiducia e la collaborazione per creare un ambiente di lavoro positivo e stimolante. Con la sua esperienza e la sua passione per i videogiochi, Virtuos mira a consolidare la sua posizione di partner di riferimento per i progetti AAA più ambiziosi.
Oltre alle competenze tecniche in materia di porting, ottimizzazione e ingegnerizzazione, Virtuos offre un’ampia gamma di servizi che coprono l’intero ciclo di sviluppo dei videogiochi: dalla produzione di asset, al co-sviluppo, allo sviluppo completo del titolo. Ha collaborato a oltre 1.500 giochi per conto di importanti editori.
Con la rapida espansione globale degli ultimi anni, Virtuos può contare su team multiculturali e multidisciplinari, grazie anche a programmi di formazione e scambio tra studi. L’azienda punta molto sul reclutamento e sulla crescita dei talenti.
Circa il 40% dei 3.500 dipendenti di Virtuos sono donne, il che sottolinea l’enfasi posta dall’amministratore delegato Gilles Langourieux sui temi della diversità e dell’inclusione.
Fin dall’inizio Virtuos ha offerto la possibilità agli sviluppatori di videogiochi di tutto il mondo di contribuire ai franchise di cui sono fan. A meno che non si trovino vicino ai rispettivi studi, è complesso trasferirsi ogni due anni.
Il team globale di Virtu può lavorare su progetti da tutto il mondo, abbinando la passione dei propri talenti alle opportunità di avere un impatto sui giochi a cui tengono, senza la necessità di spostarsi continuamente. Operando in 21 sedi in tutto il mondo, la scala globale di Virtuos consente alle persone un maggior grado di varietà e di esplorazione del lavoro nel corso della loro carriera in Virtuos. Questo assicura anche che il trasferimento sia un vantaggio, fornito dal programma di mobilità interna di Virtuos, e non una necessità.
Veniamo all’intervista a Peter Sikachev di Virtous
D: Può parlarci un po’ di lei, del suo ruolo in Virtuos e dei tipi di progetti su cui lo studio lavora di solito?
R: Sono un rendering lead con 12 anni di esperienza nello sviluppo di videogiochi (People Can Fly, CD Projekt Red, Eidos – Cyberpunk, Red Dead Redemption 2, Mankind Divided). Abbiamo appena aperto un nuovo studio a Varsavia: Virtuos Labs Warsaw, dedicato allo sviluppo delle migliori tecnologie di ottimizzazione e rendering grafico.
Abbiamo l’obiettivo di crescere come studio di ingegneria. Ci concentriamo su titoli tripla A, sviluppando nuove funzionalità per grandi progetti, come l’aggiunta di impronte sulla neve in una mappa innevata o il miglioramento delle dinamiche di illuminazione.
D: È difficile trovare ingegneri di rendering. Secondo lei, quali sono i requisiti necessari per questo ruolo e come si può colmare il divario tra la formazione accademica e i requisiti lavorativi?
R: È vero, è molto difficile. Bisogna avere delle competenze trasversali. Siamo in concorrenza con aziende più grandi. Assumere persone inadeguate è costoso, perché tutto dipende dal codice. Ho visto che c’è un divario tra le conoscenze generali apprese a scuola e ciò che serve sul lavoro.
Non si tratta di sapere di più, ma di conoscere bene le basi. Una sinergia tra scuole e aziende potrebbe essere utile, con stage part-time, corsi mirati, per colmare questo divario. Da parte nostra, abbiamo fatto della formazione una priorità assoluta. Ogni membro del team è affiancato da un supervisore gerarchico esperto nel suo campo e da un team leader che lo guida verso l’obiettivo comune.
Tutti hanno accesso online alla Virtuos Academy: un servizio dedicato alla formazione continua che condivide continuamente le conoscenze e le esperienze accumulate da oltre 3.700 Virtuosi in tutto il mondo.
A proposito, se volete entrare a far parte del nostro team, abbiamo molte posizioni aperte su virtuosgames.com
D: Virtuos lavora a grandi progetti come l’adattamento per console di Dying Light e Callisto Protocol. Come vi approcciate a questi grandi titoli e quali sono le sfide principali?
R: La domanda iniziale che rivolgiamo ai nostri partner è spesso: “C’è qualcosa che vorresti fosse stato realizzato nella versione originale?”. Una volta raccolto il loro feedback e individuati i miglioramenti necessari, ci dedichiamo con passione e impegno a trasformarli in realtà.
Per quanto mi riguarda, come ingegnere, la sfida tecnica principale è conoscere il motore grafico interno. Mandiamo gli ingegneri in formazione, è fondamentale capire la pipeline. Ogni motore è diverso, alcuni sono più facili, ma dipende anche dal tipo di lavoro (programmazione, arte, ecc.). All’inizio c’è sempre un periodo di apprendimento.
[Parlando di Red Dead Redemption, che ne pensi dell’annuncio di un port su Switch? Fatti sentire nei commenti!]