il mmorpg della vita – Starting Zone

E’ da poco iniziato un nuovo anno, un 2011 che ad uscite si prospetta interessante e ricco di novità. Diversi titoli promettenti si affacceranno durante il corso di questi dodici mesi che ci separano da un altro anno, molti di essi considerati potenziali concorrenti del colosso di casa Blizzard (non di certo una novità, dato che ogni anno si presenta almeno un presunto wow-killer, che puntualmente fallisce nel suo intento di spodestare il re dei theme park). Ma veniamo al vero argomento da trattare in questo articolo: la vita. I mmorpg cosa sono in realtà? E a cosa devono assomigliare maggiormente? La risposta a questo quesito non può essere che una: i mmorpg devono essere rapportati alla vita e devono cercare di dare molte delle possibilità e libertà che la vita stessa offre a chi la vive.

Prima di iniziare, ricordo che questo articolo è una satira e vuole soffermare i lettori a riflettere, in particolar modo coloro che passano la maggior parte della loro esperienza videoludica all’interno dei mmorpg.

Il mmorpg della vita; Capitolo 1: Starting Zone

Ebbene, se dovessero mai scrivere una recensione sulla vita, probabilmente i redattori in questione inizierebbero col parlare della creazione del proprio personaggio. Quest’ultima è da considerarsi nulla, non tanto perché non ci siano possibilità di caratterizzazione anatomica dello stesso, ma perché il motore di gioco prevede che queste caratteristiche siano generate automaticamente ed in parte casualmente senza il nostro intervento. Una scelta che può sembrare piuttosto atipica, ma che permette di costruire personaggi sempre diversi e variegati. Anche il nome non spetta a noi deciderlo: una delle trovate geniali di questo mondo di gioco prevedono che il nominativo venga scelto da una ristretta cerchia di giocatori che appartengono alla terra (così si chiama il mondo) da prima del nostro arrivo e, tra l’altro, questi giocatori possono essere considerati i nostri tutor, coloro che hanno la facoltà di “trainare” le nostre skill di base. Ed a proposito di skill: “La vita” è un mmorpg sandbox, il sistema di crescita delle skill è libero e non saremo chiamati a dover scegliere nessuna classe, infatti, saremo liberi di crescere il nostro personaggio come più ci piace, senza restrizione alcuna.

Proseguendo questa panoramica sul mmorpg della vita, possiamo affermare che, seppur risulti piuttosto ostico sin dalle prime fasi, il titolo può rivelarsi molto longevo e divertente, basti pensare che la parte principale, rappresentata dalla nostra abitazione, ovvero la starting zone, che prevede degli allontanamenti inizialmente solo occasionali, richiederà dai tredici ai diciotto anni per essere portata a termine con successo, imparando durante la nostra permanenza tutte le skill di base di cui avremo bisogno per dare il via alla vera avventura.


            "Il nostro staffato Boriky nel tentativo di recuperare una manciata di HP"

Parliamo ora di queste skill: come si ottengono? Un’altra peculiarità de “il mmorpg della vita”, è la libertà offerta per quanto riguarda la crescita del nostro personaggio. Inizialmente le skill elementari, ci verranno insegnate dai tutors, abilità come: parlare, camminare, fare i propri bisogni su una tavola di ceramica sono infatti la base per sopravvivere. In contemporanea dovremo però frequentare alcuni skill master, ovvero una tipologia di giocatori (alcuni però sospettano possano essere NPC) settorizzati sulle più svariate abilità, le quali avendole portate a 100 possono condividerle in parte con i neofiti. Da questi player impareremo quindi skill come Matematica, Italiano, Geografia ecc… Insomma, tutti elementi importanti per fornire una solida base per il futuro del nostro pg. Da segnalare anche che queste abilità accrescono il valore delle nostre stats, praticare saltuariamente “educazione fisica” permette di alzare strength e dexterity.

Veniamo ora ai consigli per giocare al meglio questa prima frazione di gioco:

Skillare solo ciò che è necessario: Evitiamo di fare troppa confusione apprendendo skill inutili, ruttare a comando non è necessario per progredire.

Cooperare e condividere: In questa prima fase è bene rapportarsi con gli altri nuovi utenti e darsi man forte l’un con l’altro, utilizzate inoltre l’apposito comando/trade ogni qualvolta sia necessario scambiare oggetti come giocattoli e dolcetti. Tutto questo plasmerà il vostro pg fin da subito accrescendo di qualche punto il fattore “Fama”.

Non lootare caramelle dagli sconosciuti: Abbiamo detto che il trade è importante, ma cerchiamo di fidarci solamente dei giocatori che conosciamo o che come noi sono ancora agli inizi, accettando un oggetto droppato da uno sconosciuto si corre il rischio di incorrere in una poison o un debuff.

Catturare i primi pet: Questa è si un’opportunità importante, un animale da tamare e da rendere proprio compagno di avventure può rendere l’esperienza meno monotona

Per il momento, mi limito a questi pochi punti, e termino l’articolo dandovi una breve anteprima di ciò che tratteremo nel capitolo successivo di quest’analisi.

La prossima parte, esaminerà la fase avanzata delle skill basiche e l’adattamento del nostro pg nel mondo di gioco, vedremo inoltre come quest’ultimo potrà creare o entrare a far parte di gilde ed avremo modo di comprendere in cosa consistono i buff.

 Alla prossima!

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