I momenti di E3 che non dimenticheremo mai
La storia di un evento che ha segnato le nostre vite di videogiocatori, nei suoi momenti più celebri.
E3 2010: La conferenza assurda di Konami
Tra personaggi demenziali, errori nella proiezione, costumi, sguardi che non ci dimenticheremo mai, traduzioni dal giapponese al limite del sopportabile, performance canore e danzanti senza paragoni, il tutto condito da un umorismo nipponico di difficile comprensione, la conferenza E3 2010 di Konami è entrata di diritto nella leggenda.
Non sapremo mai se Konami abbia fatto tutto questo di proposito, per mascherare un anno di annunci davvero dimenticabili (un declino che si iniziava ad avvertire e che ci ha portato nella situazione di oggi) o se davvero credessero che portare dei wrestler sullo schermo e vestirsi in quella maniera, facendo quelle battute da gelare il sangue, fosse la maniera migliore di presentarsi davanti al mondo all’Electronic Entertainment Expo. Altri tempi.
E3 2011: Mr. Caffeine a Ubisoft
Non vi preoccupate, torneremo presto a parlare di momenti davvero indimenticabili, ma non possiamo non soffermarci sulle tendenze autodistruttive delle conferenze di inizio decennio di aziende dalle quali non ci saremmo mai aspettati passi falsi di questo genere. Perché sì, a volte gli show E3 di Ubisoft possono essere un po’ “cringe”, specialmente quando si parla di Just Dance e i suoi balletti, ma le “vette” raggiunte nel 2011 pensiamo non possano certo ripetersi.
Probabilmente per dare più pepe alla conferenza che celebrava i 25 anni della casa francese, Ubisoft pensò bene di affidare le redini della presentazione al semi-sconosciuto Aaron Priceman, in arte Mr. Caffeine, un uomo bianco di mezza età con gli occhiali e una camicia azzurra che nessuno dimenticherà mai nell’industria. Saranno state le sue battute sporche che non facevano ridere, la sua gestualità da cocainomane o il suo evidente terrore nel trovarsi di fronte al pubblico o un mix di tutte queste cose, ma l’E3 2011 di Ubisoft non verrà sicuramente mai dimenticato.
E3 2015/2016: Il trittico dei “sogni” e l’orchestra di Sony
A circa metà del ciclo vitale di PlayStation 4, Sony ha premuto sull’acceleratore e ci ha regalato due conferenze in fila (prima di un mezzo passo falso nel 2017), che dobbiamo includere certamente nella nostra lista per i grandi annunci e il format quasi perfetto che hanno avuto. Molti di voi si ricorderanno principalmente lo show del 2015, quando Sony riuscì a presentare tre progetti così inattesi al suo pubblico tali da far passare alla storia quella conferenza come l’E3 dei sogni. Si sprecano i video sulle reactions del pubblico a casa e dal vivo per The Last Guardian, Shenmue III e soprattutto il momento in cui è partita la musica di Final Fantasy VII e abbiamo capito che quella meraviglia che stavamo vedendo a schermo sarebbe stata il remake che sognavamo da sempre.
Tuttavia, vogliamo spezzare in verità una lancia per lo show del 2016, a parere nostro decisamente superiore in termini più concreti di quello che lo ha preceduto. Perché certo, siamo molto carichi di vedere ben 5 anni dopo arrivare nei negozi Final Fantasy VII Remake (qui le nostre più recenti impressioni prima della recensione), ma alla fine dei conti sia The Last Guardian che soprattutto Shenmue III non hanno avuto quell’impatto in termini di pubblico e di critica che ci si aspettava. Discorso invece diverso per gli annunci dell’anno dopo: Marvel’s Spider-Man, il ritorno di Crash Bandicoot, Death Stranding, Days Gone e soprattutto God of War hanno probabilmente costituito la line-up più impressionante mai vista in una conferenza E3. Senza contare l’evocativo tocco dell’orchestra dal vivo a suggellare il tutto. Chapeau.
E3 2017: Don’t cry, Ubisoft man
Ci avviciniamo ai giorni nostri, giorni in cui le conferenze E3 ormai si susseguivano senza troppi intoppi, le aziende scottate da anni di insuccessi o di prese in giro e ormai macchine rodate (o quasi, pensando al flauto e alla tenda di PlayStation) nel regalarci presentazioni dal contenuto più o meno ficcante ma certo meno bizzarre. Il momento che ci ricordiamo maggiormente dell’E3 2017, anche probabilmente per fattore patriottico e vicinanza con la persona in questione, è sicuramente il momento dell’introduzione al pubblico di Mario + Rabbids: Kingdom Battle, strategico per Nintendo Switch con ambizioso crossover tra il regno dei funghi e i conigli di Ubisoft.
Il momento è stato magico non solo per l’importanza di vedere Shigeru Miyamoto sul palco dell’azienda francese, ma anche e soprattutto per le genuine lacrime di Davide Soliani, il creatore del gioco presso Ubisoft Milano, fan Nintendo di vecchia data, inquadrato tra il pubblico in uno stato di comprensibile e notevole commozione nel vedere la sua creatura presentata al mondo dal suo idolo di sempre. “Don’t cry, Ubisoft man!” è diventato un meme di cui, come industria videoludica italiana, vista anche l’ottima qualità finale del gioco, siamo davvero fieri e ricordiamo con piacere.
E3 2019: You’re breathtaking!
Chissà se E3 2019 rimarrà l’ultima edizione di sempre, o almeno nel formato che abbiamo imparato a conoscere, amare e anche criticare, ma ci sembra giusto chiudere con una nota simpatica e positiva la nostra carrellata. Nell’edizione dell’anno scorso sono stati introdotti tanti nuovi giochi (anche se l’assenza di Sony si è fatta sentire, dopo che anche Nintendo e EA avevano abbandonato le conferenze tradizionali già qualche anno prima), ma nessun momento rimarrà nella memoria collettiva come quello della conferenza Xbox, dove sul palco è apparso inaspettatamente Keanu Reeves, attore recentemente tornato alla ribalta con John Wick e riconosciuto in tutto il mondo come persona davvero ammirevole e amata da tutti.
Keanu, o almeno una sua versione digitale, sarà uno dei protagonisti di Cyberpunk 2077, il prossimo e attesissimo open-world di CD Projekt Red, e durante il suo discorso allo show Microsoft è diventato celebre il suo scambio con un esponente del pubblico, il quale gli ha gridato “You’re breathtaking” (fai mozzare il fiato) dopo che Reeves aveva usato l’aggettivo per una delle caratteristiche del gioco. Dopo un sorriso e una risata collettiva, il fu Neo di Matrix ha colto la palla al balzo, rimandando il complimento indietro al pubblico con una genuinità che ha fatto davvero il giro del mondo.
Caro E3, per noi sei stato davvero breathtaking per tantissimi anni e speriamo davvero che tu possa tornare, quando questa terribile pandemia sarà finita. Nel caso ciò non accadesse e dovessimo giocoforza guardare avanti, speriamo che questo nostro omaggio possa aver riportato alla memoria a qualcuno di voi che ci legge alcuni degli indimenticabili momenti passati con una 56K alla ricerca di voci sui propri giochi preferiti, o a ridere dei passi falsi sul palco di celebrità e aziende che ora saranno costrette ad adattarsi, almeno per un 2020 senza la più grande vetrina per quell’industria che amiamo follemente. Grazie E3, davvero di cuore. E speriamo che questo sia solo un arrivederci.