I migliori giochi horror della generazione
La notte di Halloween si avvicina! Ne approfittiamo per ricordare insieme quali sono stati i giochi horror più importanti della generazione di console ormai in procinto di andare in pensione... per un'ultima notte di paura prima della next gen.
Si avvicina di nuovo la vigilia di Ognissanti, anche se in questo Halloween 2020 tutto il mondo affronterà la notte delle streghe in maniera atipica: difficilmente i bambini riusciranno a fare “dolcetto o scherzetto?” di porta in porta raccogliendo caramelle. Con la pandemia COVID-19 che ancora imperversa anche nel nostro paese, sicuramente molti di voi decideranno di passare la notte di Ognissanti spaparanzati sul divano, in compagnia di un bel film o, perché no, di un bel videogioco horror. Abbiamo quindi pensato di approfittare dell’imminente cambio generazionale per raccogliere una lista – l’elenco è puramente causale e non vuole essere una classifica – dei titoli che ci hanno più appassionato e terrorizzato in questa generazione di console.
Resident Evil 2 Remake
Non sappiamo nemmeno più quante volte ve l’abbiamo detto: Resident Evil 2 Remake è il remake per ecellenza. Capcom ha superato ogni più rosea aspettativa realizzando il rifacimento perfetto del survival horror che più di tutti ha contribuito alla diffusione del genere tra il grande pubblico dalla fine degli anni ’90 in poi. In Resident Evil 2 è praticamente tutto perfetto: gli enigmi, l’esplorazione, i combattimenti, i personaggi… per un’esperienza al top in questa notte di Halloween 2020 dimenticatevi le altre remaster – e dimenticatevi, purtroppo, anche dell’accattivante ma troppo poco longevo Resident Evil 3 Remake – perché una run in più a Resident Evil 2 Remake non è mai sprecata.
The Last of Us Part II
Cosa dire ancora sulla mastodontica opera di Naughty Dog? The Last of Us Part II, seppur non propriamente etichettabile come videogioco horror tout court, ha comunque una serie di elementi che lo riconducono a questo genere: l’ambientazione alla The Walking Dead, la crudezza con la quale è rappresentata la violenza e le mutazioni che affliggono gli infetti sono tutte caratteristiche che lo rendono un’esperienza adatta alla notte di Halloween. Per non menzionare che, se possedete una PlayStation 4 e ancora non ci avete giocato, dovete assolutamente rimediare e questa ci sembra un’ottima scusa.
Until Dawn
Degno erede delle vecchie avventure grafiche, Until Dawn è stata una delle prime esperienze cinematografiche di questa generazione a ispirarsi ai lavori di David Cage per catapultare il giocatore in un’esperienza horror. Gli elementi ci sono tutti: un’immensa foresta sulle montagne, un cottage sperduto dove passare la notte, un sanatorio abbandonato, le caverne. Aggiungeteci la giusta dose di jumpscare e un timer che vi impone di prendere alcune decisioni più velocemente di quanto un minimo di ragionamento richiederebbe e avrete il cocktail perfetto per un’ottima storia di halloween.
Resident Evil 7: Biohazard
Se Resident Evil 2 Remake è il gioco che ha permesso alle nuove generazioni di assaporare tutta l’atmosfera dei survival horror vecchio stile, Resident Evil 7. Biohazard è il titolo che ha saputo reinventare la saga, da troppi anni precipitata in una discendente spirale di ovvietà che aveva portato l’ip di Capcom ad essere solo l’ombra del grande gioco di un tempo. Resident Evil 7 fa paura, ma paura per davvero: ci sono l’enorme casa, i suoi terrificanti abitanti, un nuovo indifeso protagonista e una trama che soprattutto nella prima ora colpisce alle viscere e alla psiche. Aggiungeteci la possibilità di affrontare l’intera esperienza in VR e capirete come questo halloween videoludico potrà diventare terribilmente spaventoso anche per i giocatori dallo stomaco più forte.
Dying Light
Horror e parkour: possibile? Pare di sì, ed è anche divertente: con il suo stile innovativo Dying Light è riuscito a dare un taglio innovativo a quella che diversamente avrebbe rischiato di finire con l’essere molto simile a tanti altri. Ecco che, invece, con questa esperienza sempre in bilico tra Dead Island e un più classico FPS – senza dimenticare la verticalità dell’azione e le spericolate acrobazie di cui è capace il protagonista – ci hanno regalato un’esperienza unica e mai vista prima. Se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo, Dying Light è l’horror che fa per voi.
The Dark Pictures Anthology
Altra esperienza a metà tra il videogioco e il film, la serie di Bandai Namco e Supermassive Games offre una serie di avventure in cui le vostre scelte faranno la differenza tra la vita, la morte e il destino di ogni personaggio, portandovi verso uno dei molteplici finali a disposizione. Meno horror di Until Dawn, Men of Medan (il primo capitolo della serie) si difende comunque bene per una buona caratterizzazione dei personaggi e un interessante fattore rigiocabilità, che vi spinge a riaffrontare l’avventura alla ricerca del finale migliore. Uscito proprio in questi giorni, invece, il secondo capitolo intitolato Little Hope promette tinte decisamente più horror e jumpscare perfetti per farvi saltare dal divano sul quale passerete la notte di Ognissanti.
Days Gone
Days Gone è una delle esclusive PlayStation 4 passate più in sordina di tutte ma, nonostante ciò, rappresenta un interessante esperimento in bilico tra l’horror e l’avventura che merita di essere affrontato prima dell’ormai imminente passaggio generazionale. Con la riuscitissima meccanica delle orde, che vede il protagonista fronteggiare vere e proprie legioni di non morti con armi, trappole e strategia, Days Gone è un divertente open world a tema zombie e gli zombie, come ben sappiamo noi videogiocatori, non stancano mai.
Ancora un’esperienza in prima persona, ancora un horror che ha saputo ritagliarsi un posto in questa generazione di esperienze disturbanti capaci di giocare con la psiche del giocatore come mia prima d’ora. Layers of Fear – e ci riferiamo ai due capitoli della serie principale – è un piccolo concentrato di semplice genialità: i corridoi e i quadri che cambiano, facendo sparire ogni certezza ogni volta che giriamo lo sguardo, sono la perfetta sintesi dell’incubo alla Freddy Krueger che tanto ci faceva paura negli anni d’oro dell’horror vecchio stile.
Alien: Isolation
In una generazione orfana di Dead Space, che è stata una delle più incredibili saghe horror dell’epoca PS3 e Xbox 360, ci hanno pensato gli alieni killer più violenti del cinema a regalarci un po’ di paura dallo spazio profondo. Alien Isolation può sembrare un FPS, ma non pensate di affrontarlo in questo modo: un approccio stealth è l’unico modo per arrivare sani e salvi alla fine dell’interessante trama, prestando estrema attenzione tanto al temibile alieno quanto alle altrettanto pericolose minacce umane.
Resident Evil: Revelations 2
Prima dell’arrivo dei Remake del secondo e terzo capitolo, e prima che il brand risorgesse con RE 7, Revelations 2 era lo spin off più Resident Evil dei Resident Evil della serie principale rilasciati negli anni precedenti. Ancora oggi, a distanza di qualche anno, Resident Evil: Revelations 2 si difende così bene da meritarsi una run, complice il fatto di essere disponibile su praticamente tutte le piattaforme che vi possono venire in mente, soprattutto le portatili… e non ci stancheremo mai di dire come nella notte di Halloween non possa che essere un must giocare a un titolo horror in portabilità rannicchiati sotto le coperte.
Luigi’s Mansion 3
Chi l’ha detto che l’horror nei videogiochi debba essere per forza trattato con fotorealismo e traumatiche esperienze da non dormire la notte? Nintendo la pensa diversamente, e nell’attuale generazione ha rispolverato un pezzo da novanta dell’era Gamecube: il verde fratello dell’idraulico più famoso del mondo dei videogiochi si rimette a caccia di fantasmi e lo fa in un titolo tanto divertente quando impegnativo. Probabilmente non così innovativo e disrupting come il capostipite della serie, ma sicuramente abbastanza divertente per una serata di Halloween a tema fantasmi ma più “leggera”, soprattutto se giocato sul divano passandosi il pad tra amici.
Yomawari: The Long Night Collection
Altro titolo per il quale la versione Nintendo Switch la fa da padrone, dal momento che è perfetto per essere affrontato rannicchiati sotto le coperte. Yomawari è una saga molto particolare: dietro alla sua grafica super deformed si nasconde un terrificante incubo che non vedevamo dai tempi di Corpse Party per PSP… e scusate se è poco.
Una videocamera, un ospedale abbandonato. Non serve altro per rendere Outlast memorabile e spaventoso quanto basta per essere inserito in questa lista. Se questa è stata in parte la generazione degli horror in prima persona, Outlast ha sicuramente le carte in regola per rappresentare il genere ed essere ricordato al fianco dei pezzi grossi come RE7.
Remothered
I survival horror di Stormind Games – la serie Remothered si compone infatti dei due capitoli Tormented Fathers e Broken porcelain – contengono tutti gli elementi fondamentali del genere, e li miscelano per ottenere una ricetta che, seppur non esente da difetti come le animazioni legnose e una certa ripetitività di fondo, li rende comunque degni candidati per passare una paurosa notte di Halloween. Questo soprattutto se siete già sazi dei “soliti” horror e siete disposti a chiudere un occhio su alcuni bug e imperfezioni per sostenere una produzione tutta italiana che ci può solo rendere orgogliosi dell’ambizione dei nostri connazionali, lasciandoci sperare che, con l’esperienza e l’adeguato budget, il team nostrano potrà finalmente regalarci produzioni degne di competere con i big.
Sappiamo bene di aver omesso alcuni nomi altrettanto illustri, ma questa lista comprende già quattordici titoli per almeno 200 e più ore di gameplay: il giusto imbarazzo della scelta per dimenticarsi, almeno per la notte di Halloween, della pandemia là fuori e lasciarsi spaventare da qualcosa di più innocuo. Buon Halloween 2020 giocatori, vi auguriamo tanti innocui jumpscare.