Homefront è dove è il GamesCom 2010
Prendendo spunto dalla massima "Casa è dove è il cuore", Kaos Studios vuole far notare come questo sparatutto sia ambientato negli Stati Uniti d’America, la loro casa.
La loro storia inizia nel 2011, anno di pubblicazione del gioco, quando la Corea del Nord comincia una corsa agli armamenti che porterà all’unificazione delle due Coree e all’annessione di buona parte dell’Asia orientale, fino al 2025, quando con un attacco irromperà negli Stati Uniti d’America costringendo gli americani ad abbassare il loro tenore di vita e a difendersi con poco più di una disordinata resistenza.
La storia
La storia non è delle migliori perché se la Corea, come qualunque altro stato, cominciasse davvero ad attaccare per l’espansione, verrebbe fermata molto prima e gli americani non subirebbero un attacco così stupidamente. Però la storia è solo un pretesto per giocare, e visto che non è questa storia che deve essere giocata ma solamente quello che accade dopo, ci si può passare sopra.
Il gioco inizia in una piccola comunità con uno dei capi della resistenza che mostra al giocatore come è la loro vita dopo l’attacco dei coreani, con teli mimetici a coprire il giardino, la classe delle elementari con poche sedie a far capire la scarsità di persone e, parlando con ogni persona, dirà cosa essa sta facendo per aiutare la comunità. C’è chi pompa l’acqua a mano, chi ripone le speranze nelle proprie capre e infine c’è chi ha le armi, e quello sarà il compito del giocatore. L’oasi di pace durerà poco perché, appena raggiunta l’armeria, giungeremo alla sera per cui è previsto un attacco alle truppe coreane.
Il futuro campo di battaglia, meno male che non ci ho parcheggiato
Lo sparatutto è classico: ordini dal capo, puntare, mirare, sparare. È possibile usare il binocolo per identificare i bersagli, e quando un carro armato è nelle vicinanze possiamo usarlo per indicargli i bersagli. Nella demo hanno fatto vedere che il carro armato potrà essere inabilitato a sparare dalle truppe nemiche che useranno gli impulsi elettromagnetici per bloccarlo, rendendo necessaria una operazione di pulizia dei "lanciarazzi EMP" per poterlo usare nuovamente. Il numero di nemici a schermo è davvero elevato, arrivano molti nemici e anche dalla parte dei "buoni" ci sono molti combattenti, rendendo il tutto un’esperienza di guerriglia realistica.
La missione che ci hanno mostrato è davvero adrenalinica, mentre tutto era in fiamme appariva un colpo di scena dietro l’altro. Ogni volta che sembrava finita (per storia, non per colpa del giocatore), il personaggio si alzava tossendo e combatteva ancora: come in un film, l’azione è continua e, proprio perché le inquadrature non cambiano e il gioco rimane in prima persona, appare molto più immersiva.
Parliamo ora del comparto tecnico, giudicato sulla versione mostrata che è quella per PC, la piattaforma primaria di sviluppo sia come motore che come gameplay. Il sonoro è ottimo, la grafica tra le migliori mai viste e il dettaglio degli elementi è paragonabile a quello di Crysis.
Un piccolo appunto per gli effetti del fumo e del fuoco, che al momento sono solo degli sprite ma che saranno sistemati insieme a tutti gli altri dettagli prima del lancio del gioco. In generale però il motore sembra solido e presenta alcuni effetti di luce avanzati, compresa la chicca dell’effetto lente con particolari condizioni del sole.
Il sonoro avvolge il giocatore, che con gli spari che arrivano da tutte le parti riesce davvero a creare un’atmosfera di pericolo e adrenalina.
La vita nella comunità
Il gioco non sembra apportare particolari meccaniche nuove, a parte il controllo del carro armato, ma sembra poter interessare chiunque voglia un gioco con un elevato senso di immersione. In uscita contemporaneamente per tutti i formati all’inizio del 2011, Homefront potrà essere una buona scelta del periodo per gli amanti degli sparatutto, mentre non vediamo un possibile motivo di interesse per chi non apprezza i giochi in prima persona.