God of War: considerazioni e speculazioni narrative

Ora che è passato un po’ di tempo da quando si è chiuso il sipario sulla nostra avventura che ha visto protagonisti Kratos e Atreus, ci sembra giusto entrare nel merito di considerazioni, speculazioni e constatazioni soprattutto a livello narrativo su questo God of War. Perciò se ancora non avete finito il gioco, forse questo articolo non fa per voi.

God Of War

La gestione di un Dio.

Innanzitutto ci troviamo davanti ad un vero e proprio manuale di mitologia norrena; le interazioni tra Mimir e i due protagonisti durante tutte (ma proprio tutte) le fasi dell’avventura e i vari altari e o steli che Atreus analizzerà, raccontano miti, leggende e avvenimenti che fanno parte della tradizione popolare norrena. Molte delle cose che vi avevamo raccontato nei nostri approfondimenti sulla narrativa e sul pantheon norreno (permetteteci questo momento di autoreferenzialità) possono essere ritrovate all’interno del gioco.

A tutto ciò si aggiungono poi alcune piccole licenze poetiche atte a giustificare la presenza di Kratos in un mondo che in realtà non lo prevede; infine con grande stupore il plot twist che non ti aspetti e che adesso permette di capire come tutto questo non sia utile solo per Kratos, ma sia la gestione migliore per introdurre una figura particolare e particolarmente ben sfruttata: Loki.

God of War

Loki nella mitologia è visto come il trickster, come la malvagità fatta a persona e incarna in sé tutto ciò che per noi è malevolo. Ma siamo sicuri sia questa la visione corretta? Santa Monica incarnando in Atreus la figura di Loki (non solo nel nome, Faye madre di Atreus è in verità la gigantessa Laufey proprio come nella mitologia) e facendoci empatizzare con lui senza svelarci la sua vera identità fino agli atti finali, ci permette di riflettere su molte sfumature della sua figura. Loki nella mitologia norrena vuole distruggere tutti gli déi, in quanto fautori dell’uccisione di quasi tutta la sua stirpe: i giganti (gli ultimi esponenti vengono ancora perseguitati da Thor).

Come dargli torto dunque, la sua personale vendetta verso chi ha sterminato la sua gente è più condannabile di chi invece ha compiuto questo atto per paura di perdere la leadership come vero e unico Dio supremo del pantheon norreno? Ognuno tragga le conclusioni che crede giuste, ma God of War ci ha innanzitutto mostrato una scelta: Loki, nel gioco è dalla parte dei giusti e non ci resta che aspettare i prossimi capitoli per capire meglio quale siano le intenzioni di Barlog & co. a riguardo.

God of War

Licenze Poetiche

Quando parlavamo di scelte atte a gestire e giustificare le figure di Kratos e Atreus/Loki, ci riferivamo soprattutto al fatto che il serpente di Midgard, o personaggi come il lupo Fenrir, sono figli di Loki nella mitologia eppure esistono nel gioco da prima che Atreus/Loki nasca. Nella visione videoludica della mitologia, tutto questo coesiste perfettamente: Odino domina il pantheon e per la sua paura di perdere la leadership stermina grazie a Thor la stirpe dei giganti perché vista come fonte di pericolo. Col passare del tempo però, il padre degli Asi si accorge che qualcosa è andato storto nei suoi piani. Una figura in possesso di un’ascia è scappata al genocidio, e per Odino trovarla diventa quasi un’ossessione.

Questa figura sappiamo essere Laufey, mandata a Midgard dai giganti per far avverare la profezia dipinta sui muri di Jötunheim. Questa profezia ovviamente riguarda Kratos ma soprattutto Loki. In tutto ciò, il serpente di Midgard esiste nella sua unica e vera funzione, ovvero quella di mantenere in equilibrio l’orizzontalità dell’universo, nato non da Loki ma direttamente da Ymir dopo la formazione dell’universo.

God of War

Epica e fantasia si uniscono quindi in un connubio che è solido, e che proprio per far consolidare questa nuova trama evita di introdurre in God of War figure subito ingombranti quali Thor, Odino, Njördr e gli altri déi maggiori. Essi infatti, sono presenti nel mondo di gioco non solo per via dell’enorme quantità di citazioni ad eventi che li riguardano, ma la loro presenza è anche consolidata attraverso espedienti quali fulmini, corvi, ecc. Gli ottimi tempi della narrazione di cui abbiamo sempre parlato insomma, non riguardano solo l’incedere della trama ma anche la gestione dei vari personaggi; con ad esempio déi minori quali i figli di Thor o lo stesso Baldur che acquistano un valore fondamentale proprio perché investiti dell’onere di fare da apripista al mondo norreno.

Cosa aspettarsi dal futuro

Insomma, in questo mix di constatazioni e considerazioni, abbiamo lasciato per ultime le speculazioni su questo nuovo God of War. Ipotizzare cosa accadrà in futuro è davvero complicato, proprio perché l’universo creato da Santa Monica è un insieme perfetto di realtà e finzione che poggia su degli equilibri ben precisi (alcuni dei quali a noi ancora sconosciuti) che sicuramente Barlog ha posto nella stesura delle linee guida narrative attuali e dei prossimi capitoli, anche se non dovesse curarli personalmente lui. Quello che però possiamo fare è, basandoci sulla mitologia norrena, identificare delle macro direzioni in cui potrebbe incanalarsi la trama.

God of War

L’elemento che ci sembra più plausibile è che il culmine di questa trilogia potrebbe davvero essere il Ragnarök, evento “apocalittico” in cui gli equilibri si resettano attraverso l’annientamento del mondo a seguito dello scontro tra bene e male, tra ordine e caos. Quale strada però porti a questo scontro finale è fondamentalmente la questione più intricata. Nella nostra prima opzione, seguendo ciò che anche viene mostrato in una delle scene finali del gioco, sarà Atreus/Loki a scatenare il Ragnarök dopo che la sua follia prenderà possesso di lui a causa della morte di Kratos per mano di un Odino furioso. La seconda ipotesi è invece più complessa: Kratos memore della visione dell’altorilievo sotto il drappo rosso a Jötunheim eviterà ad ogni costo lo scontro con Odino per salvare il figlio dal fardello che deriva dallo sterminare gli déi (cosa che Kratos conosce bene). In questa situazione, Odino con l’inganno costringerà Kratos allo scontro con Loki, causando la morte di quest’ultimo per mano del padre e di conseguenza sancendo l’inizio del Ragnarök per mano di Kratos, con il conseguente sterminio di tutto il pantheon norreno.


Insomma, dopo dieci giorni dal lancio ci siamo lasciati andare a qualche considerazione, e qualche speculazione a mente fredda su God of War. La saga è davvero ripresa nel modo migliore possibile e in tutto questo periodo le teorie sicuramente si sprecheranno; in ogni caso è evidente che in un mercato dominato dal “game as a service” e dalle esperienze sempre più multiplayer (siano esse co-op o competitive) c’è chi ancora punta su una solida ed emozionante componente single player.

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