God of War Ascension – Demo Hands On
Kratos è uno di quegli antieroi che non si dimenticano: giunto ormai alla sua prossima quarta apparizione su console da salotto, il Fantasma di Sparta può fregiarsi senza dubbio del titolo di mascotte del brand Playstation a tutti gli effetti. Bisogna anche dire che God of War è uno di quei giochi senza mezze misure, che o si amano o si odiano: che siate detrattori o sostenitori di Kratos, comunque, questo articolo è scritto a caldo dopo la prova della demo di God of War Ascension resa disponibile da pochi giorni sul PSN, un po’ per aggiornare chi non ha avuto modo di giocarci, un po’ per far sapere alla nostra utenza cosa ne pensa (e cosa si aspetta) la redazione di Gamesource di questo ennesimo capitolo della saga di God of War. Curiosi? Continuate a leggere!
Giocando si impara
I Santa Monica Studios, nella stesura delle trame di God of War, hanno sempre attinto a piene mani dalla mitologia greca. Anche per God of War Ascension a quanto pare non faranno eccezione: da quanto emerso dalla demo giocabile gli studiosi (e appassionati) di storia nei Santa Monica non mancano, dimostrandosi tra l’altro sempre pronti a recuperare personaggi e situazioni non utilizzate nei precedenti capitoli della saga. In Ascension i giocatori faranno sicuramente la conoscenza delle furie e del centimane Briareo, che nel corso della demo abbiamo potuto apprezzare in tutta la sua maestosità nel ruolo di boss gigantesco. Nessun punto a sfavore della trama quindi – temporalmente collocata in un periodo tra gli eventi narrati nella trilogia principale – anche se dopotutto in un hack n’ slash di alto livello come è sempre stato GoW l’attenzione non è mai posta più di tanto sulla narrazione quanto più sulla violenza nuda e cruda, della quale andremo a parlare tra poche righe.
Ti spiezzo in due
Più passano gli anni, più Kratos è più brutale e violento: pur non avendo assistito alla terribile mossa finale perpetrata ai danni dei ciclopi di God of War III – con lo spartano che strappa l’occhio a mani nude ai giganteschi mostri – la mezz’ora di demo ci ha comunque permesso di apprezzare varietà e fantasia nella furia di Kratos, che tra prese combo e finisher non lascia trapelare nemmeno un minimo di umanità. In particolar modo, abbiamo scoperto con piacere la possibilità di effettuare più di una mossa finale contro lo stesso tipo di nemico, più la solita serie di coreografici sventramenti operati ai danni dei boss più ostici, come di consueto da attivare tramite la pressione dei tasti che compaiono sullo schermo. Piccola finezza sotto questo aspetto: mentre nei precedenti capitoli i tasti da premere erano evidenziati con lo stesso colore del Dualshock, in Ascension questi sono più amalgamanti nella grafica del gioco, così come i nemici sui quali si può eseguire una mossa finale non hanno più un tasto gigante sopra la loro testa, ma semplicemente un indicatore luminoso. Tante piccole accortezze insomma, che nel complesso dovrebbero rendere l’esperienza di gioco ancora più piena ed appagante.
La tanto sperata varietà?
Una delle critiche più forti mosse alla saga di God of War si è sempre basata sull’immobilità del gameplay del brand, apparentemente incapace di innovarsi col susseguirsi degli episodi. Apparentemente, abbiamo detto, in quanto sia negli spin-off PSP che in God of War III queste innovazioni ci sono state, ma sono a nostro parere state sfruttate solo marginalmente: le sezioni platform, gli enigmi leggermente più complessi, i nuovi poteri e le scene ricche di eventi scriptati realizzate con lo stesso motore grafico del gioco si sono viste già tutte in GoW III, ma in dieci ore di Gameplay il loro utilizzo effettivo avveniva per pochi minuti in totale.
Dalla demo di God of War Ascension appare evidente come l’intento degli sviluppatori sia quello di spezzare maggiormente il ritmo dell’azione che, seppur rimanendo pesantemente sbilanciata verso l’hack n’ slash senza fronzoli – come d’altronde è giusto che sia – ci ha mostrato una folta varietà di nemici, mosse eseguibili, soluzioni, enigmi e sezioni platform atte a rendere l’esperienza di gioco meno monotona e sempre interessante.
L’attesa è in ascesa
Mancano ormai pochi giorni e tutti i dubbi saranno svelati. Tutta la redazione è fiduciosa e si aspetta un titolo che, come hanno fatto i suoi predecessori, vedrà slogarsi parecchie mascelle per il comparto tecnico sfruttando al massimo l’hardware dell’ormai uscente Playstation 3. Allo stesso modo, siamo convinti che se il ritmo dell’azione e la varietà delle situazioni siano quelle mostrate nella demo provata ci ritroveremo di fronte ad un titolo dall’altissimo livello qualitativo e dal sicuro successo di pubblico. Restano, come al solito, alcuni dubbi: da una parte, la difficoltà di realizzare una trama avvincente e forte come quella di GoW III e, dall’altra, la speranza che la mole di dati necessari alla varietà e alla qualità grafica di cui sopra non intacchino la longevità dell’avventura, vero e principale tallone d’Achille di tutte le precedenti apparizioni di Kratos. L’appuntamento per confermare o (speriamo davvero) allontanare questi ultimi interrogativi, è qui su Gamesource per la recensione che pubblicheremo all’uscita del gioco. Non mancate!